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Discoteche, scatta il divieto totale di ballare fino al 7 settembre. Il ministro Speranza: “Non possiamo vanificare i sacrifici fatti finora”

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Sulla scia dell’aumento dei casi di contagio da Coronavirus degli ultimi giorni, il governo ha deciso di intervenire con una nuova stretta. Stop alle deroghe delle Regioni: vietate le attività di ballo nelle discoteche fino al 7 settembre. E’ quanto deciso nelle ultime ore dall’esecutivo dopo il confronto in videoconferenza, durato oltre due ore, tra i ministri Francesco Boccia, Roberto Speranza e Stefano Patuanelli ed i presidenti delle Regioni. Il ministro della Salute Roberto Speranza ha firmato una nuova ordinanza che prevede, nel dettaglio, la “sospensione delle attività del ballo, all’aperto e al chiuso, che abbiano luogo in discoteche e in ogni altro spazio aperto al pubblico”, ma non solo. Con la nuova ordinanza scatta “l’obbligo di mascherina anche all’aperto dalle 18 alle 6 nei luoghi dove c’è rischio di assembramento”.

La misura è valida su tutto il territorio italiano, quindi in tutte le Regioni, a partire da oggi 17 agosto e resterà in vigore almeno fino al 7 settembre.

“I numeri del contagio in Italia, anche se tra i più bassi in Europa, sono in crescita – ha spiegato il ministro Speranza -. Non possiamo vanificare i sacrifici fatti nei mesi passati. La nostra priorità deve essere riaprire le scuole a settembre in piena sicurezza”.

Con la nuova ordinanza firmata dal ministro della Salute sono stati apportati alcuni correttivi alla precedente ordinanza su discoteche e obbligo di mascherina nei luoghi della movida. In particolare, mentre nella versione iniziale si sospendevano tout court “le attività che abbiano luogo in sale da ballo, discoteche e locali assimilati”, in quella nuova lo stop riguarda solo “l’attività del ballo”. Le discoteche e locali simili, dunque, possono rimanere aperte limitandosi a svolgere altre attività, come la ristorazione ad esempio. E tra le attività interessate dal divieto di ballo vengono anche citate quelle che si svolgono “in lidi, stabilimenti balneari, spiagge attrezzate, spiagge libere, spazi comuni delle strutture ricettive o in altri luoghi aperti al pubblico”. Quanto all’obbligo di mascherina dalle 18 alle 6 in luoghi a rischio assembramenti, tra questi ultimi vengono citati anche i lungomari. Rispetto ai due punti dell’ordinanza le Regioni potranno introdurre solo misure restrittive.

Intanto il Codacons annuncia battaglia. Presenterà domani una formale denuncia contro il Governo Italiano e i presidenti delle Regioni per concorso in epidemia colposa e attentato alla salute pubblica, in relazione alla mancata chiusura delle discoteche.  “Chiudere ora le discoteche quando tra luglio e agosto sono state organizzate centinaia di serate in tutta Italia vuol dire chiudere la stalla quando i buoi sono già scappati”, sostiene il presidente del Codacons, Carlo Rienzi.

Col nuovo stop all’orizzonte per le discoteche sarebbero a rischio quattro miliardi di euro. A tanto ammonta il fatturato annuale di questi esercizi in Italia secondo le stime del Silb, il sindacato italiano locali da ballo.

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Crediti foto: LaPresse