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Coronavirus, dalla Cina arriva la variante BF.7: ecco come riconoscerla

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Cina riparte

Arriva dalla Cina la nuova variante del Covid-19 denominata BF.7 che sta mettendo in ginocchio la città di Shangai.  Dall’ospedale Deji, il più grande della città del Sol Levante, arriva l’allarme dei medici: “BF.7 ci travolgerà, perché è più rapida e letale. Non a caso, l’Italia insieme ad altri paesi europei ma anche gli Stati Uniti, ha deciso di attivare in tutti gli aeroporti l’obbligo di tamponi di controllo per tutti i passeggeri in arrivo dalla Cina e, ove positivi, anche l’obbligo di quarantena.

Da dove viene questa nuova variante di Coronavirus? Si tratta di una sottovariante di Omicron, scoperta alla fine del 2021 in Sudafrica. Nel giro di un anno Omicron si è infatti evoluta in diverse sottovarianti particolarmente mutate ed elusive: tra queste, BA.4 e BA.5 sono diventate dominanti. Non a caso il secondo richiamo del vaccino anti-Covid si basa proprio su una formulazione aggiornata su queste varianti. Ma anche questi ceppi continuano a mutare ed evolvere, divergendo dal lignaggio Omicron originario. Da qui la variante BF.7, emersa appunto da BA.5, tra le ultime sottovarianti a finire sotto la lente di ingrandimento degli esperti a causa delle sue peculiarità e per questo riconosciuta dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms).

Al momento BF.7 è in forte crescita a Pechino, oltre che a Shanghai, mentre risulta stabile o in riduzione in altri Paesi, anche quelli europei, come Francia, Germania, Belgio e Regno Unito. Negli Stati Uniti, dove si è diffusa come del resto in India, l’incidenza è passata dal 6,6 al 5,7%. E anche nel Regno Unito è diminuita dal 7% rilevato in ottobre.

Come possiamo riconoscere la variante BF.7? Come sottolineano gli esperti, ci sarebbero moltissimi positivi asintomatici colpiti dal nuovo ed elusivo ceppo, una conseguenza che rende più difficile tenere sotto controllo la pandemia. Quanto ai sintomi, nell’infezione provocata da BF.7, sono simili a quelli associati ad altre sottovarianti di Omicron: principalmente sintomi respiratori alle vie aeree superiori: febbre, tosse, mal di gola, rinorrea (naso che cola), dolori muscolari e affaticamento. In alcuni casi possono insorgere anche sintomi gastrointestinali, come come vomito e diarrea. È stato accertato, infatti, che il coronavirus SARS-CoV-2 è in grado di invadere con efficacia le cellule intestinali come quelle dell’apparato respiratorio, grazie alla cospicua presenza del recettore ACE-2 (cui si aggancia la Spike).

 

 

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Foto: LaPresse

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