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Conte riapre l’Italia, stanzia 150 miliardi ma studia un piano d’emergenza di nuova chiusura se il contagio salirà

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Mentre sull’attesa Fase 2 tarda il Dpcm in arrivo forse in serata o più probabilmente domani, il Premier Giuseppe Conte da una parte si confronta sulla ripartenza con la task force, dall’altra invece prepara anche un piano B da adottare qualora lo stop al lockdown si rivelasse scelta troppo anticipata.

Il Presidente del Consiglio, infatti, in accordo con comitato scientifico e task force, preparerà anche un piano pronto ad entrare in vigore qualora il Covid-19 si ‘risvegliasse’ dopo l’allentamento del  lockdown. L’ipotesi più probabile è quella che se tornassero a salire i contagi dopo il 4 maggio si provvederebbe a una nuova chiusura, che non sarebbe in questo caso totale ma territoriale, destinata dunque a quelle aree del Paese dove il Covid-19 registrasse una risalita.

A proposito del nuovo Dpcm, per il quale bisognerà ancora attendere alcune ore, i dati che sembrano certi riguardano la manovra di aprile che muoverà 150 miliardi di euro. 55 miliardi in deficit, 12 di pagamenti dei debiti delle P.a., 30 miliardi a copertura delle garanzie sulla liquidità per le imprese, 50 miliardi per il sostegno alle attività e il restante destinato a una serie di stanziamenti che non incidono sull’indebitamento ma sul saldo netto da finanziare.

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Foto Valerio Portelli/LaPresse