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Coronavirus, vanno a ruba le mascherine. Ma contano davvero per limitare il contagio?

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Con l’allarme Coronavirus, oltre ai supermercati, sono state prese letteralmente d’assalto anche le farmacie per l’acquisto delle mascherine chirurgiche. Tuttavia, secondo un recente articolo pubblicato sulla rivista Focus, sull’efficacia di questi dispositivi nella prevenzione del virus COVID-19 gli esperti si dividono. Molti infettivologi sostengono che le maschere chirurgiche che coprono naso e bocca possano ostacolare la trasmissione del Coronavirus, tuttavia, la maggior parte degli studi scientifici sull’efficacia delle mascherine è stata svolta su medici e infermieri che sono per studi e formazione portati ad utilizzarle correttamente, e non su persone comuni che possono compiere errori nel loro impiego.

 

PRO E CONTRO

Il virus in Cina è un coronavirus simile alla SARS che si trasmette da uomo a uomo probabilmente attraverso la saliva, e che ha dato finora prova di essere estremamente infettivo. Indossare una mascherina può aiutare a prevenire la trasmissione mani-bocca: il virus si fa strada nell’organismo attraverso le mucose, e ognuno di noi si tocca la faccia in media 23 volte all’ora. Le mascherine possono ridurre il rischio di contrarre l’infezione attraverso gli schizzi di saliva rilasciati da tosse e starnuti, ma la protezione che offrono è solo parziale. La maggior parte delle maschere in vendita, infatti,  non è aderente sui lati della bocca e lascia spiragli scoperti. Queste protezioni sono spesso prive di filtri per l’aria (presenti invece nei respiratori) e non possono coprire gli occhi, un’altra potenziale via di accesso al virus, le cui modalità di trasmissione non sono ancora del tutto comprese.

 

CHE COSA POSSIAMO FARE

Indossare una maschera può abbassare le probabilità di contagio, a patto che ci si ricordi di non toccarsi il volto con le mani, di non togliersela per rispondere al telefono e di assicurarsela su bocca, mento e naso, facendo attenzione che aderisca bene al viso. Un’altra raccomandazione è quella di adoperarla con costanza, specie nei luoghi potenzialmente a rischio, come quelli affollati.

Altre misure raccomandate dall’OMS sono invece prioritarie per contenere la trasmissione. Il modo migliore per tenere alla larga patogeni di qualunque tipo è lavarsi spesso le mani, con acqua calda e sapone per almeno 20 secondi da entrambi i lati, soprattutto prima di mangiare. In mancanza d’acqua, vanno bene anche i disinfettanti per la mani a base alcolica. Altre buone regole sono limitare i contatti con le persone che presentino sintomi respiratori, starnutire in un fazzoletto (da gettare) o coprendosi naso e bocca nell’incavo del gomito; evitare i contatti con animali o con le superfici da essi toccate se si visita un mercato cittadino; non mangiare prodotti animali crudi o poco cotti, e fare attenzione ai contatti tra questi alimenti e altri cibi in frigoriferi e dispense, per evitare trasmissioni incrociate. Infine, chiunque presentasse sintomi come febbre, tosse, difficoltà a respirare dopo un viaggio nelle aree colpite è invitato a rivolgersi immediatamente a un medico, raccontando i propri spostamenti.

QUALI MASCHERINE USARE?

Non tutte le mascherine vanno bene. Quelle antivirus, per essere efficaci devono possedere un filtraggio omologato. Al momento i modelli conformi, come ricorda il Giornale, sono solo due: le mascherine FFP2 e quelle FFP3. Le FFP1 non rientrano nella normativa perché hanno una protezione di appena il 78%. Le mascherine FFP2 sono invece considerate ad alta protezione, omologate per trattenere particelle fino a 0,6 micron, con un’efficienza di filtrazione minima del 92%. Le FFP3 sono considerate di livello superiore, approvate per trattenere particelle fino a 0,6 micron, con un’efficienza di filtrazione minima del 98%.

OCCHIO AI PREZZI

Sul web le mascherine hanno raggiunto prezzi alle stelle. Una confezione da 5 pezzi di mascherine con valvola classe FFP3 costa 99,90 euro. Qualcosa si risparmia con le mascherine monouso, FFP2, quindi di una classe più bassa. Il pacco da 10 pezzi costa 56 euro a cui vanno aggiunte 18 euro di spedizione. La Federazione ordini farmacisti italiani afferma, come riporta il Giornale, che la grande richiesta di mascherine ha messo in difficoltà il sistema. «C’è una grande richiesta, si tratta di prodotti utilizzati in particolari condizioni, non hanno un uso abituale. Al netto di quanto ogni farmacia sta cercando di fare per approvvigionarsi, lunedì faro una richiesta al ministro per vedere come affrontare questa emergenza. Stiamo mettendo in campo delle soluzioni, abbiamo un’idea, ma ne parleremo lunedì».

 

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Crediti foto: LaPresse