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Stretto di Messina, il tunnel meglio del ponte. Pronti 5 miliardi

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Tunnel Stretto Messina

Stretto di Messina, progetto di un tunnel sottomarino per collegare le due sponde. L’interesse del Ministero dei Trasporti confermato da Cancellieri

L’idea del tunnel

L’idea, lanciata dal premier Giuseppe Conte nei giorni scorsi, di un tunnel per collegare le due sponde dello “Stretto di Messina“, comincia a prendere forma. Il progetto è in fase di studio negli uffici del “Ministero dei Trasporti”, con tanto di “benedizione” del viceministro Giancarlo Cancelleri, già candidato alle regionali siciliane nel 2017 con il “Movimento 5Stelle”. Secondo quest’ultimo, per realizzare la costruzione sottomarina serviranno 5 miliardi di euro e una legge ad “hoc” sulla falsa-riga del “Ponte di Genova”. Ma la realizzazione, che potrebbe richiedere almeno 5 anni di lavori, permetterebbe di “portare” l’Alta Velocità fino a Palermo prolungando, quindi, l’attuale rete ferroviaria (oggi si ferma a Salerno). Il viceministro dei Trasporti e delle Infrastrutture ha parlato di “occasione irripetibile” perché in questo momento si potrebbe sfruttare il denaro messo a disposizione dal “Recovery Fund“.

Auto

Solo in una “seconda fase“, almeno stando ai progetti iniziali in questo momento al vaglio, verrebbe realizzato anche un tunnel per le auto. La prima parte del piano è infatti completamente dedicata al collegamento ferroviario e si basa sulla proposta avanzata, nel 2017, dall’ingegnere Giovanni Saccà e dall’allora ministro Graziano Del Rio. “La visione è quella dell’ingegnere Alberto Carlo Navone, che già nel 1870 avanzò l’ipotesi di un tunnel sottomarino tra Villa San Giovanni e Ganzirri” ha spiegato Saccà all’AGI. L’architettura sfrutterebbe la “sella tra le due Regioni“, che di fatto testimonia la continuità tra le catene montuose dell’Aspromonte e dei Peloritani. Quest’ultima permetterebbe di scavare a una profondità di 50 metri, utilizzando strutture offshore e piloni GBS.

Stazioni a Messina

Di fatto, il tunnel, sarebbe un prolungamento della galleria Gioia Tauro – Villa San Giovanni (sulla sponda calabrese) che andrebbe poi collegata, tramite la realizzazione di un nuovo tratto da 17 km, fino ai binari della ferrovia per Catania e Palermo, realizzando due stazioni sotterranee nel comune di Messina. A favore della nuova idea, ci sarebbe sicuramente un impatto ambientale ridotto, costi di gestione più bassi e minore dipendenza dalle condizioni meteorologiche. Tuttavia, fanno notare altri tecnici, in questo modo andrebbero persi svariati anni di studio sulla “fattibilità sul ponte”, che finora è rimasto il progetto principale per il collegamento tra Calabria e Sicilia.

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Crediti Foto: Shutterstock.com