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Sanremo 2023 e DINTORNI, alla scoperta della Liguria del Festival

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Sanremo e dintorni: Triora

Cinque serate per cinque borghi, alla scoperta di Sanremo e dintorni. Ecco a voi il meglio della Liguria del Festival

Festival di Sanremo 2023

Il Festival della canzone italiana è da sempre uno degli eventi musicali più seguiti nel nostro Paese, con importanti riscontri anche in Europa. Si tiene ogni anno a Sanremo (Imperia) a partire dal 1951. Vi hanno preso parte come concorrenti, ospiti o compositori, molti nomi noti della “musica nostrana”. La statuetta del “Leone di Sanremo” è uno dei riconoscimenti più prestigiosi per gli artisti del “Bel Paese”. La “capitale” della “Riviera dei Fiori” sarà teatro di questa manifestazione dal 7 all’11 febbraio. Scopriamo insieme le bellezze del Ponente ligure che fanno da contorno alla kermesse canora.

Triora

Triora é uno dei “borghi più belli d’Italia“. Sorge a 780 m s.l.m. dominando, dall’alto, le valli circostanti. Grazie all’altitudine e alla relativa distanza dalla costa, ha un clima prevalentemente montano. Il freddo invernale, comunque, non è mai eccessivo. Ci sono fiumi, boschi e montagne da esplorare. Un vero paradiso per gli amanti del trekking e della natura. L’agglomerato delle case in pietra rappresenta un piccolo gioiello che conserva, all’interno dei suoi caruggi, monumenti di assoluto interesse. Il passato medievale del Comune ligure risplende nel suo centro storico, caratterizzato dai vicoli stretti. Suggestione emotiva, mito o realtà, il borgo racconta una storia che, nel corso degli anni, ha contribuito a costruirne gloria e fama.

La Salem italiana

Sul finire del XVI secolo una terribile carestia, congiunta alle avversità metereologiche, piegò le forze degli abitanti del luogo. In un contesto di desolazione, devastazione e fame, gli uomini altro non fecero che accusare le donne, ritenute colpevoli di praticare atti di stregoneria. Le autorità genovesi, chiamate a raccolta, accertarono la presenza di venti streghe.

Museo a cielo aperto, il piccolo centro regala un’infinità di attrattive uniche nel loro genere. Tra le più rinomate si annovera senza dubbio alcuno la “Cabotina“: il quartiere delle streghe e luogo ove quest’ultime, secondo la leggenda, erano solite danzare col diavolo. Il museo della stregoneria raccoglie, nelle piccole sale che lo compongono, le testimonianze dell’inquisizione (1587). La “Collegiata di Nostra Signora Assunta“, edificio religioso che secondo la tradizione locale sorse su un precedente tempio pagano, ospita al suo interno un quadro (a fondo oro), del pittore Taddeo di Bartolo, raffigurante Gesù Cristo e San Giovanni Battista nel rito del battesimo sulle rive del Giordano. Secondo studi approfonditi, risalirebbe al 1397.

Il pane di Triora

Non perdete occasione di assaggiare un tipo di pane unico nel suo genere, che si distingue per la particolare cottura su tavole di legno cosparse di crusca. Presente da oltre 60 anni, il “Panificio Asplanato Angiolino” è l’unico produttore del rinomato prodotto.

Come arrivare

Per raggiungere Triora non sono necessarie le scope volanti, basta prendere l’uscita autostradaleArma di Taggia” e imboccare la “Strada Statale 548” della Valle Argentina (dopo aver raggiunto il Comune di Taggia). La distanza con Sanremo è di circa 42 Km.

 

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Badalucco

La Valle Argentina è un territorio tutto da scoprire, incredibile opportunità per respirare aria di montagna a pochissimi chilometri di distanza dal mare. Tra le “perle” di questa vallata ligure figura, senza dubbio alcuno, il borgo diBadalucco. Questo piccolo comune, della provincia di Imperia, conta poco più di mille abitanti. L’antico centro storico, sorto lungo il torrente Argentina, presenta tipiche abitazioni in pietra dislocate lungo gli affascinanti “caruggi”. Tra le peculiarità, che contribuiscono a rendere per certi aspetti unico questo paese, ci sono i due ponti del tardo medioevo costruiti con forma a “schiena d’asino” e situati all’entrata e all’uscita del centro abitato. Ma non sono solo storia, arte e cultura ad emergere visitando il borgo; qui infatti è possibile assaporare numerosi prodotti tipici, famosi oramai in tutta Italia, come ad esempio i fagioli del presidio “slow food”, lo stoccafisso e l’olio di oliva taggiasca.

Olio ROI, eccellenza italiana

La famiglia Boeri produce olio di oliva d’eccellenza dal 1900, nella piccola azienda di famiglia “Olio ROI“. Stufo della vendita all’ingrosso del pregiato prodotto, Franco decide, intorno agli anni’80, d’imbottigliarlo e venderlo al dettaglio, in Italia come all’estero. I postumi del’68 in Valle Argentina sono ancora ben visibili e alcune comunità di hippie, specialmente di origine olandese e tedesca, trovano in questo luogo pace e libertà (che molto spesso la città non è invece in grado di offrire). Sarà proprio uno di questi “figli dei fiori”, amico di Franco, a contribuire alla creazione della prima bottiglia. Oggi “Roi” esporta in 24 Paesi del mondo ed è olio ufficiale dei punti vendita Eataly.

“Valorizzare l’oliva Taggiasca in ogni sua forma”

All’interno del primo frantoio di famiglia, datato 1900, è possibile visitare (su prenotazione) uno spettacolare museo, dove le grandi ruote di pietra che macinavano le olive taggiasche rappresentano uno degli elementi di maggior impatto visivo.

Badalucco vanta diversi edifici religiosi e alcune attrattive artistiche di valore assoluto. La Chiesa parrocchiale “Santa Maria Assunta e San Giorgio”, costruita in stile barocco, conserva al suo interno una scultura lignea di Anton Maria Maragliano, della scuola del Bernini. Il borgo medievale conserva, ancora oggi, cinque passaggi: la porta di San Rocco con piccolo corpo di guardia, la porta del Poggetto, la porta di Santa Lucia sul ponte omonimo, la porta del Beo e della Castella.

Come arrivare

Per raggiungere Badalucco basta prendere l’uscita autostradaleArma di Taggia“, lungo la “A10 Genova-Ventimiglia“, e imboccare la “Strada Statale 548” della Valle Argentina dopo aver raggiunto il Comune di Taggia. La distanza con Sanremo è di circa 18 Km.

 

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Dolceacqua

Dolceacqua è un tipico borgo medioevale sulle colline dell’entroterra ligure, nel bel mezzo della Val Nervia. Il Comune, grazie alla sua bellezza, si fregia della “Bandiera Arancione del Touring Club Italiano“. La parte più antica del paese è dominata dal castello dei Doria, testimone assoluto della tenacia dei suoi abitanti. Quest’ultimo regala una vista mozzafiato sull’intera vallata. Feudo da prima dei conti di Ventimiglia e successivamente fortezza inespugnabile della Repubblica di Genova, possiede origini remote. I resti del borgo storico sono oggi meta del turismo internazionale, fra i più celebrati del Ponente ligure. I “caruggi”, molto caratteristici e curati nei minimi dettagli, sono spesso frequentati da migliaia di visitatori. Particolarmente elegante, con il suo arco a schiena d’asino, ancora oggi il ponte romanico rappresenta, con ogni probabilità, il monumento di maggior rilievo del luogo.

Il dipinto di Monet

Nel 1884, durante il suo soggiorno a Bordighera, il pittore francese Monet definì il ponte romanico (e la sua campata unica di 33 metri) un “gioiello di bellezza e leggerezza”. La scenografia naturale del piccolo borgo ammaliò a tal punto l’artista che decise d’immortalarlo in un quadro, rendendolo così eterno. Oggi il dipinto è conservato in un museo di Parigi. Per merito del maestro dell’Impressionismo, questo paese divenne così famoso anche in Francia.

 “… il luogo è superbo, vi è un ponte che è un gioiello di leggerezza”.

All’ingresso del paese c’è la Chiesa di San Giorgio, costruita nell’XII secolo, la cui cripta accoglie le tombe di Stefano Doria e di Giulio Doria. Tipici, inoltre, sono i portali delle abitazioni del centro storico, lavorati in ardesia, adornati con gli stemmi di origine napoleonica. Se desiderate ammirare il centro storico dall’alto, raggiungete l’Alta via dei monti liguri accessibile, in pochi minuti, dalla parte nuova del villaggio.

Prodotti tipici di Dolceacqua

Tra i prodotti tipici è doveroso segnalare vini come il “Rossese di Dolceacqua Superiore DOC” elaborato con uva coltivata sul territorio. Famosissime, tra gli amanti della gastronomia italiana, le ricette del “coniglio alla rossese” e del “brandacujun“, pietanza tipica a base di patate e stoccafisso. Numerose le trattorie del centro in grado di soddisfare anche i palati più esigenti. Il mio consiglio personale ricade sul ristorante “a Viassa”.

Come arrivare

Per raggiungere Dolceacqua basta prendere l’uscita autostradale “Ventimiglia“, lungo la “A10 Genova-Ventimiglia“, successivamente imboccare la “Strada Statale Aurelia” e infine la “Strada Provinciale della Val Nervia“. La distanza con Sanremo è di circa 24 Km.

 

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Apricale

Apricale fa parte del circuito “I villaggi di pietra” ed è stato il primo comune ligure inserito tra i “Borghi più belli d’Italia”. Il nome deriva dal latino “Apricus”, cioè soleggiato, esposto al Sole. Protetto dalle Alpi Marittime, il paese sorge in una “felice posizione” tra i boschi di ulivi della Liguria, al confine con la Francia. Abitato da poco più di 600 persone, il suggestivo villaggio medioevale fu fondato nel X secolo dai conti di Ventimiglia. Successivamente, quando quest’ultimi vennero esiliati, Apricale acquistò la sua libertà creando regolamentazioni e statuti propri, tra i più antichi di tutta la Regione. Un fitto dedalo di “caruggi”, permette al visitatore di scoprire tutti gli edifici più significativi.

Come un castello di sabbia

Apricale è unica! Come il migliore dei dipinti, è in grado di suscitare nel visitatore meraviglia e stupore. Il Sole, che “bacia” il borgo per buona parte dell’anno, illuminando le case crea un’atmosfera incredibile. Avete presente i castelli di sabbia? Ecco, il paese sembra proprio “creato” e “modellato” dal migliore degli artisti. Appena fuori dal villaggio potrete abbandonarvi a molteplici escursioni. Così facendo sarete in grado di comprendere, appieno, le parole da me utilizzate poc’anzi: numerosi, infatti, sono i punti panoramici in grado di regalare scorci strepitosi su Apricale. Particolarmente nota, fra gli amanti del trekking, è la mulattiera che portava fino ai confini di Sanremo.

Cosa vedere ad Apricale

Tra i monumenti principali della località ligure vi sono numerosi edifici religiosi. Uno dei più importanti è la Chiesa parrocchiale della “Purificazione di Maria Vergine”. Costruita nel XII secolo è stata, nel corso del tempo, più volte modificata. Molto caratteristico il campanile, ottenuto dalla vecchia torre del “castello della Lucertola“. Il mio consiglio è quello di “perdersi” fra i “caruggi” e le numerose scale del paese. Passeggiando noterete scorci fiabeschi sul centro storico e le mura medioevali che lo racchiudono.

Prodotti tipici di Apricale

La pansarola è un dolce fritto tipico di Apricale, da consumare affogato nello zabaione caldo. Anche lo scrittore William Scott nel suo “The Riviera painted and described”, pubblicato a Londra nel 1907, parlando del borgo cita questa pietanza descrivendone anche la preparazione. Ogni apricalese ha la sua ricetta segreta, che custodisce gelosamente. A settembre, per gli amanti del gusto, vietato lasciarsi sfuggire la “sagra della pansarola“.

Come arrivare

Per raggiungere Apricale basta prendere l’uscita autostradale “Ventimiglia“, lungo la “A10 Genova-Ventimiglia“, successivamente imboccare la “Strada Statale Aurelia” e infine la “Strada Provinciale della Val Nervia” in direzione Dolceacqua. La distanza con Sanremo è di circa 28 Km.

Ventimiglia

Ventimiglia è un grazioso comune ligure poco distante (8 Km circa) dalla Francia e in particolare dalla regione della Costa Azzurra. È soprannominata, a causa della sua posizione geografica, “porta occidentale d’Italia“. In virtù del clima mite per buona parte dell’anno, delle spettacolari spiagge e delle numerose attrazioni turistiche, la cittadina gode di un ricco flusso turistico. Sorta come piccolo villaggio abitato dalla popolazione dei liguri venne, con non poche difficoltà, conquistata dai romani che la trasformarono nella municipalità di “Albintimilium“. Oggi sono visibili di quel periodo storico, nella zona orientale della città, i resti di un’importante area archeologica: il teatro romano.

Ventimiglia, divisa in due zone dal fiume Roia, è caratterizzata da una parte alta medioevale e da una moderna che si distende lungo il litorale. La prima, conosciuta come “Ventimiglia Alta“, è contraddistinta dal centro storico più esteso della Liguria, dopo quello di Genova.

I “Balzi Rossi”

Rocce dal color rossastro a picco su un mare cristallino, abitate 25mila anni fa dal nostro progenitore paleolitico Cro-magnon, attribuiscono il nome a questo affascinante luogo, tra i più belli della Riviera di Ponente. I “Balzi Rossi” sono uno dei siti archeologici più importanti del Mediterraneo, per eccezionalità del luogo e valore storico dei reperti rinvenuti. Vi è poi la famosa incisione parietale, di un cavallo selvatico, diventata il simbolo del luogo. Qui si trovano anche due spiagge fantastiche: la minuscola “spiaggia delle uova” e la baia “Garavano”. La prima, così nominata per la forma delle pietre che la compongono, viene considerata una delle più belle d’Italia.

Cosa vedere a Ventimiglia

Ventimiglia vanta diversi edifici religiosi e alcune attrattive storiche di valore assoluto, sia dal punto di vista architettonico che da quello artistico. La Cattedrale di “Santa Maria Assunta” sorge nella piazza principale della città. Pare che un tempo, dove ora si erge la Chiesa in stile romanico, vi fosse un antico tempio pagano dedicato a Giunone. Altro punto d’interesse cittadino è porta “Canarda” che risale al periodo medioevale. Quest’ultima, ottimamente conservata, è sovrastata da un possente torrione che un tempo fungeva d’avamposto militare. Uno dei monumenti simbolo è il teatro romano, che si presenta di forma semicircolare e rivestito di pietra calcarea bianca. Fu costruito adiacente alla “Via Julia Augusta“, con ogni probabilità tra il II ed III secolo. Poteva contenere fino a 5mila persone, che qui assistevano a spettacoli di mimi, danze e commedie. Vicino alla struttura erano presenti anche le terme, ornate con uno splendido mosaico pavimentale.

Come arrivare

Per raggiungere Ventimiglia basta prendere l’uscita autostradale “Ventimiglia“, lungo la “A10 Genova-Ventimiglia“. La distanza con Sanremo è di circa 20 Km

 

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Crediti Foto: Venturelli Bruno

 

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