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Primavera 2022, trekking in Italia. Cascate del Perino: un’escursione tra le meraviglie della Val Trebbia

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Cascate del Perino

Il sentiero delle Cascate del Perino è uno dei percorsi più suggestivi della provincia di Piacenza. Scopriamo insieme le meraviglie celate lungo il cammino.

Itinerario

L’itinerario, di tipo escursionistico, ha uno sviluppo lineare di circa 7 km. La maggior parte del percorso si sviluppa su sterrato o sentiero. Tempo di percorrenza 2 ore e 30 minuti circa.

  • Partenza: Calenzano
  • Arrivo: Cascata numero 5 del Perino
  • Segnavia: CAI bianco-rosso 155
  • Lunghezza totale itinerario: 6,5 Km circa (a+r)

 

Il Tracciato

La parte più suggestiva della Valle inizia laddove il Perino mostra, circa a metà del corso, il lato più aspro. La sua connotazione infatti, fino a qui lenta e tranquilla, subisce un netto cambiamento a causa della stretta gola in cui il torrente si rinserra. La roccia, fortemente stratificata, presenta una serie di saltiche portano ad altrettante cascate naturali. Lungo questa gola si sviluppa un itinerario, ben tracciato e di semplice percorrenza, attrezzato con panchine e parapetti di protezione. Questo sentiero, oltre a regalare visioni mozzafiato, permette di percepire la forza e l’impeto del getto d’acqua, che nel suo punto più alto raggiunge i 17 metri.

Il Sentiero del Perino – CAI 155

Il percorso prende il via dalla Chiesa di San Lorenzo in Calenzano (frazione di Bettola) ed è assistito dalla segnaletica CAI 155. Superato l’agriturismo “Le Cascate”, si raggiunge il bivio per la prima cascata (non visitabile momentaneamente a causa dello smottamento del terreno). Altra tappa di riferimento è rappresentata dal Mulino di Riè, caratteristica architettura rurale, che testimonia una delle attività tipiche del passato. Seguendo i segnavia bianchi e rossi, che indirizzano alle spalle della struttura, si raggiunge il belvedere sulla seconda cascata. Una scalinata, tra la vegetazione, permette di avvicinarsi al torrente e ammirare lo spettacolo offerto dal getto d’acqua.

La terza cascata, distante qualche centinaio di metri dalla precedente, si può ammirare da lontano sfruttando una postazione panoramica nei pressi di una panchina. Il quarto getto è isolato. Corre lungo una gola scavata grazie alla forza dell’acqua, che si tuffa nel laghetto “verde smeraldo” sottostante. Per raggiungerlo occorre prestare un po’ di attenzione. Infatti, il cartello in legno che indica la quarta cascata è qui sostituito da uno bianco e rosso, un po’ nascosto tra gli alberi e lungo un tratto in salita, con riportate le indicazioni per “Verogna“. Si prosegue poi verso la quinta cascata, lungo il sentiero che curva a sinistra, fino a incontrare una piccola forra. Attenzione perché non ci sono protezioni o indicazioni per arrivare a destinazione; piuttosto si deve seguire il percorso che si snoda tra gli alberi e ascoltare lo scorrere dell’acqua. Una traccia di sentiero attraverso il prato conduce al laghetto nel quale la cascata, alta 17 metri, precipita dopo aver rasentato un enorme blocco di roccia, proteso nel vuoto come un trampolino.

Su strada sterrata si ritorna al mulino, quindi si ripercorre l’itinerario già compiuto all’andata fino a ritrovare il parcheggio in prossimità della Chiesa di Calenzano.

Informazioni utili

Le cascate di Perino si trovano a Bettola in provincia di Piacenza. Il punto di riferimento e di partenza, è la Chiesa di Calenzano. Dal parcheggio in poi non ci sono toilette e neppure fontanelle per abbeverarsi. Portate un bella scorta di acqua e se avete il pranzo al sacco, mangiare davanti alle cascate offrirà una vista e una sensazione impagabile. Vestitevi comodi con scarpe adatte al trekking. Non mancano salite e discese che metteranno a dura prova piedi e gambe. Le cascate del Perino sono un posto perfetto per chi ama la fotografia, visto il numero elevato di scenari e paesaggi offerti.

Non perdete occasione di visitare questo luogo incantato del piacentino, approfittando magari di una bella giornata di Sole per fare una passeggiata in solitaria oppure in compagnia. Lo scenario naturale vi ripagherà degli sforzi fatti.

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Crediti Foto: Venturelli Bruno