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Chiara Ferragni è di nuovo nella bufera: dopo la questione Balocco, ora tocca alle uova di Pasqua di Dolci Preziosi

Selvaggia Lucarelli ha portato alla luce un altro caso di pratica commerciale scorretta legata all’imprenditrice digitale. L’immagine della Ferragni sempre più danneggiata

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Chiara Ferragni è di nuovo nella bufera: dopo la questione Balocco, ora tocca alle uova di Pasqua di Dolci Preziosi
Crediti Foto Sisonoi32293195 X

Chiara Ferragni è nella bufera. All’imprenditrice digitale, infatti, è stata sanzionata una maxi multa milionaria per pratica commerciale scorretta per la campagna promozionale di Natale 2022 con l’iniziativa ‘Chiara Ferragni e Balocco insieme per l’ospedale Regina Margherita di Torino’. Secondo l’autorità, però, le società Fenice e TBS Crew che gestiscono i marchi e i diritti di Ferragni, insieme a Balocco, avrebbero pubblicizzato il pandoro ‘Pink Christmas’, lasciando intendere che una parte dell’acquisto sarebbe stata devoluta all’ospedale torinese per sostenere la ricerca sull’osteosarcoma e sul sarcoma di Ewing tramite l’acquisto di un nuovo macchinario.

La donazione fatta precedentemente al periodo natalizio e le scuse di Chiara Ferragni

In realtà, la donazione al Regina Margherita era già stata fatta da Balocco precedentemente, a maggio 2022, ben prima del periodo natalizio. In definitiva, le società di Ferragni, hanno incassato grazie all’iniziativa oltre 1 milione di euro, mai arrivate nelle casse dell’ospedale piemontese. Ieri, le scuse sommesse dell’influencer, connotate dalla promessa di devolvere 1milione di euro all’azienda sanitaria, hanno fatto il giro del mondo, ma non sono bastate per far calare il sipario su una vicenda dai contorni alquanto fumosi.

Nel mirino anche le uova di Pasqua

Le scuse di Chiara Ferragni, che ha fatto mea culpa sulla vicenda relegando il tutto ad un mero errore di comunicazione, questa mattina stridono come unghie sulla lavagna: Selvaggia Lucarelli, la stessa che aveva dato il via all’indagine sulle incongruenze relative alla vendita del pandoro Balocco, ha messo in luce attraverso un articolo pubblicato sul Fatto Quotidiano, un altro caso di pratica commerciale scorretta legato all’immagine dell’imprenditrice, quello, ovvero, delle uova di Pasqua.

L’articolo denuncia di Selvaggia Lucarelli: “Anche per le uova di Pasqua benefiche seguito lo stesso schema”

Selvaggia Lucarelli, penna del Fatto Quotidiano, sin merito all’inchiesta da lei portata all’attenzione dell’opinione pubblica, si è espressa così:

“Oggi sul Fatto scrivo di come la promozione delle uova di Pasqua benefiche di Chiara Ferragni con Dolci Preziosi nel 2021 e 2022 abbia seguito lo stesso schema, altro che errore di comunicazione. Lei ha percepito cachet di 500 e 700 000 euro e Dolci preziosi ha donato 12 e 24 000 euro. Ferragni ha promosso le uova dicendo che lei e Dolci preziosi sostenevano i Bambini delle fate, ma di fatto era una fruttuosa operazione commerciale”. Ma non è tutto: “Aggiungo che dopo alcune telefonate per approfondire il tema uova avvenute ieri, i vecchi post di promozione delle uova pasquali sulla pagina Instagram di Ferragni sono velocemente spariti. Alcuni di questi io e altre persone li avevamo fortunatamente salvati il giorno prima. E comunque basta digitare su google uova+ferragni+instagram per vedere ancora i risultati della ricerca sulla sua pagina con anteprima del testo, che però non si aprono più”.

Le parole di Franco Cannillo di Dolci Preziosi: “Nessuna correlazione tra vendita e donazione”

Franco Cannillo, l’imprenditore che ha acquisito Dolci Preziosi, ha gettato benzina sul fuoco, mettendo ancora una volta la posizione di trasparenza di Chiara Ferragni in dubbio: “Assolutamente non c’è nessuna correlazione tra le vendite delle uova e la donazione a ‘I bambini delle Fate’. Ferragni è stata pagata per aver ceduto la sua immagine. Noi abbiamo fatto una donazione, per lei non era da contratto”.

Le specifiche sul cachet percepito: “Chiesta una cifra esorbitante”

E per quanto riguarda la questione cachet, Cannillo continua: “A memoria erano 500 mila euro nel 2021 e 700 mila euro nel 2022. Poi ha chiesto una cifra esorbitante e non abbiamo più chiuso il contratto”, ha spiegato Cannillo, che poi è passato a specificare che il ‘Sosteniamo ‘I bambini delle fate’ “è quello che abbiamo fatto. ‘Sosteniamo’ non vuol dire che se compri vai a sostenere la beneficenza. Significa che noi abbiamo fatto una donazione e lo comunichiamo”.

Alla luce di queste ennesime dichiarazioni, ci sentiamo di pensare che non si tratti più di un errore di comunicazione, come ieri dichiarato da Chiara Ferragni. E se davvero dovesse esserlo, a causa di un lavoro fatto con pratiche superficiali da parte di chi si occupa per lei di queste questioni (Fabio Maria D’Amato ndr.), andrebbe rivista la posizione assumendosi le responsabilità di tali scelte.

 

 

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