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Interviste

Rubrica, MEI. #NEWMUSICTHURSDAY di Marta Scaccabarozzi. RIAXIDE

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Riaxide

Di Marta Scaccabarozzi

INTERVISTA A RIAXIDE

 

Oggi La #NewMusicThursday incontra la cantautrice Riaxide, al suo debutto con il singolo “La luce della pioggia”. Facciamoci raccontare da lei le sensazioni di un avvenimento tanto importante.

 

1- Ciao Riaxide! Ci incontriamo oggi per parlare di te e del nuovo singolo “La luce della pioggia “. Partiamo da te: raccontaci chi sei e come ti sei avvicinata alla musica.

Ciao a voi!Eccomi qua!

Sicuramente sono un’artista alle prime esperienze, e purtroppo non sono capace di vantarmi del talento, anzi in certi momenti mi sento un po’ più come una Cenerentola di questi tempi che, con uno straccio in una mano e un microfono nell’altra, cerca di rimanere aggrappata ai propri sogni.

Ma la magia qui è la musica a farla!

La musica è quella cosa che ti fa star bene, è quel luogo dove ti senti a casa; è quella cosa che sa comprenderti ed ascoltarti quando nessuno lo fa; la musica sa darti sempre le risposte che cerchi!

Io sono quella che da ragazza ascoltava Baglioni dietro una finestra affacciata al mare di Lampedusa, e cosi’ senza saperlo imparavo a cantare.. da sola.

Poi la vita, non troppo presto ,mi ha portato a capire che questa passione che tenevo stretta a me l’avevo soffocata per troppo tempo, e che ormai stava per scoppiare tra le mie mani.

Finchè, dopo i trent’anni, trovai proprio Baglioni a Lampedusa che per giorni immerse l’isola di musica con il suo “O’scia’”.Tornata a casa con quell’entusiasmo e quell’energia così forti, capì che dovevo muovermi e decisi di iniziare a cantare nelle piccole corali a quattro voci della mia zona,come soprano. Dopo qualche anno iniziai il percorso formativo presso l’Accademia Bertani di Luino con il corso di canto moderno, e alcune esibizioni da solista e in band.

Oggi continuo a seguire lezioni private di canto con Sara Usai de “Le meraviglie sonore” che mi ha fatto crescere con il metodo internazionale di IVTOM ,e con Dino Brentali ,mentore italiano della stessa organizzazione, che mi ha permesso di conoscere il maestro fondatore Dean Kaelin con il quale ho seguito una lezione preziosissima, alla recente masterclass IVTOM di Milano.

Oggi nel mio piccolo posso e voglio chiamarmi artista ;un’ artista in crescita che vuole imparare e provare ad andare avanti con tutto ciò che avrà da dire..

 

2- “La luce della pioggia” è il tuo primo singolo. Di cosa parla la canzone e su quali sonorità si muove?

“La luce della pioggia” parla di me, di una sensazione ed emozione provata quella mattina quasi all’alba..

Il richiamo della pioggia in strada verso una luce come una doccia colorata e profumata,che mi ha spogliata e rivestita di un nuovo abito, svegliandomi così a un nuovo giorno.

Ma solo dopo essermi alzata ,dopo aver sognato, sono corsa alla finestra a vedere, e la luce era ancora là in strada;allora ho capito.. la luce che cercavo da tanto, che aspettavo, era stata sempre lì dentro di me e quando l’ho vista mi sono illuminata e ho riso e riso così tanto, come “io non ho mai riso”!

Ridere di questa gioia mi portato a voler trasmettere queste sensazioni con le parole, la musica e la voce in una canzone che possa ricordarmi quel traguardo nei momenti di difficoltà,ma non solo per me ,anzi, come dono ricevuto da ricambiare alle mie figlie,e a chiunque voglia accoglierlo; perché chiunque ritrovi la propria luce.

La canzone, che ha sonorità che ricordano lo stile anni ’90, ha trovato con l’arrangiamento prezioso di Larsen Premoli un bell’equilibrio tra il classico e il pop italiano, lasciandolo più fresco e leggero delle classic ballad del bel paese.

I suoni di Larsen Premoli nelle chitarre e tastiere,di Jody Brioshi nella batteria, di Loris Bersan nel basso e di Martino Pellegrini negli archi, l’hanno resa ancor più una meraviglia.

 

3- Passiamo al video, girato alle Grotte della Valganna, a Varese.Ci parli di come è stato girarlo?

Girare il video affidandomi a dei professionisti , come con la produzione artistica, e’ stato importante perché mi ha permesso di crescere ancora e anche con questa esperienza intensa.

Dopo l’iniziale tensione dovuta all’inesperienza mi sono sentita a mio agio con Alice Clerici e Stefano Soru, e mi sono divertita.

E’ stata una giornata molto impegnativa ma soddisfacente.

Il luogo poi ha fatto davvero da cornice a tutto questo ,e soprattutto al brano che risuonava tra le grotte e nel bosco, tra i nuovi raggi di luce dopo la pioggia del giorno prima, mentre l’acqua della cascata scendeva e ricambiava l’emozione.

È stato bellissimo ed emozionante; lì ho capito che stavo facendo la cosa giusta , una bella cosa per il mio brano, per la mia crescita, e per tutto in generale..

Ero in uno dei miei luoghi quotidiani; ero a casa e stavo confezionando la mia canzone per tutti.

Quando abbiamo finito di girare non mi sembrava fosse vero,e invece è stato fatto e con sintonia. Insieme abbiamo raggiunto il risultato prefissato.

E’ stata una bella sensazione quella di vivere da protagonista per un giorno, ma soprattutto rivivere l’emozione del mio brano!

Quando sono tornata a casa ho sentito crollarmi addosso la stanchezza di un anno di lavoro, delle aspettative ,delle difficoltà.. ma in quel momento avevo la certezza del gradino che avevo superato, potendo vedere la strada fatta fin lì; un traguardo che ha fatto della la mia felicità la mia prima soddisfazione personale.

Ringrazio davvero tutti coloro che hanno collaborato in questo.

 

4- Riaxide è il tuo nome d’arte ma all’anagrafe sei Elisa. Quanto c’è di una nell’altra?

Beh sono senz’altro due parti di me complementari che si scindono a momenti rimanendo però sempre la stessa persona.

Quindi è un po’ difficile fare a meno di entrambe, adesso.

A volte prevale una più dell’altra; Riaxide  è la parte forte e determinata ma sognatrice, Elisa è quella che tiene ben saldi i piedi per terra ponderando un passo alla volta..

Ma anche, una l’arte e l’altra la realtà.

Una la consapevolezza e l’altra la fragilità.

Insomma un bel mix, come il Mix vocale che insegna con gli esercizi appropriati a passare da un regime all’altro con facilità e senza sforzo, oggi con più facilità io riesco a passare un po’ dall’una all’altra e viceversa.

Si tratta infondo di riconoscere le proprie capacità e andare dritti.

 

5- Ultima domanda: progetti per il futuro? Nuovi singoli, un disco o forse delle date dal vivo?

Con “La luce della pioggia” ho trovato una parte di me che non pensavo potesse esistere,una parte di me che via via ha cominciato a muoversi..

Quindi si, ho altri brani a cui tengo molto e che spero di poter realizzare presto.

Intendo sempre approfondire la parte dell’apprendimento vocale e musicale, e cominciare a propormi al pubblico live con un repertorio mio di inediti e cover, trovando musicisti disponibili alla mia crescita.

Spero che “La luce della pioggia” porti anche questo.

Io ci provo e ci credo, finché si può.

Un bacio a tutto voi, e buona luce.

 

 

Leggi qui l’articolo originale sul sito ufficiale del MEI, Meeting degli Indipendenti.

 

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