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Thailandia: le proteste antimonarchiche continuano

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Da quasi una settimana nella città di Bangkok, capitale della Thailandia, divampa la protesta contro il governo primo di Prayuth Chan-ocha, l’ex leader della giunta che i manifestanti vorrebbero cacciare.

Una protesta che nasce antimonarchica, e attraverso i suoi massimi esponenti, i giovani, che scendono in strada a Bangkok mostrando cartelli con su scritto “Repubblica di Thailandia”, gesto considerato oltraggioso nel paese molto legato alla figura reale, assume tutte le sfumature di una completa primavera culturale.

Monarchia e patriarcato

Numerose ad esempio le attiviste che chiedono grosse riforme culturali e politiche per appianare la subordinazione in cui versano ancora le donne thailandesi. La monarchia, la casta militare e quella dei monaci buddisti, sono tutte istituzioni guidate da uomini soli. In Parlamento le donne sono 77 su 489, meno del 16%. Stando a un rapporto delle Nazioni Unite del 2019, le percentuali in Asia e nel mondo sono rispettivamente 19,8% e 24,3%.

Il cuore della protesta

Migliaia di giovani hanno dunque sfidato i divieti di assembramento e hanno riempito le strade quasi una settimana di fila, nonostante le intimidazioni della polizia e il blocco della metro e delle strade principali della protesta. Via social arrivano all’ultimo minuto i luoghi spot, dove i manifestanti si riuniscono intonando cori e mostrando alle telecamere e alle autorità simboli e striscioni contro la monarchia e il governo. Tengono alzate tre dita della mano come Katniss Everdeen, la protagonista di Hunger Games interpretata dall’attrice Jennifer Lawrence, il cui gesto era già divenuto iconico e che i manifestanti tailandesi hanno fatto proprio.

Immagini pericolose

Il portavoce del ministero del Digitale Putchapong Nodthaisong, che tra le altre cose si occupa di vigilare sulla circolazione delle informazioni online, interrogato da un giornalista ha dichiarato di aver disposto lui la chiusura di quattro pagine Facebook che diffondevano video e immagini della protesta. “Abbiamo ricevuto informazioni da unità di intelligence preoccupate che informazioni distorte siano state usate e diffuse per causare confusione e provocare disordini nella società”, ha dichiarato in conferenza stampa il portavoce della polizia Kissana Phathanacharoentoentold

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Crediti Foto: LaPresse