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“Ordinary Man” è il disco più sincero di Ozzy Osbourne

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Fra le leggende dell’heavy metal mondiale, Ozzy Osbourne realizza un lavoro magistrale e monumentale, malinconico ed estremamente sincero. 

Anticipato dai singoli “Under the graveyard”, “Straight to hell”, “It’s a Raid” (feat. Post Malone) e dalla title track (feat. Elton John), “Ordinary Man”, è l’undicesimo disco in studio di Ozzy Osbourne, fuori per la Epic Records.
Grandi nomi figurano in quest’ultima fatica della leggenda dell’heavy rock britannico, da Andrew Watt alla chitarra a Duff McKagan al basso e Chad Smith alla batteria passando per le chitarre di Tom Morello, Slash, le tastiere di Charlie Puth e la voce di Travis Scott in “Take what you want”; nonostante abbia oramai passato le settanta primavere, riscritto i connotati dell’heavy metal inglese con e senza i Black Sabbath e venduto oltre cento milioni di copie in tutto il mondo, Ozzy Osbourne porta a casa un lavoro che lo vede ancora più che credibile e ancor di più rinvigorito.

Come un’araba fenice infatti, Osbourne risorge dalle ceneri e mette in musica la melanconia e l’oscurità di un periodo personale a tinte fosche riversandole in un album potente, forte nella sua nostalgia, energico nella sua cupezza e, come di consueto, enormemente impattante nella sua comunicatività.

Osbourne non perde affatto smalto e realizza un album estremamente godibile, fatto di ballate dark intense e profonde e qualche strizzata all’hard rock del passato qui e là, nel risultato di undici tracce ferventi e viscerali, compendio del genio e della sregolatezza che hanno reso grande l’ordinaria follia creativa della leggenda in questione; bando agli sperimentalismi spesso sterili del momento, alla ricerca forzata del nuovo a tutti i costi: con “Ordinary Man” Ozzy Osbourne realizza un’opera monumentale nella sua essenzialità, potente nella sua carenza di orpelli, un album che è un inno alla rinascita, alla libertà, al rock e alla vita, messaggi, questi, sublimati dall’ipnotica ed iconica voce del nostro. “Don’t forget me as the colors fade” cantano Ozzy Osbourne ed Elton John nella perla del disco, la splendida e triste title track: nella speranza che il brano non abbia l’odore di un testamento, è assodata l’impossibilità di dimenticarsi di questa straordinaria dissolvenza, parafrasando il verso in questione, in quanto fonte inesauribile di emozione e contrastanti sentimenti.

Voto: 9/10
Aggettivo: potente 

TRACKLIST:
1. Straight to hell
2. All my life
3. Goodbye
4. Ordinary Man
5. Under the graveyard
6. Eat me
7. Today is the end
8. Scary little green man
9. Holy for tonight
10. It’s a Raid
11. Take what you want

ALBUM: ORDINARY MAN
ARTISTA: OZZY OSBOURNE
ANNO: 2020
ETICHETTA: EPIC RECORDS

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