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Maradona, la cassazione dice si al condono

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Diego Armando Maradona

La sentenza della Corte Suprema chiude gran parte del contenzioso. L’avvocato: “Nessuno dica più che Diego era un evasore fiscale. Ha vinto la giustizia”

Condono per il Pibe de Oro

Diego Armando Maradona, deceduto il 25 novembre 2020, avrebbe avuto diritto al condono concesso al “Napoli Calcio”. Lo ha stabilito la Cassazione riguardo la questione relativa al pagamento degli stipendi ai calciatori azzurri. Può dunque considerarsi conclusa, In questo modo, la “vicenda spinosa” tra il Fisco e il “Pibe de Oro”. La Commissione regionale della Campania valuterà, nell’interesse degli eredi, se ci sono pendenze non condonabili. La Suprema Corte, con un verdetto pubblicato nella giornata di giovedì e discusso in udienza a porte chiuse il 20 ottobre, chiude così gran parte del contenzioso stimato (economicamente) in circa 40 milioni di Euro. Al campione gli atti del Fisco non furono mai notificati, in quanto l’ex numero 10 non si trovava più in Italia dopo l’avventura partenopea. Viene poi specificato che la sentenza impugnata viene “dunque cassata”.

“Ci è costata anche una querela per diffamazione, ma abbiamo vinto, anzi ha vinto la giustizia, trionfa la verità. Soddisfazione per la vittoria della giustizia”, questo il commento dell’avvocato di Maradona, Angelo Pisani. I legali hanno espresso anche “gioia, commozione ed un pizzico di tristezza per non aver potuto condividere con l’amico Diego Armando Maradona la verità e la cancellazione di un’ingiustizia”.

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Crediti Foto: Shutterstock.com