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Il ritorno del vinile! Negli Usa vende più dei cd

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Una nuova vita per i vecchi vinili. E che vita! Perché a leggere i dati delle vendite in questo periodo negli Stati Uniti, 33 e 45 giri hanno nettamente superato quelle della musica su Compact Disc. Al punto che la forbice di vendita fra i due formati di fruizione è notevole: se infatti l’introito relativo al vinile è pari a 232,1 milioni di dollari, quelle di Cd non hanno superato i 130 milioni di dollari.

Un ritorno in auge in grande stile, quindi, per il vinile. Un modo di ascoltare musica che ha allargato il suo mercato dai tanti collezionisti e nostalgici del fruscio della puntina sul disco a tanti giovani che stanno pian piano avvicinandosi a esso. Tanto è vero che ormai, di ogni nuovo disco in uscita in questi tempi ne esce sempre una versione speciale in tiratura limitata in vinile, con eventuali variazioni cromatiche per rendere ancora più accattivante il prodotto .

Tuttavia non è tutto oro quel che luccica. Analizzando più in profondità le cifre, infatti, si scopre come unendo i dati di vendita di vinili e cd, non si ottenga che il 4% totale del fatturato dell’industria musicale. Una piccola goccia in un oceano sterminato chiamato piattaforme digitali: Spotify, Apple Music o Amazon Music sono colossi inaffondabili che stanno inghiottendo per intero il mercato. Spesso con effetti nefasti sulla qualità del prodotto musicale, dal momento che il “sistema” costringe gli artisti a sacrificare questo aspetto in nome della quantità. Ma questa, come direbbe Carlo Lucarelli, è un’altra storia.

Tuttavia leggere che ci sono pur ristrette “sacche di resistenza” che ancora tengono in vita modalità di fruizione musicale che sembravano destinate a essere spazzate via completamente dalla rivoluzione digitale, è una buona notizia per chi ancora tiene in vita il business di cd e vinili.

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Crediti foto: LaPresse