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LGBT

Bravo chi legge, ottimo chi guarda le serie, civile chi rispetta le distanze sociali

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We signora, guardi che la vedo che si assembra eh!

Ah, lettori, salve! Scusate, sono tempi confusi, mentre vi scrivo di sotto alla mia finestra ci sono dei Romeo molto ubriachi che festeggiano la fine di una quarantena che non era ancora finita. Manco a dì, so ragazzi, sono proprio dei vecchi cinghialoni ( per dirla alla De Luca) col senso civico di un pomello in ottone.

Ad ogni modo,per quei quattro, cinque di voi che ancora stanno rispettando le distanze di sicurezza è arrivato il momento settimanale del consiglio per la prossima serie da vedere.

Non so voi, ma io sono sempre stata maledettamente attratta da tutti i mondi che fossero dissimili dal mio, quelli in cui non sono cresciuta o che non hanno fatto parte della mia formazione culturale o personale.

Uno di questi è stato sempre quello dell’omosessualità o della bi. Intendiamoci, io sono una bicuriosa di vecchia data, ma sicuramente ho sempre potuto godere di tutti i privilegi etero che purtroppo questo mondo ancora mi riserva.

Da qualche giorno esatto è uscita l’ultimissima serie di” The L word”su Sky, a distanza di moltissimi anni dalla fine dell’ultima trasmessa.

The L word è una delle mie serie preferite in assoluto: per gli anni in cui uscì fu dissacrante, dissoluta, torbida, ma profondamente narrativa di un mondo che per i più è pressochè solo un mito da Pornhub.

Sto parlando del mondo lesbico.

Siamo a L.A. (ehi, tutto succede a L.A.) per chi non conoscesse gli acronimi Los Angeles, patria dell’orgoglio LGBT e uno dei pochissimi luoghi in cui adottare un bambino per una coppia omosessuale è una pratica possibile.

Jenny Schecter è appena arrivata in città per raggiungere il perfetto ed aitante fidanzato Tim. E’ spaesata, sola e con lunghissimi capelli neri in contrasto con i suoi occhioni azzurri. Le vicine di casa di Tim sono una coppia di attraenti lesbiche Bethe e Tina.

Bethe e Tina fanno parte di un nutrito ed affiatatissimo gruppo di donne tutte omosessuali, amiche tra loro e inevitabilmente spesso amanti o addirittura compagne di vita a fasi alterne.

Grazie ad una di queste donne Jenny scoprirà che Tim non è esattamente il compagno adatto a lei avendo suo malgrado un bagaglio intrinseco di cui Jenny ha decisamente capito di non avere alcun bisogno.

Ma questa, signori, è la solo la primissima delle avventure della serie

Benvenuti quindi nel lesbo word ricco di drammi, contraddizioni, conquiste sociali, punti di vista completamente diversi da quelli a cui siete quotidianamente abituati.

NOTE NEGATIVE

Purtroppo un’enorme contraddizione in una serie che tutto dovrebbe essere meno che esclusiva è la presenza di una certa affermazione di superiorità presunta delle lesbiche verso altre “categorie” che la regia lascia trapelare a più riprese. Spesso si assiste ad una certa presupponenza nei confronti degli etero o dei bisessuali. E’ presente più volte nella serie una certa transfobia che fortunatamente verso l’epilogo pare mitigarsi.

A mio modestissimo parere, questo è un tipo di comportamento controproducente che le minoranze mettono, a volte, in atto come senso di rivalsa attuando, sfortunatamente, una divisione tra loro e gli “altri” del tutto deleteria per la loro sacra causa, vedasi, ad esempio, femministe.

Ma questa è un’altra storia, godetevi la serie, è un piccolo capolavoro.

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