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Sanremo History. Vorrei cantarti fra cent’anni: Renato Zero mette Raf con le “Spalle al muro” e accede ai 16mi di finale. Ecco le sfide di domani

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Renato Zero vince su Raf con "Spalle al muro" - Sanremo History Vorrei cantarti fra cent'anni

Scopriamo chi vince l’ottava sfida dei trentaduesimi di finale di “Vorrei cantarti fra cent’anni” tra Renato Zero e Raf

Continuano le avvincenti battles del nostro contest sanremese “Vorrei cantarti fra cent’anni”. Dopo la magistrale battaglia a suon di perle della musica italiana tra due signore della canzone come Patty Pravo e Mia Martini proseguiamo con Renato Zero e Raf in gara e a confronto con “Spalle al muro” e “Cosa resterà degli anni ’80”.

SFIDANTE | RAF

Cosa resterà degli anni 80 di Raf nel 2019 ha compiuto esattamente trenta anni. Infatti il brano fu presentato a Sanremo nel 1989. Scritta da un Raf 30enne insieme e Giancarlo Bigazzi e Giuseppe Dati, la canzone celebra i mitici anni ’80 e allo stesso tempo si domanda, come recita il titolo, cosa rimarrà nel futuro di questo mitiche decennio, a pochi mesi dalla sua conclusione.

Presentata nella sezione Campioni, in un “super festival” che vede in scena ben tre categorie diverse (Campioni, Emergenti e Nuovi) e quarantotto canzoni nella gara complessiva, il brano si classifica al quindicesimo posto. Tuttavia viene ripagato da un ottimo successo commerciale, riuscendo ad arrivare fino alla sesta posizione dei singoli più venduti. Oggi è un pezzo cult e un vero e proprio evergreen del pop nostrano che ha ispirato tanti altri brani.

SFIDATO | RENATO ZERO

Siamo nel 1991 quando Renato Zero, in un momento di stasi della sua carriera artistica, decide di partecipare al Festival di Sanremo. Il cantante calca il palco dell’Ariston in gara per la prima volta e presenta “Spalle al muro”; un brano scritto dalla collega e amica Mariella Nava, anche lei in gara quell’anno. In un Festival contraddistinto dai toni tristi e malinconici, Renato Zero interpreta una canzone molto particolare, che porta alla ribalta il tema dello sfiorire degli anni e della depressione della vecchiaia. La parola più presente nella composizione infatti è “vecchio”, in un’accezione negativa, a sottolineare la poca considerazione che si ha della persona non più nel tempo migliore della sua esistenza.

A vincere non sarà il cantautore romano e nemmeno la Nava (che si piazza all’ultimo posto con “Uomini”), ma Riccardo Cocciante con Se stiamo insieme. Arrivato secondo, Zero prima commenta ironico «Anche il Vangelo è sempre “secondo”» e poi annuncia il suo ritiro dalle scene: «O mi chiama Giorgio Strehler o non i vedrete mai più su un palcoscenico».

Curiosità: Spalle al muro è stato tradotto anche in inglese e interpretato nella stessa edizione, abbinata fuori gara a Renato Zero, dalla cantante giamaicana Grace Jones con il titolo Still Life.

ESITO | OTTAVA SFIDA

A vincere la sfida tra Spalle al muro e Cosa resterà degli anni ’80 è il brano di Renato Zero che continua così la corsa verso la vittoria finale e accedendo ai sedicesimi. Raf, invece, si ferma ai trentaduesimi ed esce fuori dalla competizione del nostro contest “Vorrei cantarti fra cent’anni”.

COMMENTI | GIURIA

Roberta Faccani: Premio “Spalle al muro” per ricordare una autrice originalissima e dalle scelte armonico melodiche mai banali, Mariella Nava.

Emely De Salve: Renato zero che in questa occasione ricevette ovazioni per la bellezza del testo e l’intensità con cui cantò questo brano.

Andrea Direnzo: “Spalle al muro” è un pugno nello stomaco, da togliere il fiato, grazie all’interpretazione superlativa di Renato Zero ma anche grazie alla bellezza intrinseca della canzone, composta da una Mariella Nava in stato di grazia.

Mattia Ottavio Sammarco: Una delle scelte più difficili in questo contest. Nonostante apprezzi moltissimo “Spalle al muro” voto “Cosa resterà di questi anni 80”, perché ha segnato un’epoca.

Timothy Cavicchini: Spalle al muro, Renato, uno dei più grandi imprenditori di sé stessi della storia della musica.

Dajana D’ippolito: Che bel Sanremo!

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VOTI | GIURIA

Spalle al muro: 18 (Michele Monina, Roberta Faccani, Roberta Giallo, Patrizia Cirulli, Dajana D’Ippolito, Elisabetta Guido, Emily De Salve, Andrea Direnzo, Antonio Toni, Tekemaya, Timothy Cavicchini, Andrea Baldinazzo, Giuseppe Salpietro, Francesca Amodio, Riccardo De Stefano, Andrea Butera, Claudio Bognesi, Fabrizio Testa)

Cosa resterà degli anni ’80: 12 (Maurizio Meli, Michele Cortese, Claudia Casciaro, Eleonora Magnifico, Gianpaolo Chiriacò, Mattia Ottavio Sammarco, Enrico Spada, Ugo Stomeo, Juary Santini, Margherita Ventura, Simona Bastiani, Roberto Santangelo)

THE WINNER IS…

LE SFIDE DI DOMANI

32MI DI FINALE: VACANZE ROMANE di Matia Bazar VS. IO CONFESSO di LA CRUS

VACANZE ROMANE dei Matia Bazar – In gara al Festival del 1983 troviamo l’iconica Vacanze Romane dei Matia Bazar, considerata da molti la vincitrice morale di quell’anno che ha visto la vittoria di Tiziana Rivale con Sarà quel che sarà, la “scandalosa” esclusione dalla finale di Amedeo Minghi con “1950″ e il penultimo posto della mitica “Vita spericolata” di Vasco Rossi.

Il brano, scritto e composto da Giancarlo Golzi e Carlo Marrale, rispecchia in pieno lo stile della band genovese con alcune interessanti novità che riguardano il sound. Infatti Vacanze Romane si presenta come un tango beguine dal sapore retrò, che si caratterizza per suggestioni anni ’30 e nuove sonorità elettroniche. A dare voce al potente composizione di Golzi e Marrale, molto difficile da cantare e che necessita di tecnica e grande estensione, è Antonella Ruggiero, all’epoca ancora front-woman del complesso che poi lascerà sei anni dopo.

L’interpretazione della Ruggero, che spesso utilizza il falsetto, non convince nella prima esibizione dal vivo e sempre non soddisfare gli stessi componenti della band. Per la serata finale, infatti, i Matia Bazar optano per il playback. Nonostante ciò, Vacanze Romane si classifica ad un soffio dal podio, in quarta posizione, e si aggiudica il Premio della critica.

Oggi sappiamo che l’interpretazione della Ruggiero ha fatto storia, risultando uno dei brani più cantanti e coverizzati della produzione italiana. Dopo la presentazione sanremese ha ottenuto anche un grosso riscontro nelle vendite, rimanendo per ben quattro mesi in vetta alle classifiche. Grazie allo strepitoso successo di questo brano, i Matia nello stesso anno vinsero anche il Telegatto come “Miglior gruppo italiano”. 

Vacanze Romane è stata riproposta e registrata dai Matia Bazar anche nelle interpretazioni delle altre cantanti. Da sottolineare la carismatica versione di Roberta Faccani, nostra “giudice speciale” e voce del gruppo dal 2004 al 2010, inserita in One1 Two2 Three3 Four4; diciannovesimo disco in studio della band e primo volume di un progetto in due CD in cui il gruppo reinterpreta brani dal repertorio italiano rivisitandoli con nuovi arrangiamenti.

IO CONFESSO dei La crus Io Confesso partecipa al Festiva di Sanremo del 2011. Scritto da Mauro Ermanno Giovanardi e Matteo Curallo e cantato dallo stesso Giovanardi con la partecipazione del soprano Susanna Rigacci. Nella chiacchieratissima edizione condotta da Gianni Morandi, con le bellissime Belen Rodriguez ed Elisabetta Canalis, la canzone dei La Crus si piazza abbastanza bene al sesto posto, catturando però l’attenzione di critica e pubblico.

Prima dell’inizio della gara, infatti, sono sorte alcune polemiche relative al testo del brano in cui si accenna all’ateismo nei versi “Non credo nel peccato, amore mio/perché non credo in Dio”.

Curiosità: Io Confesso era stata proposta e avrebbe dovuto partecipare al Festival l’anno precedente nell’interpretazione di Giovanardi e Giusy Ferreri. A causa di alcuni problemi di tonalità troppo alta e di fusioni tra le due voci, però, la Ferreri decise di non partecipare alla manifestazione.

32MI DI FINALE: BAMBINI di Paola Turci VS. UN INVERNO DA BACIARE di Marina Rei

BAMBINI di Paola Turci – Nel 1989 torna al Festival della Canzone Italiana di Sanremo anche Paola Turci con “Bambini”. Il brano, che proietta l’affermatissima cantautrice romana nell’olimpo della musica italiana, denuncia il vergognoso destino di molti bambini nel mondo. Il testo critica, in maniera nemmeno troppo velata, l’Occidente e i “grandi” che trasformano barbaramente i bambini in piccoli soldati o in lavoratori, sfruttandoli e cancellando la loro infanzia innocente.

La canzone consente alla Turci, dopo tre presenze nelle edizioni precedenti tra le Nuove Proposte, la vittoria nella sezione Emergenti; superando Stefano Borgia e Alessandro Baldi che si piazzano rispettivamente al secondo e al terzo posto.

UN INVERNO DA BACIARE di Marine Rei – Quello del 1999 è l’ultimo Festival del secolo e vede al timone, con la sua impronta garbata, Fabio Fazio con accanto come “valletta” la bellissima modella francese Laetitia Castà.

A vincere, grazie soprattutto ai voti della giuria di qualità, sarà Anna Oxa con Senza pietà, ma in gara tra i Big, nella sezione denominata per l’occasione “Campioni” c’è anche una super in forma Marina Rei che presenta un brano contemporaneo, melodico e molto radiofonico, dal titolo poetico: “Un inverno da baciare”. La Rei sembra amare le stagioni e così dopo la hit “Primavera” torna a Sanremo per la terza volta con questa canzone dal mood energico che si classifica al settimo posto, ma che conquista le radio, oltre a raggiungere il nono posto nella classifica italiana dei singoli.

Curiosità: il video di Un inverno da baciare ha avuto una lavorazione di due mesi ed è ispirato al videogioco Tomb Raider. Marina Rei, infatti, nella clip musicale veste i panni dell’eroina Lara Croft.

Chi vincerà le prossime sfide di “Vorrei cantarti tra cent’anni”? Continuate a seguire QUI su OA Plus per scoprirlo!!

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