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Musica

Sangiovanni dice stop alla musica: “Mi fermo, non sto bene”

L’ex allievo di Amici, ha deciso di rimandare i suoi impegni a causa della depressione di cui aveva già sofferto in passato e che si è riaffacciata nella sua vita. Le parole di Massimo Gramellini: “La fragilità non va dissimulata per vergogna, ma riconosciuta e dichiarata”

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Sangiovanni dice stop alla musica: "Mi fermo, non sto bene"
Crediti Foto sangiovann1 X

Artista nato dalla fucina di talenti quale è Amici, Sangiovanni, ieri ha lasciato tutti di sasso annunciando il ritiro (momentaneo?) dalla musica. Il cantante, che all’ultimo festival di Sanremo si è presentato in gara con il brano “Finiscimi”, dedicato alla ex fidanzata Giulia Stabile, conosciuta all’interno della scuola televisiva di Maria De Filippi, ha deciso di posticipare sia l’uscita dell’album Privacy’ datata 1 Marco, che il concerto al Forum di Assago in programma per il  5 Ottobre, Il motivo di tale gesto è da legarsi ai problemi di salute mentale di cui il ragazzo aveva già sofferto in passato e che si sono prepotentemente riaffacciati in questi ultimi mesi nella sua vita. Insostenibili.

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A pochi giorni dalla fine dell’ultima edizione del Festival di Sanremo, con un tour in arrivo ed il lancio del nuovo album, Sangiovanni si è ritrovato senza le energie adatte per poter continuare nel suo percorso artistico ed ha così comunicato ai fan lo stop.

 

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Le parole di Massimo Gramellini: “Fragilità derubricata a capriccio di un privilegiato”

Dalle pagine del Corriere della Sera, Massimo Gramellini ha scritto un editoriale facendo una riflessione sul tema salute mentale legato sempre più spesso ai giovani. Secondo il giornalista, si confonde il più delle volte la mancanza di reazione agli eventi con il mero capriccio di un privilegiato di fronte ad un insuccesso. Ma non è questo il suo punto di vista e lo spiega bene:

“Quando un giovane dice ‘basta, mi pesa tutto, voglio fermarmi perché non sono felice’, trova sempre qualcuno che biasima il suo dichiararsi fragile, prendendolo per la resa di un immaturo. E se quel giovane è un famoso che ha perso l’abbrivio e magari è arrivato penultimo al festival di Sanremo, la fragilità viene facilmente derubricata a capriccio di un privilegiato. Siamo tutti gladiatori, sulla pelle degli altri. Tutti combattenti impavidi e armati di memoria selettiva, che dei loro vent’anni hanno conservato ricordi distorti che fanno da carburante alla nostalgia e rimosso i pomeriggi trascorsi in una stanza con la porta chiusa a chiave e la musica nelle orecchie, a guardare una macchia sulla parete e a chiedersi: che ci faccio qui?”, scrive Gramelli.

“La fragilità non va dissimulata per vergogna, ma riconosciuta e dichiarata”

La conclusione del giornalista di fronte alle parole di Sangiovanni: “Mi piace pensare che lo abbia fatto per consegnare qualcosa ai tanti coetanei che lo seguono: un messaggio, si sarebbe detto un tempo. L’idea che la fragilità non vada dissimulata per vergogna (di cosa, poi?), ma riconosciuta e dichiarata, perché solo così la coda del criceto potrà trasformarsi un giorno nell’ala di un airone”.

 

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