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Mina e Blanco: “Un briciolo di allegria” è la versione 2.0 di “Acqua e sale”

Dopo lo scandalo delle rose sanremesi Blanco è tornata in scena con un singolo potentissimo, condiviso con la Tigre di Cremona. Un vero e proprio telepass generazionale, con ambizioni gigantesche

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Un briciolo di allegria Rencesione
Front cover del singolo "Un briciolo di allegria"

UN BRICIOLO DI ALLEGRIA| LA RECENSIONE

Sembra passato un secolo dal cosiddetto Rosa-Gate di Blanco avvenuto durante la prima serata del Festival di Sanremo 2023; da quella discussa “non” performance, dove il cantante bresciano ha subito una shit storm davvero notevole, l’artista non è praticamente più comparso sulle scene, salvo poi ripresentarsi con quasi una sorpresa: un duetto con Mina ne “Un briciolo di allegria“, singolo che ha di fatto lanciato il suo secondo disco in studio, “Innamorato“, uscito lo scorso 14 aprile per Island/Universal Music Italia.

Una relase contrassegnata da un di timing perfetto. Se prima infatti anche i “vecchi tromboni” riconoscevano Blanco soltanto come il pericolosissimo distruttore irrispettoso di rose (perché chissene se ha vinto Sanremo e adesso riempie gli stadi), adesso dovranno fare i conti con una fatto non di poco conto, ovvero quello di ascoltare la miglior cantante della storia del pop italiano condividere con lui una canzone che si presenta come un vero e proprio telepass generazionale.

Sì perché l’aspetto più interessante de “Un briciolo di allegria è proprio la sua trasversalità. Malgrado si senta in modo chiaro la mano, anche pesante, di Michelangelo (da sempre braccio destro del nostro), nel tappeto musicale elettronico le due voci dispiegano melodie che sanno di antico. Un antico però bello, inafferrabile e atemporale. Nessuno poi, altro fattore importante, sembra essersi sacrificato troppo. “Spacchettando” il duetto infatti un pezzo come questo risulta comodo sia nel repertorio del giovane che nell’immensa discografia della Regina.

In tal senso è davvero straniante ma allo stesso tempo vincente osservare la dicotomia tra la classicità e la contemporaneità del pezzo, dove Mina e Blanco si spalleggiano a vicenda con interventi continui e cantando all’unisono sia il bridge – la parte più accattivante e ipnotica del passaggio – che il lunghissimo inciso, una curva lirica ed espressiva che si chiude con uno dei più standard “pa-pa-pa-pa-pa-pa-pa“, frammento furbetto ma allo stesso tempo appiccicosissimo.

A dare quel quid in più è poi l’affinità tra i due che, seppur duettando virtualmente (così come confessato dal diretto interessato), sono riusciti comunque non solo ad abbattere le distanze ma anche a rendere credibile un brano d’amore nonostante i sessant’anni di differenza, dando vita a una specie di “Acqua e sale” 2.0, ma con un potenziale in più: se il capolavoro di Mina-Celentano infatti era riservato a un target comunque adulto, l’episodio in questione si pone l’ambizioso obiettivo di colpire tutti,  dai frequentatori della bocciofila a quelli del Number One, dai pre boomer alla Gen Z. I presupposti ci sono tutti. Il tempo darà la sentenza. Nel frattempo ci gustiamo questa operazione clamorosa.

VOTO: 9

AGGETTIVO:  TRASVERSALE

ARTISTA: MINA CON BLANCO
SINGOLO: UN BRICIOLO DI ALLEGRIA
ANNO: 2023
ETICHETTA: PDU MUSIC&PRODUCTION, ISLANDS/UNIVERSAL MUSIC ITALY
AUTORI: RICCARDO FABBRICONI, MICHELE ZOCCA

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