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Buon compleanno Ornella Vanoni! Una playlist per la raffinata interprete

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Buon compleanno Ornella Vanoni! Una playlist per la raffinata interprete

Ornella Vanoni, la cantante milanese dalla voce vellutata è nata il 22 settembre del 1934. Una carriera lunga e piena di musica iniziata al Piccolo teatro con le Canzoni della Mala composte da Giorgio Strehler e Fiorenzo Carpi, a cui hanno fatto seguito le interpretazioni dei capolavori dei grandi cantautori, su tutti Luigi Tenco (“Io si”, “Lontano lontano”, “Ragazzo mio”) e poi la storia d’amore e artistica con Gino Paoli (“Sassi”, “Che cosa c’è”, “Senza fine”, “Puoi averla tu”,…), la passione per la musica brasiliana con la complicità del mitico Sergio Bardotti (“Costruzione/Construçao” e “Tre uomini” di Chico Buarque, “L’apprendista poeta”, “La voglia, la pazzia” di Toquinho e Vinicius De Moraes, “Nell’estate dei miei anni” di Fred Jorge e “Tristezza per favore va via…” di Haroldo Lobo e Niltinho, “L’appuntamento” di Roberto Carlos) e le incursioni raffinate nel jazz, con collaborazioni internazionali di altissimo livello (Paolo Fresu, Rita Marcotulli, Herbie Hancock).

https://youtu.be/ux_8udkHg2s

Con la sua voce e il suo immenso talento ci ha regalato performance magistrali, interpretando canzoni scritte dai migliori autori, cantautori e poeti: Bungaro (“Pagine”) e Pacifico (“E del mio cuore”) con cui ha presentato al Festival di Sanremo 2018 “Imparare ad amarsi”, Nada (“Il bambino sperduto”), Carlo Fava (“Una bellissima ragazza”), Mario Lavezzi (“Noi, le donne noi” e una lunga collaborazione come suo produttore), Bruno Lauzi (“Come l’estate”), Claudio Mattone (“E’ sera”), Paolo Conte (“La donna d’inverno”), Ivano Fossati (“La costruzione di un amore”, “Una notte in Italia”), Riz Ortolani (“Quei giorni insieme a te”), Pino Donaggio e Vito Pallavicini  (“Caldo”), Lina Wertmüller e Bruno Canfora (“Questo è il momento”), Don Backy (“Casa bianca”), Renato Zero (“Dipende”), Giancarlo Bigazzi e Gianni Bella (“Innamorarsi”), Domenico Modugno (“Tu si’ na cosa grande”) con cui ha condiviso la vittoria al Festival di Napoli nel 1964, Lucio Dalla (“Un mondo di più” scritta con Sergio Bardotti e Gianfranco Baldazzi), Fabrizio De André (suo il testo italiano di “Famous blue raincoat” di Leonard Cohen, ovvero “La famosa volpe azzurra”), Herbert Pagani (“Albergo a ore”), Franco Califano (“La musica è finita”, “Un uomo”), Giorgio Calabrese (suo l’adattamento in italiano di “Je suis malade”/“Sto male”), Giorgio Conte (“La discesa e poi il mare”), Teresa De Sio (“Isole di fronte”), Riccardo Cocciante (“Poesia”), Mariella Nava (“Effetti speciali”), Grazia Di Michele (“Non era presto per chiamarti amore” e “Io credo” con la stessa Vanoni in veste di co-autrice), Samuele Bersani (suo il testo italiano di “Isola/tango” di Sakamoto), Franco Battiato (che firma con Manlio Sgalambro e Nabil Salameh “Aurora”), Alberto Testa e Memo Remigi (“Innamorati a Milano”), Jacques Brel (“Non andare via”/“Ne me quitte pas”) e persino Luis Bacalov (“Insieme”) e il Maestro Ennio Morricone (“La fidanzata del bersagliere”).

Sono tantissime anche le collaborazioni che l’hanno vista protagonista, sia in brani inediti che nelle reinterpretazioni di alcuni suoi evergreen: Carmen Consoli (“L’appuntamento”), Jovanotti (“Io so che ti amerò”), Enzo Gragnaniello (“Alberi” al Festival di Sanremo del 1999), Idan Raichel (“Che sia buona vita”), Mina (“Amiche mai” di Andrea Mingardi), New Trolls (“Va la mente va” oltre a due album e diversi tour), Pierangelo Bertoli (“Favola”), Pino Daniele (“Anima”) e Roberto Vecchioni (“Dentro gli occhi”).

https://youtu.be/dchQzqBNfDg

PLAYLIST | VANONI 86

Nella playlist VANONI 86 oltre ai grandi classici e alle canzoni citate sono presenti anche altre cover più recenti: “Io che amo solo te” di Sergio Endrigo con i Neri per Caso, “Dio è morto” di Francesco Guccini, “Dune mosse” di Zucchero, “La mia storia tra le dita” di Gianluca Grignani, “Bugiardo e incosciente” interpretata originariamente da Mina, “Quale allegria” di Lucio Dalla, “Ritornerai” di Bruno Lauzi, “La notte dell’addio” cantata nel 1966 da Iva Zanicchi e “Un gioco senza età” ovvero “White Mountain” dei Genesis nella versione italiana curata da Claudio Rocchi, insomma tutto il meglio della musica italiana. Buon ascolto!

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