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Musica Italiana, Recensioni. “Vite private” è il diario intimo di Marianne Mirage

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In bilico fra musica e cinema, con le due anime di Marianne Mirage – lei stessa ad esempio ha scritto il concept del videoclip di “L’amore è finito” in cui partecipa anche Marco Giallini – che si fondono in una sola. Questo è, in estrema sintesi, l’ultimo lavoro discografico della cantante romagnola, uscito lo scorso ottobre a tre anni di distanza dal debutto datato 2016.

Nove canzoni (più l’intro) in cui Marianne si mette a nudo e si racconta, fra trasgressioni, nuovi amori, abbandoni, arrivi e partenze, sigarette, film e serie tv (“Coi buoni benzina come House of Cards“). La firma sui pezzi è della stessa cantante, assieme a Francesco Bianconi dei Baustelle, Davi “Shorty” Sciortino (ex concorrente di X Factor) e altre penne che hanno cucito l’abito perfetto per l’anima rock  – con venature soul e black – e intensa della trentenne Giovanna Gardelli (questo il suo vero nome).

Il risultato è un lavoro dalle molteplici sfumature musicali, in cui si mischiano world music (“Adieu“) e black music, ma anche pop (“Voce senza faccia“) senza tralasciare la ballad (“Atlante“). Le guide con cui entrare nel mondo di Marianne Mirage.

VOTO: 7/10

AGGETTIVO: INTIMO

01. Intro vite private (00:29)
02. L’amore è finito (03:46)
03. Sul mio divano (03:30)
04. Tutto (03:14)
05. Voce senza faccia (03:05)
06. Atlante (03:18)
07. Un altro diavolo (03:38)
08. Adieu (03:03)
09. Phil Morris blu (03:11)
10. Terremoto a Tokyo (03:38)