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“I Cani Baustelle”: quando l’indie batte (ancora) forte

Il nuovo prodotto musicale de I Cani e i Baustelle è un viaggio nei meandri dell’umanità operato tramite il sound del migliore Indie

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"I Cani Baustelle": quando l'indie batte (ancora) forte
Screenshot YouTube

Lo scorso 6 dicembre, come un fulmine a ciel sereno, l’indie (quello autentico) sferra un colpo micidiale ai molti ascoltatori del genere: un nuovo disco firmato I Cani e Baustelle ma (inizialmente) solo in formato fisico e in tiratura limitatissima, solamente 1000 copie; quasi una tortura per i tanti fan dei due gruppi.

I Cani, in particolare, storico progetto di Niccolò Contessa, non pubblicano che raramente nuova musica (l’ultima uscita risale al febbraio 2022)

L’Ep “I CANI BAUSTELLE

Il prodotto è un disco in vinile a 45 giri, comprendente come lato A un brano intitolato Nabuccodonosor-Essere vivo e come lato B una traccia dal titolo Canzone d’autore-L’ultimo animale. La natura intrinsecamente ambivalente del vinile emerge chiaramente già dalla titolazione dei brani, composti a loro volta da due titoli separati solo da un trattino.

Non un banale feat

Ciò che risulta immediatamente chiaro quando si ascoltano i brani è il completo rispetto della parte dell’altro in un gioco all’incastro che poco ha da condividere con gli ormai abusati feat. I due brani si presentano come una unica entità composta però da due differenti anime. Se i Baustelle ci cantano di concetti e fatti più vicini alla realtà di tutti i giorni, Niccolò Contessa (I Cani) continua a scrivere con il suo classico stile metafisico-esistenziale, dove la sofferenza umana viene indagata fin nel profondo.

La parte strumentale

Se i testi sono profondi e carichi di significato la base musicale riesce completamente nel suo intento di esaltare il più possibile la carica evocativa della parte vocale. Il sound che ci giunge all’orecchio è quello dell’Indie più classico, composto da chitarre elettriche, sintetizzatori, echi e riverberi. Certo, questo non è sinonimo di grande originalità, ma non importa. La musica riesce a coinvolgere, emozionare e traghettare l’ascoltatore in un universo sfaccettato, in una realtà nebulosa tutta da scoprire.

Il nuovo prodotto è un sussulto d’orgoglio dell’indie migliore, quello degli anni 10. All’interno di un panorama musicale fatto di testi ovvi e senza carisma, trovare una perla come quella che i Cani e Baustelle hanno prodotto è una fortuna, che ci ricorda come l’indie (quello autentico) esista ancora.

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