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Hell Raton, “Rattopsy”: la scintilla del genio

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Doveva essere l’ep che preludeva ad un album capolavoro, invece rimane l’ottimo guizzo di un talento che preferirà diventare un enfant prodige dello showbiz invece che un rapper.

Hell Raton (al secolo Manuel Zappaddu) è un rapper sardo classe 1990. Padre sardo e madre dell’Equador, dai 3 agli 11 ha vissuto a Quito (capitale dello stato latinoamericano) per poi tornare ad Olbia. Insieme a Salmo, Dj Slait ed Enigma nel 2010 fonda la crew Machete, diventata poi un impero del rap tricolore (e non solo) grazie a idee marketing innovative e alla capacità di anticipare i nuovi fermenti del genere. Partito con uno stile rap metal con influssi punk hardcore e horror rap, Hell Raton era una promessa del Rap Game tricolore, una promessa concretizza in quest’unico Ep, dato che poi l’autore è diventato la mente dietro al successo Machete.

Il brano d’apertura ci dice già cosa ci aspetta. Citazioni al film culto “La haine”, cantato in italiano invece che in spagnolo, base firmata da Anagogia che mischia elettronica e metal/punk, testo incazzoso che rivendica l’essere altro rispetto al mainstream rap, “Jerry il sorcio” è un brano in linea con quanto proponeva il maestro Salmo nello stesso periodo.

Secondo brano e stavolta la citazione è al film “Fight club” (Paper Street è la via dove abita Tyler Durden nel film). Il testo è un piccolo gioiello: ripercorrendo il film ispirato al capolavoro di Palahniuk, ne radicalizza il messaggio. La base è un urban hip hop inglese, molto innovativa per l’epoca e fresca anche oggi. L’aiuto di Dj Slait dietro la console si sente, ma Hell Raton è un ottimo produttore anche senza la collaborazione di terzi. Tanta roba.

Dopo l’intermezzo di “Radio Machete”, “Self Made” è un brano contro il Rap Game tricolore dai ritmi messicaneggianti (l’ispirazione sono le colonne sonore USA). Nulla di eccezionale, ma conferma la vena sperimentale di tutto l’Ep.

Altro brano altra sorpresa. Base in 3/4 di angosciante ispirazione cinematografica, “Frank Morris” ha pure un ottimo testo d’accompagnamento. Hell Raton si conferma ottimo producer oltre ad ottimo rapper.

Veniamo dunque a “Rattopsy”, brano che idealmente chiude il viaggio. Video in cui sfila tutta la Machete, base ripresa dai Prodigy dei tempi d’oro, testo al vetriolo con flow della madonna, è un pezzo che ancora oggi non sfigurerebbe come singolo.

Che altro dire? Un Ep-biglietto da visita che fa rimpiangere il fatto che l’album non sia mai venuto alla luce. Pieno d’idee sia nei testi che nelle basi, capaci di distillare il meglio di quanto proposto dagli altri Machete, Hell Raton ha sfornato un piccolo gioiello sperimentale. L’aggiunta delle versioni instrumental dei brani non toglie ne aggiunge nulla, risultando una chicca per i fan. Ep che vale assolutamente la pena di riascoltare.

VOTO: 8/10

AGGETTIVO: sperimentale

TRACKLIST

01. Jerry Il Sorcio
02. Paper Street
03. Radio Machete (Charlie Skit)
04. Self Made
05. Frank Morris
06. #Rattopsy
07. Who’z Your Daddy
08. Jerry Il Sorcio (instrumental)
09. Paper Street (instrumental)
10. Self Made (instrumental)
11. Frank Morris (instrumental)
12. #Rattopsy (instrumental)
13. Who’z Your Daddy (instrumental)

 

EP: RATTOPSY

ARTISTA: HELL RATON

ANNO: 2014

ETICHETTA: SONY

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