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Arisa non sarà più madrina al Gay Pride: “Troppi insulti, meglio non andare”

La cantante è stata bersagliata dalle offese dopo le dichiarazioni fatte su Giorgia Meloni all’interno del programma “La confessione” di Peter Gomes. Da lì la decisione di non partecipare più

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Arisa non sarà più madrina al Gay Pride: "Troppi insulti, meglio non andare"
Arisa sul palco del Gay Pride

Arisa presa d’assalto dalla comunità LGBTQ+ rinuncia ad essere madrina della manifestazione arcobaleno

Dopo avere rilasciato un’intervista a La confessione, la trasmissione sul Nove condotta da Peter Gomez, per Arisa è iniziato un periodo difficile a causa delle frasi rilasciate sulla premier Giorgia Meloni e le idee della stessa sui diritti delle coppie omosessuali:

“Mi piace la Meloni, mi verrà contro dirlo, l’avevo detto anche a Le Iene e i miei amici mi hanno messo in guardia dicendomi che per questo mi avrebbero dato della fascista. Secondo me lei si comporta come una mamma severa e spaventata, è mamma non solo di un figlio ma di tre o quattro e allora deve fare bene per tutti: a uno sembrerà sbagliato, ma ci vuole tempo e da parte nostra un cambio di atteggiamento, non di lotta ma di dialogo”.

Le parole di Arisa da Peter Gomes: “La comunità non è fatta solo di macchiette e cose oscene, ma di gente normale”

Questa presa di posizione contraria alla comunità LGBQT+ non è stata bene vista dai suoi esponenti, soprattutto in virtù del fatto che la cantante è da sempre schierata dalla parte degli omosessuali, toccati in maggior modo da altre parole aggiunte: “Vorrei cercare di ampliare la rappresentanza nei media, la comunità non è fatta solo di macchiette e di cose oscene e plateali, ma anche di gente come tutti, colta, dobbiamo smettere di spaventare, anzi chi fa un certo percorso, spesso tormentato e difficile, sviluppa una sensibilità maggiore, è un grande dono per tutta la comunità. Bisogna avere la pazienza di spiegarlo anche alla Meloni. Ci serve che stia dalla nostra parte, perché ha la cazzimma”.

Dopo questa intervista si è scatenata una shit storm senza precedenti sulla cantante: da qui la decisone di Arisa di non partecipare in qualità di madrina al prossimo Pride. Attraverso un post su Instagram, l’artista e coach di Amici, ha spiegato pubblicamente di avere ricevuto troppi insulti e che le sia stato consigliato di non presenziare al Gay Pride di Roma del 10 giugno e a quello di Milano del 24 giugno.

 

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“Cari ragazzi e ragazze mi spiace immensamente per il momento che stiamo vivendo e spero che col tempo potremo di nuovo comunicare. Per adesso sono solo insulti pesantissimi da parte di alcuni di voi che non so come decifrare. Oggi al mio manager è stato consigliato da parte degli organizzatori, di dirmi di non presentarmi al Pride di Milano a causa dell’ipotesi che alcuni membri della comunità possano in qualche modo mettermi in imbarazzo, io sarei venuta volentieri, però se ho fatto qualcosa di così tanto grave da meritare un trattamento così esclusivo, credo che non parteciperò neanche al pride di Roma”, spiega in un lungo sfogo Arisa.

“Mi avete insegnato che la diversità è fatta di opinioni ed è ricchezza”

Arisa, però, prima di congedare i fan, ci ha tenuto a ricordare di avere imparato dalla comunità una cosa molto importante e che secondo la sua idea, in questo caso sembrerebbe stata dimenticata: “La diversità è fatta di opinioni, di esperienze e di modi di vedere la vita. La diversità è ricchezza. Me l’avevate insegnato voi. Non condannate la gente perché non la pensa esattamente come voi”.

Al posto di Arisa, stando agli ultimi sviluppi, in qualità di madrina, sarebbe stata scelta Anna Tatangelo.

 

Crediti Foto arisamusic instagram

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