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Moda, IL CAMERINO PARLANTE. Editoriale beauty con intervista ad Alessio Giovannelli. Da Armani a Dolce & Gabbana, la storia di un makeup artist di successo.

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Il viaggio nella moda prosegue con un editoriale di beauty realizzato dal famoso makeup artist Alessio Giovannelli.

L’artista toscano, molto noto nell’ambiente moda, insegnante presso l’Art Studio Make up Academy di Calenzano (FI), ha lavorato con i nomi più prestigiosi del panorama fashion nazionale ed internazionale

Oggi il camerino parlante si veste di colori audaci e di tecniche innovative. Mentre Alessio trucca le sue modelle, le chiacchiere iniziano, tra ombretti e rossetti, rimmel e accessori.

Che tipo di studi hai fatto e come sei approdato a questo lavoro? c’è qualche scuola in particolare che hai frequentato che ritieni ti abbia formato più delle altre?

Ho iniziato a fare il makeup artist quasi per caso. Dipingevo e ho sempre avuto la passione dei colori e della pittura, nonostante venga da una famiglia di ristoratori dove era quasi doveroso fare la scuola Alberghiera, che per altro ho fatto. Poi, un’amica vedendo in me uno spiccato lato artistico, mi convinse ad iscrivermi ad una scuola di makeup. E così, partii con molto entusiasmo, ma la sorpresa più grande, fu la mia insegnante di allora, che, dopo solo un paio di lezioni, mi mandò a fare un provino al teatro La Fenice di Venezia, dove mi presentai un po’ incosciente di quello che poteva succedere, ma passai il provino e mi presero immediatamente. La mia insegnante aveva visto qualcosa in me che io non ero ancora riuscito ad intravedere, talento e creatività. Cominciai così a lavorare proseguendo nel mio percorso di studi e finita la scuola, decisi di approfondire con altre scuole e corsi vari sia in Italia che all’estero, specializzandomi sempre più sia nel settore trucco, che capelli.  C’è qualche aneddoto di vita privata che puoi in qualche modo collegare alla nascita di questa tua passione e all’inizio di questo tuo viaggio nella moda?

 

Senza dubbio il provino con il Teatro la Fenice fu importante perché segnò positivamente il mio esordio in questo, mondo. Non ero sicuramente pronto, e così mi allenai per giorni studiando e truccando i volti di tutti i miei amici e familiari realizzando i makeup più assurdi per cercare di essere pronto ad ogni richiesta del provino, ma quando mi presentai, non mi fecero fare quasi niente. Mi videro con i pennelli in mano e dopo poche pennellate mi dissero “I pennelli vedo che li sai tenere bene e hai una bella mano, che ne dici di venire a lavorare con noi? Puoi cominciare Lunedi?” Potete immaginare la mia faccia?

Dalla scuola come studente alla scuola come insegnante o tutor, come è cambiata la tua vita?

Credo che non si finisca mai di imparare e che una scuola serva sempre per avere tutte le nozioni possibili per affrontare bene questo lavoro che è sempre in continuo mutamento. Quello che dico sempre ai miei allievi è di non sentirsi mai arrivati ma di continuare ad essere curiosi e sperimentare, perché c’è sempre qualcosa di nuovo che può cambiare tutto. Bisogna aprire la mente e guardare oltre.

Molto conosciuto ed apprezzato nel settore moda, lavori anche con nomi prestigiosi, ce ne vuoi citare qualcuno? e soprattutto, hai qualche curiosità da raccontarci in merito a queste tue prestigiose collaborazioni?

Arrivare a collaborare con nomi famosi non è stato un percorso semplice, questo è un mondo dove il talento e la creatività vengono messi alla prova costantemente.

Ma come spesso accade più le persone sono famose e più sono semplici. La mia preferita rimane sempre Pat McGrath, con la quale faccio alcune sfilate. Lavorare con lei è straordinario, è una persona che sa cosa vuole e che sa cosa può ottenere da te, ti sprona continuamente a dare il meglio perché come dice sempre lei, “se tu non sei soddisfatto per primo del tuo risultato, gli altri lo capiranno subito e allora meglio non farlo vedere ma tornare quando lo sei”. Una frase che mi ha sempre colpito e che ho fatto mia anche nell’insegnamento.

Spesso nelle sfilate di moda mi capita di lavorare anche per altri stilisti pluristellati, come Giorgio Armani, Dolce & Gabbana, Antonio Marras, Les Copains, Etro e Brunello Cucinelli.

Nella tua biografia si legge che collabori anche con produzioni cinematografiche e televisive. Ne ricordi alcune in particolare?

L’ho fatto in passato. Nel mio percorso ho voluto esplorare tutti i campi del makeup e grazie agli incontri che ho fatto nel mio cammino, ho potuto lavorare in tutti i settori, cominciando dal teatro, poi cinema e televisione, per poi approdare al mio grande amore, la moda.

Nel periodo in cui mi sono dedicato al cinema e alla televisione, ci sono state anche esperienze negative che mi hanno fatto capire che quello non era il mio mondo. Le lunghe attese tra una scena e l’altra, i tempi lunghissimi o cortissimi, le scene notturne o in situazioni assurde, mi hanno dato una visione del cinema e della televisione completa ma non troppo adatta a me ed al mio stile creativo., Certo mi sono molto divertito a fare trasmissioni e video musicali con molte celebrity come, Zucchero, Renato Zero, Venditti, Edwige Fenech, Gemelli Ruggeri, Iachetti, solo per citarne alcuni, ma sentivo che il mio mondo era quello della moda.

 Che cos’è per te il trucco come lo intendi, che tipo prodotti usi?

Per me il trucco è creatività, espressività, emozione! Mi piace celebrare la bellezza della donna senza mai renderla banale perché credo che ognuna possa avere una storia da raccontare unica e personale.

Non esistono donne brutte, esistono donne che non sanno quanto un makeup adatto a loro possa renderle belle.

Come tutti i truccatori ho i miei brand del cuore ma mi piace molto sperimentare e fare ricerca su texture innovative e moderne, con un occhio di riguardo nell’usare brand che si impegnano a non rovinare troppo il nostro pianeta.

Le donne hanno i cassetti pieni di trucchi che spesso restano inutilizzati. A volte perché hanno qualche intolleranza, a volte perché non sanno come utilizzarli al meglio, o semplicemente perché basterebbero davvero pochi trucchi base per avere un beauty completo. Come puoi consigliarle nella scelta del tipo di prodotto e nell’utilizzo?

Il mio motto è sempre quello, “pochi ma buoni!” Credo che la gran parte delle donne in Italia faccia acquisti in maniera inconsapevole. In poche sanno veramente quali prodotti acquistare e come utilizzarli.

Spesso si cade nella trappola del consumatore compulsivo che si lascia abbindolare da commesse che nemmeno sanno la differenza tra un blush ed un illuminante.

Quando sono in giro per acquisti mi piace vedere cosa le donne acquistano e spesso mi permetto anche di consigliarle perché l’incompetenza regna sovrana nei negozi. Vedere vendere colori o texture a persone che non corrispondono come tipologia al prodotto che gli stanno proponendo, mi innervosisce e mi viene da chiedermi come mai succeda tutto questo. Si può fare lo stesso un ottimo fatturato vendendo il prodotto giusto alla persona giusta e in più la renderesti felice. Ma non sempre purtroppo questo accade.

Racconta questo editoriale. La scelta dei colori, la scelta delle forme, dello stile, che cosa vuoi trasmettere? qual’é il tuo messaggio?

Questo editoriale è un po’ il mio biglietto da visita. Quello che mi piace raccontare è una visione diversa del makeup, perché la creatività non deve avere limiti.

Mi piace esplorare e raccontare la bellezza delle donne uscendo dai canoni classici del trucco, farvi vedere le mie visioni di come una donna può essere tante donne diverse è sempre affascinante. I mille volti che un viso può assumere, dolce, aggressivo, sexy, colorato, insomma mi piace raccontare storie di bellezza a modo mio.

Oggigiorno un makeup artist per essere completo deve saper fare quello che in gergo si chiama “trucco e parrucco” e quindi deve frequentare anche scuole di hair style. Sei d’accordo con questo concetto?

D’accordissimo! Quando ho cominciato mi occupavo solo di makeup. Era la metà degli anni ottanta e la moda viveva un periodo molto ricco ed in espansione, allora i professionisti facevano un’unica cosa, se eri un truccatore truccavi, se eri un parrucchiere acconciavi capelli. Poi con gli anni 2000 e le varie crisi del settore ci siamo dovuti reinventare e da qui l’esigenza di fare ambedue le cose. Devo dire con sincerità che a me questa cosa è piaciuta. Spesso lavorare con altre persone che non sono sulla tua lunghezza d’onda può rendere il lavoro difficoltoso da realizzare perché il risultato che vuoi ottenere tu non è lo stesso che sta perseguendo l’altro. Quando lavoro ho già in mente quello che voglio realizzare, il risultato finale e così è più semplice realizzarlo senza interferenze. Ovviamente bisogna studiare, nessuno deve improvvisarsi in questo lavoro, sarebbe la cosa più sbagliata, perché non lavoriamo su bambole, ma su persone reali e dobbiamo renderle belle sempre.

In ogni artista c’è sempre qualcosa che “bolle in pentola”. Hai qualche idea nuova per il futuro che vuoi anticipare?

Diciamo che c’è sempre qualcosa che mi bolle in pentola, qualcosa che voglio realizzare, sperimentare, creare. La mia testa è sempre piena di progetti che attingono da quello che i miei occhi vedono in ogni momento. Può essere un fiore, un’emozione di un luogo, un viso particolare che mi colpisce e su cui mi piacerebbe lavorare, insomma non mi piace mai stare fermo, forse sarò un po’ troppo adrenalinico ma è il bello di questo lavoro, poter esprimere sempre la propria creatività. Quindi…stay Tuned! Ci rivedremo presto!

Le luci si abbassano su questi meravigliosi volti truccati da Alessio Giovannelli e sulle sue confidenze e il camerino diventa buio, pronto a riaccendersi sul prossimo editoriale, con tante chiacchiere sulla moda e interessanti novità, solo per OAplus.

Makeup Artist: Alessio Giovannelli

Foto Altra Vista Studio

Modella: Liana Viktorovna

Modella: Silvia Gambalonga

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