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Cinema

LA FABBRICA DEI SOGNI di Chiara Sani. TOM CRUISE ha restituito i suoi tre GOLDEN GLOBES in segno di protesta contro la HFPA

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Tom Cruise

I tempi stanno finalmente cambiando e la tolleranza per le ingiustizie razziali è arrivata agli sgoccioli! E’ sempre più ampio il coro di indignazione contro la Direzione dei GOLDEN GLOBES, ovvero la Hollywood Foreign Press Association, per la lentezza dell’organizzazione nel riformare la sua mancanza di inclusività sul fronte della membership e delle regole etiche.

Il 3 maggio, l’HFPA aveva annunciato di voler aggiungere 20 nuovi membri nell’arco dell’anno 2021, con l’obiettivo di reclutare gruppi sottorappresentati. Quel piano, approvato dai membri a pieno titolo (meno di 90 persone) non è bastato a sedare il crescente coro di condanna e indignazione contro l’alto vertice dei golden Globes da parte del mondo del cinema.

Tutto questo polverone (molto positivo e salutare) fu sollevato all’inizio di quest’anno dal Los Angeles Times, che riferì in un articolo che l’associazione non presentava membri neri! A questo seguì la dichiarazione alla rivista Variety dell’ex presidente della HFPA, Mether Tatna, che confermò che il gruppo non ha mai avuto un membro di pelle nera dal 2002.

Tom Cruise ha da poche ore restituito i tre Golden Globes vinti durante la sua carriera per ‘Jerry Maguire’, come Miglior Attore per ‘Nato il 4 Luglio’ e infine per il film ‘Magnolia’ (capolavoro del regista Paul Thomas Anderson).

La presa di Posizione di Tom Cruise è l’ultimo atto di una serie di declinazioni e frenate da parte di star ai danni della HFPA per chiedere all’industria di prendere le giuste decisioni con riforme concrete, come NETFLIX, AMAZON e WARNERMEDIA, per non parlare di NBCUniversal che ha da poco annunciato che la NBC non manderà in onda la Notte dei Golden Globes 2022! Oltre a queste super major productions, anche l’attrice Scarlett Johansson si è schierata contro la HFPA definendola ‘organizzazione sessista’ e criticando pubblicamente alcune dinamiche con le quali si è dovuta scontrare negli anni partecipando a conferenze stampa e presentazioni dei suoi film:

“Ho dovuto fare i conti spesso con domande sessiste e commenti di certi membri della HFPA, che erano al limite della molestia sessuale… è un’organizzazione alla quale individui come Harvey Weinstein davano legittimità per ambire all’Oscar e il resto dell’industria cinematografica si adeguava. E’ importante contare sulla forza dell’unità all’interno dei nostri sindacati e del settore nel suo complesso, per modificare radicalmente regolamenti e criteri di selezione all’interno di questa organizzazione”.

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Crediti Foto: Shutterstock.com