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Vicino di casa uccide 24enne, le grida della ragazza vengono confuse con quelle di un bambino che vive nel palazzo

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Il corpo di Rosa è stato trovato dal padre, che era sceso a bussare a casa dell’assassino per chiedere se l’avesse vista perché mancava da ore

Rosa Alfieri, 24 anni soltanto e una vita spezzata troppo presto da un uomo che conosceva a malapena. Il suo assassino, reo confesso, è il 30enne Elpidio D’Ambra, arrestato nei pressi dell’ospedale di Grumo Nevano (Napoli) dove dopo aver compito il fatto si era recato per un malore. L’uomo era tornato da poco dalla Spagna, dove si era trasferito dopo la morte del padre. Anche in Spagna D’Ambra aveva avuto problemi con la giustizia. Due settimane fa, l’uomo, che vive di lavoretti saltuari, aveva preso in affitto il piccolo appartamento nel condominio dove viveva Rosa, di proprietà proprio dei genitori della ragazza.

Cosa sia scattato l’1 febbraio scorso nella testa dell’uomo non si sa e non si sa nemmeno come abbia attirato la ragazza nel suo appartamento, fatto sta che una volta entrata, Rosa è stata strangolata. Dalle indiscrezioni della cugina della ragazza, anche se l’uomo nega la violenza sessuale, sulla quale potrà far luce solo l’autopsia, sul collo ed il volto della ragazza, sarebbero stati trovati dei graffi che probabilmente la stessa si sarà provocata, nel tentativo di togliersi la sciarpa stretta forte attorno al collo. Da testimonianze del palazzo, sembra pure che la ragazza abbia urlato, ma che le sue urla siano state scambiate per le grida di un bambino che abita nello stesso palazzo. In bocca a Rosa, è stato trovato uno straccio, probabilmente infilato dall’assassino per farla smettere di urlare.

Il corpo di Rosa è stato trovato dal padre, che era sceso a bussare a casa dell’assassino perché insospettito dal fatto che la figlia non fosse tornata a casa nonostante la sua auto fosse parcheggiata nel cortile interno del palazzo, ma l’uomo aveva negato di averla vista. Due ore dopo il padre della 23enne ha sfondato la porta a spallate e ha trovato il corpo della ragazza in bagno con uno strofinaccio in bocca e i vestiti non a posto. D’Ambra nel frattempo era scappato.

Quando D’Ambra si è presentato in ospedale, alcuni sanitari lo hanno riconosciuto (grazie alle foto distribuite sui social) ed hanno avvertito il commissariato di Bagnoli. Grazie a questa segnalazione, è stato possibile l’arresto. Grumo Nevano si è stretta attorno al dolore della famiglia Alfieri, molto nota in città. Fiori, palloncini bianchi e un biglietto: “Resti il nostro sole“.

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Crediti Foto: Frame da video YouTube