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Scuola, rientro in classe il 7 gennaio? La ministra Azzolina: “Sarà graduale: occorre prudenza”

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Quando si potrà tornare a scuola? Se lo chiedono studenti e famiglie delle Regioni rosse e arancioni, dove le aule sono chiuse e le lezioni avvengono in video da ormai più di due settimane alle superiori e in seconda e terza media. A rispondere alla domanda è stata la ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina, ospite l’altra sera della trasmissione televisiva Cartabianca. “Le prossime settimane saranno decisive – ha spiegato la ministra -. Bisogna che tutto sia ben programmato”. Due sarebbero le condizioni necessarie per la riaprtura delle scuole in sicurezza, secondo la ministra: che ci siano tamponi rapidi per le scuole e “un nuovo piano dei trasporti che consenta ai presidi di organizzare ulteriori scaglionamenti degli ingressi dove serve”.

Data la situazione sanitaria ancora incerta, la data del 4 dicembre, vale a dire alla scadenza delle misure restrittive imposte dall’ultimo Dpcm, appare troppo vicina per pensare ad un rientro degli studenti nelle scuole. Contro la data del 4 dicembre c’è inoltre anche il calendario: è venerdì e subito dopo c’è il ponte dell’Immacolata: riaprire il 9 dicembre, mercoledì, per richiudere il 22 (martedì) per Natale, significherebbe portare i ragazzi a scuola per dieci giorni. Rispondendo alla domanda se la data di rientro sarà il 7 gennaio, dopo le vacanze di Natale, Azzolina ha parlato di un ritorno graduale: “Noi da parte nostra dobbiamo programmare e preparare secondo una linea prudenziale. Ma il governo ha interesse a che i ragazzi tornino in classe, lo faremo in modo graduale”.

Il ritorno graduale vorrebbe poter dire piccoli gruppi o solo le classi iniziali e finali, che avranno a giugno la maturità. E proprio sui maturandi la ministra ha dichiarato ai microfoni di Rtl: “Vedremo nei prossimi mesi per l’esame ma consulteremo gli studenti come abbiamo fatto l’anno scorso gli studenti”. Per la prima volta la ministra ha aperto anche alla possibilità che si possa tornare in modo differenziato da regione a regione a seconda dell’andamento dei contagi.

 

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Foto: LaPresse