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Psicologia

SPAZIO MENTE. A tu per tu con la fibromialgia

Una paziente racconta la sua esperienza con la malattia definita “invisibile”

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Fibromialgia

In una mattina d’estate ricevo in visita una giovanissima paziente, affetta da anni da fibromialgia.

La ragazza decide di condividere con me il dolore e la difficoltà d’accettazione di una malattia definita “invisibile”. La giovane donna che, apparentemente, presenta l’aspetto di una ragazza sana e piena di vita, convive in realtà sin dall’età di 19 anni con una patologia ancora sconosciuta a molti, la sindrome fibromialgica.

Riferisce di aver avvertito sin da bambina dolori alle ossa e fastidi articolari, tanto da sottoporsi in tenera età ad una visita reumatologica. Dalle indagini effettuate, l’evento scatenante della patologia risulterebbe essere stata un’infezione virale. Dopo la presa in carico da parte dello specialista, si rende necessario per la paziente un trattamento integrato di sostegno emotivo, rappresentato dalla terapia farmacologica ed un ciclo di sedute di psicoterapia.

Grazie alla guida della psicologa, impara gradualmente a riconoscere e monitorare i segnali del corpo e ad accettare la condizione di malattia. Racconta, inoltre, di essersi impegnata fortemente per rendersi progressivamente più autonoma rispetto al nucleo familiare. Dal punto di vista emotivo, invece, mi riferisce una condizione di stanchezza cronica, difficoltà di concentrazione e memoria e l’abbassamento del tono dell’umore, per cui le sono stati somministrati in passato degli antidepressivi.

Nonostante le difficoltà sperimentate quotidianamente, la paziente si sforza per condurre una vita quanto più normale possibile e si impegna per far conoscere la sua condizione di quella che, per alcuni specialisti, viene definita una malattia di origine psicopatologica, nonostante la presenza di una diagnosi conclamata.

Dott.ssa Alessandra Bisanti, Psicologa, Psicoterapeuta cognitivo-comportamentale

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Crediti Foto: SHUTTERSTOCK