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Russia: oppositore politico Alexei Navalny in coma. Possibile avvelenamento

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Alexei Navalny, l’avvocato e blogger russo oppositore di Putin, questa mattina si è sentito male su un volo dalla Siberia, dove si era recato per appoggiare i vari politici locali anti-Putin, a Mosca. Il pilota ha prontamente svolto un atterraggio d’emergenza per permettere il ricovero dell’uomo presso Ospedale di emergenza n.1 di Tomsk.

Navalny, già aggredito e incarcerato più volte in passato per le sue manifestazioni anche abusive in cui attaccava duramente il Cremlino, celebre per molte inchieste contro la corruzione dei governanti del partito di Vladimir Putin Russia Unita, sarebbe stato avvelenato. L’unica cosa bevuta in mattinata è stata un tè nero all’aeroporto di partenza, e il veleno sarebbe stato ingerito proprio là. Poco dopo il decollo, iniziano le grida e gli spasmi.

Atterrato d’emergenza l’aereo, il politicante viene portato in gran fretta in terapia intensiva. Ora è in coma, “grave ma stabile” come sentenzia il Ministero della Salute, e a mezzanotte è previsto un aereo dalla Germania che lo porterà in un ospedale di Berlino, dove riceverà ogni cura necessaria e l’asilo politicocome promesso dalla cancelliera Angela Merkel.

Il Cremlino smentisce ogni implicazione, augura pronta guarigione all’oppositore e si affida ai test medici che decreteranno la causa del grave malanno, promettendo indagini serie qualora si rinvenisse del veleno nel sangue di Navalny. Le parole della studiosa di politica russa Mara Morini sono chiare: “Putin non ha vantaggi a renderlo un martire”.

Eppure, i sospetti che si tratti di un avvelenamento politico sono provenuti da più parti. Navalny può essere considerato il maggiore oppositore politico di Putin, e non sarebbe il primo avvelenamento inferto a un oppositore del Cremlino. Le sue inchieste hanno smascherato le furbaggini di molti accoliti del presidente russo, e le sue manifestazioni in piazza alimentano da anni l’opposizione anti-Putin.

La diagnosi ufficiale non è ancora stata pubblicata, e in attesa dell’aereo finanziato dall’ong Cinema for Peace in partenza alle 24 dalla Germania, le ipotesi che nascono sull’avvelenamento sono innumerevoli. Si pensa a una correlazione con gli avvenimenti bielorussi: screditare l’immagine di Putin proprio in questo momento significherebbe metterlo in una situazione sfavorevole nei negoziati diplomatici sugli avvenimenti di Minsk di queste settimane.

Nel caso si trattasse di una droga intossicante, come ipotizza Mara Morini, l’avvelenamento sarebbe stato perpetrato per screditare invece proprio Navalny, la cui immagine risulterebbe fortemente indebolita in vista di eventuali candidature future.

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Crediti Foto: LaPresse