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Maternità surrogata: che cos’è, come funziona e dove è legale

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E’ polemica sul tema della maternità surrogata nel day after la manifestazione delle famiglie arcobaleno a Milano. Ma di cosa si tratta esattamente e come funziona in Italia? Altrimenti detta “utero in affitto”, la maternità surrogata è una tecnica di procreazione assistita nella quale la madre surrogata si impegna a portare a termine una gravidanza “su commissione” di altri. Questa pratica in Italia è vietata in base alla Legge 40/2004 (articolo 12, comma 6). In altri paesi invece è consentita, anche se ogni Stato è dotato di una propria legislazione in merito.

Tipi di maternità surrogata

Esistono sostanzialmente due tipologie di surrogazione di maternità: tradizionale e gestazionale.

Maternità surrogata tradizionale

Anche nota come surrogazione di maternità genetica o parziale, questa forma di gestazione per altri prevede l’inseminazione naturale artificiale della madre surrogata. Pertanto, l’ovulo che darà origine all’embrione apparterrà a quest’ultima, mentre gli spermatozoi possono provenire dal genitore designato, oppure da un donatore. Nel primo caso, il nascituro sarà correlato geneticamente sia al genitore che ha fornito i gameti maschili, sia alla madre surrogata. Nel secondo caso, invece, il nascituro non sarà correlato geneticamente ad alcuno dei genitori designati, ma sarà correlato geneticamente alla madre surrogata e al donatore (esterno alla coppia) che ha fornito i gameti maschili.

Maternità surrogata gestazionale

Nella maternità surrogata gestazionale, la madre surrogata non è correlata geneticamente al nascituro o ai nascituri, poiché si utilizzano i gameti maschili e/o femminili degli aspiranti genitori e/o i gameti femminili e/o maschili di uno o più donatori. In questo caso, pertanto, si effettua la cosiddetta fecondazione in vitro e, in nessun caso, il bambino o i bambini che nasceranno saranno geneticamente correlati alla madre surrogata.

Generalmente, fra la madre surrogata e la coppia o il singolo che richiede la surrogazione è presente un ben preciso accordo sancito da un contratto di surrogazione gestazionale. Il contenuto e i punti salienti di tale contratto variano in base alla legislazione dello Stato in cui ci si trova. In qualsiasi caso, a prescindere da quanto scritto nel contratto, la madre surrogata s’impegna a rinunciare agli eventuali diritti sul nascituro o sui nascituri e a “consegnarli”, dopo la nascita, alla coppia o al singolo che hanno richiesto la gestazione per altri.

Chi può richiedere la maternità surrogata?

La richiesta di surrogazione di maternità viene solitamente effettuata in caso di problemi di fertilità, di uno o entrambi i genitori, o comunque in tutti quei casi in cui – per un qualsiasi motivo – essi non possono intraprendere una gravidanza. In alcuni stati, oltre alle coppie eterosessuali, anche le coppie omosessuali che desiderano avere figli possono rivolgersi ad una madre surrogata. Se previsto dalla legge, inoltre, la surrogazione di maternità può essere richiesta anche da singoli e non solo dalle coppie, eterosessuali o omosessuali che siano.

Dove è consentita e dove no?

La maternità surrogata è attualmente consentita: nel Regno Unito, nei Paesi Bassi, negli Stati Uniti (ma non in tutti gli Stati che ne fanno parte), in Grecia, in Portogallo, in Albania, in Georgia, in Ucraina e in Russia. E’ invece vietata a tutti in: Italia, Francia, Germania, Finlandia, Bulgaria, Lussemburgo, Croazia, Finlandia, Repubblica Ceca, Cipro, Malta, Romania, Spagna, Slovenia, Slovacchia, Norvegia, Polonia. Nel caso in cui una coppia o una persona single di nazionalità italiana volesse rivolgersi all’estero per effettuare la surrogazione di maternità, potrebbero esserci problemi nel riconoscimento della genitorialità sul bambino/sui bambini una volta rientrati sul territorio nazionale.

In alcuni Paesi, la madre surrogata non ha diritto a compensi di alcun tipo per portare a termine la gravidanza, poiché è consentita solamente la cosiddetta maternità surrogata altruistica, cioè a titolo gratuito. In altri Paesi, invece, la madre surrogata può richiedere un pagamento in denaro per intraprendere la gestazione per altri. In questi casi, si parla di maternità surrogata lucrativa. Questo aspetto alimenta naturalmente il dibattito da sempre vivo sull’argomento, sia di tipo morale che etico. La polemica riguarda il possibile sfruttamento che si cela dietro alle donne in difficoltà economica che decidono di diventare madri surrogate solo per ottenere un compenso in denaro. Tuttavia, generalmente, negli Stati in cui la maternità surrogata è consentita, le leggi che regolamentano questo tipo di pratica vengono formulate in modo tale da evitare o comunque contrastare il più possibile il fenomeno dello sfruttamento, cercando di tutelare al massimo i diritti e la dignità della madre surrogata, così come i diritti del neonato e dei genitori designati.

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Crediti Foto: Shutterstock

 

 

 

 

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