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L’Ue è pronta a un Sistema Sanitario universale?

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Stella Kyriakides, commissaria Ue per la Salute, è tornata a sottolineare l’importanza di un piano europeo per la tracciabilità dei tamponi. “Abbiamo bisogno del riconoscimento reciproco dei test e dei loro risultati” ha affermato la Kyriakides: “In caso contrario può diventare un serio ostacolo per i viaggi. Ho chiesto a tutti gli Stati membri di presentare strategie nazionali sui test nelle prossime due settimane, in modo da poter vedere dove sono le lacune e cosa può essere migliorato”.

E’ dalla prima fase aggressiva della pandemia in Europa che la commissaria sostiene la necessità di misure comunitarie, confidando che l’Ue esca dalla crisi sanitaria con un’“Assistenza sanitaria universale per un’Unione europea della Salute”.

Già la presidentessa della Commissione europea Ursula von der Leyen aveva esposto il beneficio che l’Unione otterrebbe dall’istituzione di un servizio sanitario comunitario: “Servirà a rendere il Continente meglio preparato per le crisi future e ad affrontare le minacce sanitarie comuni”, spiega ancora la Kyriakides. Delle varie possibilità, si discuterà anche durante il Vertice Mondiale della Sanità, che verrà organizzato nel 2021 dalla presidenza italiana del G20. 

Ciò, però, per gli stati membri significherebbe demandare all’Unione parte della propria sovranità in materia di salute, e ci si aspettano risposte tiepide da parte degli stati membri. Bisognerebbe infatti modificare i trattati attuali in materia di competenze degli stati e dell’Unione.

Un’Unione che ha fatto della mobilità internazionale uno dei propri vanti, non può che impegnarsi nell’istituzione di un sistema sanitario che anche in caso di crisi permetta di tenere al sicuro i viaggiatori.

 

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Crediti foto: LaPresse