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Rubrica. IN PUNTA DI LIBRO. Donne violentate e violente

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Il manuale della brava stuprata secondo la società, si aspetta delle reazioni ben precise da una vittima di stupro: ripudio a parlarne, vergogna, pudore, silenzio. Lo stupro ha delle regole ben precise: tu vieni violentata, urli, strepiti, implori la fine, poi quest’evento ti distrugge la vita, ma deve rimanere dolorosamente con te, perchè in realtà è e deve rimanere una grande assoluta vergogna. Nessuno mette mai in conto che una donna che subisce violenza sessuale sia la stessa identica di prima dell’evento, con pulsioni sessuali, voglia di rivalsa e tendenzialmente solo molto più incazzata. Nessuno mette mai in conto che le stuprate non siano una macrocategoria come i repubblicani o i vegani, ma donne tutte diverse tra loro che non hanno scelto volontariamente quella categoria per essere rappresentate, ma che ci si sono ritrovate loro malgrado dentro e quindi decidano mano mano come muovercisi.

Virgine Despentes rappresenta tutto ciò che è l’antistuprata classica. E’ incazzata nera.

Le sue protagoniste rompono lo schema della madonnina infilzata costretta in un angolo con un atteggiamento del tutto inusuale. Non urlano, non scalciano e questo rende molto più incazzato il loro violentatore che  vede togliersi da davanti la sua valvola di sfogo e paura.

La Despentes racconta il dolore e la paura sociale tramite la violenza. La violenza sulle donne che autoalimenta, poi, tanti altri tipi di violenza a catena.

Baise moi uscì nel 2003, io ero una ragazzina e ttuti urlarono al porno. Vidi il film e lessi il libro. Non avevo mai visto nulla di meno porno in vita mia, e capii che se qualcuno fosse riuscito ad eccitarsi con quelle scene necessitava di due passi ben spediti in direzione del reparto psichiatria del Bellaria.

Manu e Nadine sono le due protagoniste, provengono entrambe da realtà sociali al limite. Un giorno Manu viene violentata in un garage assieme a una sua amica da un branco di imbecilli. Lei non fa nulla, li lascia fare. Quando tornerà a casa il fratello la rimprovererà per essere stata poco reattiva, per non essersi difesa abbastanza. Questo, ragionevolmente, le farà perdere ogni senno. Manu, in un escalation di violenza cieca fa un buco in testa al fratello, gli spara. Da vittima a carnefice scappa dalla città portando con sé Nadine, ragazza con lo stesso destino passata anche lei da vittima di una società malata a crudele killer. Le due porteranno in giro la loro nuova versione di sé: donne ex vittime, ora arrabbiate nere, piene di violenza malata da portare in giro. Lascio a voi scoprire l’epilogo.

Perchè leggere Baise Moi

Perchè parla di violenza sulle donne in maniera non retorica, perchè l’autrice è stata veramente vittima di stupro. Perchè è un libro crudo, con zero lagne, perchè io voglio iniziare a parlarvi di violenza per quella che è e per quella di cui ancora non si ha il coraggio di parlare. Perchè rivaluta la figura della donna staccandola dai dualismi a cui siamo abituati.

Magari il patriarcato inizia a essere un po’ fuori moda ormai non credete?

 

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Foto: frame film “Baise Moi”