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John Travolta ha detto addio a Scientology?

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John Travolta è stato vittima di un lutto pochissimi giorni fa, esattamente il 12 luglio: la moglie, l’attrice Kelly Preston, ha perso la battaglia con il cancro al seno a soli 47 anni. Per il divo di Grease e Staying Alive, non era il primo dispiacere subito. Nel 2009, lui e la Preston, avevano perso il figlio Jett, a causa di problemi legati all’autismo di cui era affetto sin dalla nascita.

Travolta è rinomato per essere da parecchi anni un seguace, o adepto, della religione Scientology, che segue da ben 45 anni. Da quando è venuta a mancare la moglie, che riconosceva in Scientology una “via per vivere più felici ed in serenità con il prossimo”, però, i più attenti, hanno notato un certo distacco dell’attore nei riguardi di quella che alcuni hanno denominato “setta”.

E’ noto che il pensiero di Scientology sia decisamente contrario all’uso della chemioterapia in caso di cancro. In realtà, però, nel messaggio pubblicato su Instagram per l’addio alla moglie Kelly Preston, l’attore ha ringraziato anche i medici e le infermiere del MD Anderson Cancer Center dove, ovviamente, si sono utilizzate le tradizionali cure per la malattia.

Inoltre, Travolta, non ha fatto nessuna menzione alla comunità di Scientology, dando un ulteriore segnale, secondo il tabloid inglese Daily Mail, di essersi distaccato dal culto fondato da Ron Hubbard.

Ricordiamo che sono tanti gli artisti famosi americani che fanno parte della comunità: Tom Cruise, Kirstie Alley, Will Smith e la famiglia, Marisol Nichols (Riverdale), Michael Peña (Narcos), Alanna Masterson (Tara Chambler in The Walking Dead), Laura Prepon (Orange is the New Black), Sonny Bono (Sony § Cher), Lisa Marie Presley, Isaac Hayes, la cantante d’opera Julia Migenes o ancora, tra gli altri, Leonard Cohen.

“Disconnessi” è il termine utilizzato da Scientology per indicare chi si è allontanato dall’organizzazione e con cui la comunità ha reciso i contatti.

Dalle testimonianze di alcuni “disconessi”, tra cui volti noti del mondo dello spettacolo, come il regista Paul Haggis e l’attore Jason Beghe, è nato il docufilm Going Clear – Scientology e la prigione della fede (disponibile su Netflix) realizzato dall’ormai affermato regista-documentarista Alex Gibney. Attraverso una valanga di materiale, tra interviste, filmati e qualche scena di finzione girata appositamente, Gibney spiega cosa sia Scientology, e perché possa diventare pericolosa.

Il documentario prosegue per punti, che si sviluppano su elementi e parole-chiave fondamentali per la dottrina di Scientology e che ruotano tutti attorno al concetto espresso dal titolo: essere clear. Nell’accezione di Scientology equivale a liberarsi da tutto ciò che nella vita ti impedisce di realizzare appieno il tuo potenziale. Ma la domanda che viene posta è: a quale prezzo?

 

 

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Crediti Foto: johntravolta/instagram

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