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Budapest: il Gay Pride e la protesta all’oscurantismo

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Sono migliaia le persone che questo weekend hanno sfilato a Budapest alla marcia per il Gay Pride, che si è tradotta in Ungheria in una forte protesta alle misure omofobe promosse dal premier Viktor Orban, il quale a inizio mese aveva approvato, tra le altre cose, una legge contro il tema dell’omosessualità e dell’identità gender nelle scuole. Le strade della capitale ungherese si colorano dei colori dell’arcobaleno, tra balli, ventagli, ombrelli parasole e tensione. Infatti a pochi isolati sfilano i neonazisti. Qualche burocrate deve aver riso sotto i baffi approvando entrambe le manifestazioni durante gli stessi giorni.

Come in Russia, ora anche in Ungheria non c’è libertà d’espressione per la comunità Lgbt, e la Commissione europea a tal proposito ha già espresso tutta la propria preoccupazione. “La risposta di Orban è stata quella di indire un plebiscito per chiedere alla maggioranza di togliere i diritti a una minoranza” denuncia su Facebook Yuri Guaiana, esponente del direttivo di +Europa, che ha partecipato alla marcia di Budapest.

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Foto LaPresse