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Decreto flussi, scatta oggi il click day: attesi più di 82mila lavoratori extracomunitari nel nostro Paese

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Scatta oggi lunedì 27 marzo il click day previsto dal Decreto flussi. Sono attesi 82.705 lavoratori extracomunitari in Italia come previsto dal nuovo Dpcm di programmazione transitoria dei flussi. La metà (44mila unità) saranno impiegati principalmente nelle campagne, oltre che nel settore turistico alberghiero.

In Italia un prodotto agricolo su quattro viene raccolto da mani straniere, con 358mila lavoratori provenienti da ben 164 Paesi”, rileva Coldiretti, citando i dati del Dossier Idos. Un terzo della manodopera in agricoltura è di nazionalità straniera, con una crescita elevata di quella extracomunitaria, che rappresenta circa il 70%. Tra i Paesi di provenienza – secondo dati di Confagricoltura – predomina l’Africa, in particolare Marocco, Tunisia, Senegal, Nigeria e Mali. Rilevante anche la quota di manodopera non comunitaria proveniente dell’Est Europa, in particolare Albania e Macedonia, e dall’Asia: India e Pakistan.

In vigore dal 1998, il decreto flussi è un provvedimento che stabilisce il numero di cittadini stranieri che possono fare ingresso in Italia per svolgere attività di lavoro subordinato non stagionale e lavoro autonomo. Lo scorso anno (2022) sono stati registrati 83mila ingressi regolari, uno dei dati più alti degli ultimi anni. Il decreto ha registrato il dato più alto di sempre nel 2006 con circa 250mila ingressi. Per arrivare alle cifre indicate, il governo procede alla produzione di un documento programmatico triennale ed emana un dpcm entro il 30 novembre dell’anno precedente che riguarda l’anno successivo. Il decreto flussi si riferisce ai cittadini stranieri provenienti da paesi extra UE, nello specifico a lavoratori stagionali, autonomi o subordinati.

Nel nuovo Decreto flussi varato dal governo Meloni sono previste alcune novità sull’iter da seguire per l’assunzione dei lavoratori. Infatti il datore di lavoro dovrà riferirsi direttamente al centro dell’impiego e il via libera si verificherà solamente in caso di assenza di lavoratori disponibili a ricoprire quel ruolo nel territorio nazionale, o in caso di mancata risposta entro 15 giorni. Solo allora si potrà richiedere il nulla osta per l’assunzione, richiesta che potrà essere inviata quest’anno a partire da fine marzo, e riguarderà 83mila ingressi regolari, con l’idea che nei prossimi 5 anni si potrebbe raggiungere la quota dei 500mila.

 

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Crediti Foto: Shutterstock

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