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Uccisa ad 8 mesi dal padre che non voleva una figlia femmina, la tragica fine di Jolanda

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“Fu omicidio violento ed efferato commesso dai genitori”, così si è espressa la Corte d’Assise di Salerno

Giuseppe Passariello, per i magistrati, uccise la figlioletta Jolanda di 8 mesi, “con un movente folle e innaturale, per il rifiuto della figlia femmina. La figlia non la voleva, quando le provocava lesioni, era perché la figlia doveva capire chi era il padre, e la moglie doveva stare ferma“.

E’ quanto ricostruito di quel maledetto 22 giugno di 2 anni fa, quando la piccola Jolanda fu soffocata nella casa di famiglia a Sant’Egidio del Monte Albino, con un cuscino dal padre violento che poi tento’ di depistare le indagini adducendo ad una morte naturale a causa di una polmonite. Ma la Corte d’Assise di Salerno ricostruendo la morte di Jolanda , ha condannato il padre all’ergastolo e la madre Immacolata Monti a 24 anni di reclusione. La Monti secondo i la ricostruzione dei fatti, rimase a guardare senza intervenire.

Dovevamo buttare il cuscino“, disse la Monti, in una intercettazione telefonica e la cognata in un’altra telefonata le disse: “Ti ha ucciso il sangue tuo, che deve fare più?“.  Due settimane di maltrattamenti, poi due tentativi di uccidere la bimba soffocandola, l’ultimo andato a termine. Poi la messinscena per fingere che la bimba si fosse sentita male, ma i dati tecnici raccolti individuano il decesso causato da soffocamento.  Le ecchimosi sparse e la prolungata assenza di aria nei polmoni, sono riconducibile al tentativo di soffocamento. L’asfissia della piccola fu protratta nel tempo, compatibile con oggetto soffice e con una compressione prolungata: un cuscino.

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Foto: archivio LaPresse