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Giallo di Bolzano, consegnati al Ris gli abiti del figlio dei Neumair per accertamenti

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C’è un nuovo tassello che si aggiunge a quelli dell’intricato mosaico del giallo che avvolge la scomparsa dei due coniugi di Bolzano Laura Perselli e Peter Neumair. La Procura di Bolzano è entrata in possesso in queste ore dei vestiti che Benno Neumair, il figlio 30enne della coppia indagato per omicidio volontario dei genitori, indossava la sera del 4 gennaio, il giorno in cui i suoi genitori sono spariti misteriosamente. Gli abiti del ragazzo sono stati consegnati da una sua amica alla Procura. Come riferiscono i quotidiani Alto Adige e il Corriere dell’Alto Adige, la giovane donna, residente ad Ora, era in possesso di quei vestiti perchè Benno quella sera era andato a trovarla. Appena arrivato, si era fatto una doccia e lei, ha spiegato la donna, per fargli una cortesia aveva lavato i vestiti in lavatrice e poi li aveva riposti in un armadio. Il 30enne, la mattina successiva, avrebbe indossato altri vestiti, che si era portato da casa.

La donna ha ora deciso di consegnare i vestiti agli inquirenti. Si tratta di 3 t-shirt, una felpa, un paio di pantaloni e un paio di calzini. Il materiale dovrà essere analizzato dal Ris. La donna, indagata per favoreggiamento, ha detto agli inquirenti che i vestiti non erano sporchi, tantomeno presentavano macchie di sangue. Oggi, intanto, proseguiranno le ricerche nella diga di Mori dei corpi di Laura Perselli e Peter Neumair. Il sangue ritrovato nei giorni scorsi al ponte di Vadena, poco lontano dalla discarica Ischia-Frizzi, è risultato appartenere senza dubbio a Peter Neumair. Mancano ancora, invece, i risultati delle analisi sulle macchie di sangue e sulle tracce biologiche rilevate all’interno della Volvo V70 di proprietà del figlio Benno, esaminata dagli inquirenti.

Anche sul movente si sta ancora indagando. Gli inquirenti hanno ipotizzato che possa essere legato al fatto che i due genitori avevano chiesto indietro a Benno i soldi per l’università. Ma la retta delle università austriache è irrisoria rispetto a quella delle università italiane, e quindi si tratterebbe solo di poche centinaia di euro. Troppo poco, forse, per giustificare un omicidio. Potrebbe invece essere un altro, secondo la procura, il movente: dalle testimonianze raccolte, infatti, pare che i dissapori emersi in casa Neumair riguardassero il percorso di studi del ragazzo. Benno, finito il liceo, si era iscritto alla Facoltà di Matematica, ma successivamente aveva deciso di cambiare indirizzo, optando per Scienze Motorie, scelta mai condivisa dai genitori e che era motivo costante di scontro.

 

 

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Crediti foto: Facebook