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Draghi accusato da Le Monde di non voler essere solidale

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Il 25 e 26 febbraio si è tenuto l’incontro del Consiglio di tutti i Paesi Ue, appuntamento durante il quale l’argomento all’ordine del giorno è stata la distribuzione dei vaccini nell’Unione. Per l’occasione, il premier italiano Mario Draghi aveva parlato anche della questione Covax, la campagna promossa dall’Onu e dall’Ue per rifornire di vaccini anche i Paesi più poveri del mondo.

Nella fattispecie, Draghi si era detto in generale favorevole alla ‘missione’, ma, aveva aggiunto, sarebbe opportuno aspettare che la campagna in Europa sia più efficiente. Secondo il premier infatti sarebbe una mancanza di rispetto nei confronti dei cittadini Ue. Naturalmente, le critiche sono fioccate su più versanti della montagna. A gettare benzina sul fuoco, il quotidiano francese Le Monde, che ha scritto che Draghi si sarebbe detto contrario all’invio di 13 milioni di vaccini in Africa, com’è stato proposto dalla Commissione europea, idea avallata da Macron e Merkel: “L’ex presidente della Banca centrale europea non ne vuole sentire parlare”, scrive il giornale, e mentre “Belgio, Svezia, Paesi Bassi o Spagna si sono detti piuttosto favorevoli” all’iniziativa, anche se preferirebbero procedere alle donazioni in un secondo momento, una volta ottenute “dosi sufficienti per vaccinare la loro popolazione”, l’Italia si sarebbe opposta.

Anche Lorenzo Robustelli, direttore di Eunews, ha appoggiato la tesi del Le Monde, attaccando la posizione di Draghi: “Nessuno a Bruxelles ha commentato e anche in Italia è stata fatta passare sotto silenzio, ma proporre una cosa del genere vuol dire non avere il senso politico di capire i valori politici che esistono nell’Unione europea, oltre che il buon proposito generale di aiutare i più deboli”.

La capo delegazione M5s Tiziana Beghin invece appoggia Draghi, sostenendo che le parole del premier erano un avviso di prudenza e non un rifiuto alla solidarietà.

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