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Coronavirus, riusciremo ad andare al mare? Con mascherine e ombrelloni a distanza forse sì

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Con l’arrivo della bella stagione è inevitabile iniziare a pensare alle vacanze estive nonostante la situazione di emergenza sanitaria da Covid-19 di questi giorni.

Ma si potrà andare al mare? Gli stabilimenti balneari si stanno preparando all’apertura, e la Base balneare, il sindacato che raccoglie tutti coloro che lavorano nel settore, ha  stilato un protocollo d’azione. Sulla riviera romagnola, la Cooperativa Spiagge Ravenna si sta organizzando e a quanto pare l’ipotesi più probabile è che si dovrà continuare a usare le mascherine più alcuni accorgimenti come rispettare la distanza fra gli ombrelloni.

Massimo Clementi, professore ordinario del San Raffaele di Milano, in un’intervista a La Stampa, ha cercato di fare il punto della situazione, dichiarandosi ottimista. Se la situazione migliora e i contagi rallentano, come sembra in questi ultimi giorni, dopo giugno si potrebbe tornare a godersi il mare e la spiaggia, ma, ovviamente, con maggiori precauzioni: il caldo “influisce sui coronavirus”, ha detto il professore, “che possono mutare e indebolirsi, ma la mascherina sarà fondamentale, così come mantenere le distanze”.

Piuttosto che i guanti è meglio lavarsi spesso le mani, mentre la mascherina chirurgica, se indossata da tutti, protegge gli altri e ferma il contagio. Servirà areare spesso gli ambienti, evitare di fermarsi troppo in ambienti chiusi, perché “anche la respirazione prolungata di un infetto in un ambiente chiuso può contaminare l’ambiente e le superfici. Bisogna cambiare l’aria, tenere due metri di distanza e privilegiare spazi ampi e aperti”, dice Clementi. E aggiunge: “Può essere che a settembre torneremo a vivere come prima”, ma serve “prudenza nel togliere le restrizioni” per evitare una ricaduta che potrebbe essere peggio della prima ondata, come fu per la Spagnola.

Maurizio Rustignoli, presidente della Cooperativa Spiagge Ravenna che associa tutti i 210 stabilimenti balneari dei 9 lidi ravennati, ha rilasciato un’intervista a Ravennanotizie.it, in cui spiega come si stanno preparando alla stagione 2020. “Data la situazione, la priorità è la salute e il contenimento dell’epidemia. Senza quest’aspetto, non ci potrà essere nessuna riapertura. Lo dico molto chiaramente, nonostante il danno economico sia immane, non facciamo e non faremo alcuna pressione per riaprire, perché la sicurezza e la salute di tutti sono prioritari. L’economia deve venire necessariamente dopo.”

Ma se si potrà riaprire, è evidente che non sarà una stagione come le altre: la musica è essenziale nella vita da spiaggia, ma non ci potranno essere festehappy hourballi di gruppo o altri raduni. Si distanzieranno maggiormente ombrelloni e lettini, garantendo almeno il metro di distanza tra un cliente e l’altro. Si sta pensando di limitare o annullare il servizio al banco, di creare distanziamento in tutte le aree bar o ristorante, ma speriamo di non dover arrivare ad indossare mascherine, né noi, né i clienti”.

“Sulle aree gioco per i bambini in spiaggia – continua Rustignoli –  stiamo pensando di recintarle per poterle sanificare periodicamente durante la giornata, così come le sanificazioni saranno ancor più frequenti di prima sui servizi igienici.”

Rustignoli parla dell’introduzione di una nuova figura, lo steward di spiaggia, “che possa monitorare la concessione, rispondere alle domande dei clienti e distribuire materiale informativo. Altra idea è quella di posizionare cartellonistica da spiaggia che, oltre a puntualizzare le misure base di prevenzione, come lavarsi spesso le mani, evitare di creare affollamenti, ecc…, ricordi anche gli orari in cui è meglio ripararsi dal sole, insomma, dia un quadro più completo su come vivere la spiaggia in sicurezza”.

La base balneare è il sindacato che raccoglie tutti coloro che lavorano nel settore balneare, ovviamente preoccupati per la situazione attuale ma anche per le prospettive lavorative future. Per questo, anche se il governo non ha ancora dato indicazioni in merito, ha stilato un protocollo per una riapertura sicura delle spiagge, per essere pronti e organizzati quando sarà possibile.

 

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Crediti foto: LaPresse