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Bonus 800 euro al mese genitori separati, fino a un massimo di 9.600 euro, pronti via!

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Bonus genitori separati di 800 euro, a chi spetta e quali sono i requisiti

Nella Gazzetta Ufficiale del 26 ottobre è stato pubblicato il DPCM contenente le istruzioni per poter accedere al bonus genitori separati pari ad 800 euro al mese per la durata massima di un anno che dunque può comportare l’attribuzione di un totale di 9.600 euro. E’ tutto pronto dunque per la distribuzione del bonus agli aventi diritto.

Si tratta nello specifico di un contributo a favore dei padri (molto più raramente delle madri) che non sono riusciti a versare il cosiddetto assegno di mantenimento. Il bonus sarà versato in una soluzione unica, pur in considerazione delle disponibilità del fondo ad hoc (pari a dieci milioni di euro) rispetto al numero degli aventi diritto. Ma vediamo appunto, chi ne ha diritto.

Il provvedimento sancisce che il beneficiario deve aver “ridotto o sospeso la propria attività lavorativa a decorrere dall’8 marzo 2020 per una durata minima di novanta giorni o per una riduzione del reddito di almeno il 30 per cento rispetto a quello percepito nel 2019”. Deve essere tenuto a versare il mantenimento all’ex coniuge o convivente ed ha cessato di versarlo a causa della pandemia da Covid, nel periodo compreso tra l’8 marzo 2020 e il 31 marzo 2022. I genitori separati, (sono comprese anche le coppie di fatto), devono avere figli minori, o anche figli maggiorenni portatori di handicap grave, conviventi. Inoltre il beneficiario deve avere un reddito uguale o inferiore a 8.174 euro.

L’assegno andrà direttamente ai figli. Il meccanismo in origine prevedeva l’assegnazione del bonus 800 euro al genitore inadempiente, pertanto le regole sono state riscritte, per evitare che il genitore inadempiente incassi il bonus e lo tenga per sé. L’avente diritto dovrà presentare una domanda che include l’importo dell’assegno di mantenimento e delle somme non pagate all’ex. Le modalità per effettuare la domanda saranno definite con un avviso ad hoc, pubblicato nei prossimi giorni sul sito web del Dipartimento per le politiche della famiglia.

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Crediti foto: Shutterstock