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Addio a Roberto Gervaso: col papillon aveva scritto “La storia d’Italia” con Indro Montanelli

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E’ scomparso all’età di 82 anni dopo una lunga battaglia con il cancro, Roberto Gervaso, giornalista e scrittore, arguto commentatore politico e divulgatore storico. E proprio i primi sei volumi de “La storia d’Italia”, scritti a quattro mani con uno dei padri del giornalismo italiano, Indro Montanelli, gli frutteranno la notorietà tra la fine degli anni ’60 e l’inizio dei ’70.

Nel 1967, per uno di quei volumi, “L’Italia dei Comuni. Il Medio Evo dal 1000 al 1250”, Gervaso e Montanelli vinceranno il Premio Bancarella, poi rivinto da Gervaso nel 1973 con un altro volume storico, la biografia “Cagliostro” che ha preceduto altre sei biografie di grande successo, da Nerone a Casanova, dai Borgia a Claretta Petacci.

Come giornalista Gervaso, laureato in lettere moderne, con una tesi sul filosofo Tommaso Campanella, si afferma al “Corriere della sera” e poi nella sua lunga carriera collaborerà con numerose testate, da quotidiani e periodici, dalla radio e alla televisione, che lo ha visto protagonista nell’ultima parte della sua vita professionale.

Gervaso, infatti, è stato tra i primi commentatori della tv commerciale di Silvio Berlusconi. A partire dal 1996 ha condotto il programma “Peste e Corna”, andato in onda dal lunedì al venerdì su Retequattro, fino al 1999, con share del 10-15% (dal 2000 al 2005 è diventata la rubrica “Peste e corna… e gocce di storia”).

Nella sua vasta bibliografia di oltre 60 titoli, un grande giallo storico, “Scandalo a corte”; due raccolte di grandi storie d’amore, “Appassionate” e “Amanti”; sei raccolte d’interviste; una raccolta d’interviste immaginarie, tre raccolte di aforismi; un volume di confessioni, uno di galateo erotico, uno sui sentimenti. Tra i suoi libri più recenti: “Italiani pecore anarchiche” (2003), “Qualcosa non va” (2004), “Ve li racconto io” (2006) e “Io la penso così” (2009).