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Trekking

Primavera 2022, trekking in Italia. Via degli Dei in 4 giorni: consigli e suddivisione tappe

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Venturelli Bruno Via degli Dei

Via degli Dei: Come suddivido le tappe? Quanto costa? Dove posso dormire? Come organizzo lo zaino?

Fratelle e sorelli d’Italia, camminatori di tutto lo “Stivale” benvenuti in questo nuovo articolo! Oggi, cari “Nerd in Viaggio”, cerco di rispondere alle domande, più frequenti, che vengono poste su questo cammino…

Cos’è la Via degli Dei

La “Via degli Dei” è un sentiero riscoperto intorno agli anni’90, in seguito ad alcuni scavi archeologici, che collega, attraversando gli Appennini, Bologna (“Piazza Maggiore”) con Firenze (“Piazza della Signoria”). L’origine di questo tracciato è molto antica, viene fatta risalire prima al tempo degli Etruschi e poi a quello dei Romani. In effetti, i ritrovamenti storici sopracitati hanno “riportato alla luce” il basolato della strada “Flaminia Militare“, voluta dal console Caio Flaminio (187 a.C.) per collegare le colonie di Bonomìa (Bologna) e Fiesole.

Perché si chiama così

È così chiamata perché, lungo il suo percorso, “tocca” alcune cime che riportano il nome di divinità: “Monte Adone“, Monzuno (“Mons Iovis” = “Monte di Giove”), “Monte Venere” e “Monte Luario” (Lua = Dea romana dell’espiazione).

Lunghezza e dislivello

Il sentiero è lungo circa 130 Km, suddiviso per 3700m di dislivello (circa). Detta così può non sembrare tanto, ma vi garantisco che i “sali e scendi” sono numerosi e quindi, soprattutto nei tratti in discesa, le ginocchia vengono (spesso) messe a “dura prova”.

Giorno 1: Bologna-Badolo

Il primo giorno, personalmente, ho deciso di raggiungere il B&B “Nova Arbora” (Badolo) percorrendo circa 26 Km. La struttura è affascinante, “immersa nel verde” e dotata di piscina.

Si! Lo so! Tutti volete fare i trekker che non “devono chiedere mai” (Cit)! Però, onestamente parlando, chi rinuncerebbe a un bel “bagno rigenerante” (specialmente nei mesi estivi) dopo le fatiche del cammino?!

Detto questo, la colazione è strepitosa: torte, marmellate (davvero da 10+) e altre pietanze tutte “prodotte in casa”. Molti camminatori, invece, si “spingono” fino al B&B “Sulla via degli Dei” (distante ulteriori 3 Km). In entrambi i casi, sia nella suddivisione-tappe da 5 giorni che in quella da 4, le scelte (secondo me) si rivelano “azzeccate”. Gli alloggi, infatti, consentono di sostare poco prima del “Monte Adone“, che potrà dunque essere “scalato” il giorno seguente con le forze recuperate dal ristoro notturno.

ATTENZIONE: da Bologna fino ai B&B non si trovano locali all’interno dei quali acquistare cibo.

Per quello che riguarda la cena, salvo decidiate di “arrangiarvi” con panini, consiglio di prenotare un posto (ANTICIPATAMENTE) presso l’unica trattoria presente in paese: “Antica Hostaria Rocca“. Il passaggio in auto, per raggiungere il locale, viene fornito dai gestori degli alberghi.

Giorno 2: Badolo-Madonna dei Fornelli

Seconda tappa, 28 Km circa. Dal B&B “Nova Arbora” ho viaggiato in direzione di Madonna dei Fornelli e nello specifico, del B&B “Romani” gestito da Elisa. La proprietaria è una delle “istituzioni” sulla “Via degli Dei”. L’accoglienza e il sorriso che regala, ai camminatori, valgono il “prezzo del biglietto” o meglio, in questo caso, la scelta della struttura. Fiera promotrice dell’Home restaurant, propone nel suo menù tagliatelle col ragù e salsiccia servita con ricotta fresca. Tutto semplicemente squisito! In questa giornata di trekking la disponibilità di cibo è maggiore. Un volta superato il “Monte Adone“, infatti, si raggiunge dapprima il centro abitato di Brento e successivamente il comune di Monzuno. Avrete, quindi, l’imbarazzo della scelta riguardo negozi o locali, all’interno dei quali fare scorte di provviste o, se preferite, consumare il vostro pasto.

Giorno 3: Madonna dei Fornelli-San Piero a Sieve

La terza giornata di cammino è molto impegnativa. Nella suddivisione-tappe da 5 giorni, solitamente, si opta per Monte di Fò come punto di sosta. In questo caso specifico, vengono percorsi “solo” 17 Km. Se però desiderate completare il percorso in 4 giorni, allora la soluzione ideale (a mio avviso) è quella di giungere fino a San Piero a Sieve: 40 Km “belli tosti”. Qui ho dormito presso “Affittacamere Via degli Dei“, gestito da Giulia. Una persona solare e davvero molto disponibile, proprietaria di un appartamento che, a conti fatti, è una “bomboniera”. Camere e bagni curati in ogni minimo dettaglio. A disposizione, inoltre, una cucina attrezzata che garantisce, in caso di utilizzo, un risparmio economico nel “capitolo cena”. Un altro nome, da queste parti, “accende” però le fantasie dei pellegrini: Sergio della trattoria “Bonaugo”. Il locale, che offre piatti tipici della cultura toscana (ma non solo) con rapporto qualità/prezzo eccellente, è diventato uno dei simboli del trekking tosco-emiliano. Tagliatelle ai funghi, carbonara e ragù da “volare via”! Per quanto riguarda le scorte di cibo, se avrete necessità di fare acquisti, l’unica occasione è presso il bar/ristorante “Passo della Futa”.

Giorno 4: San Piero a Sieve-Firenze

Quarta e ultima tappa, si lascia San Piero e si raggiunge la meta del trekking: Firenze. Attenzione, però, a non sottovalutare questa giornata di cammino. L’arrivo nel comune di Fiesole, preludio alla “dolce discesa” verso la città gigliata, è preceduto da due salite importanti: quella al “Santuario del Montesenario” (bar dove acquistare provviste) e quella di “Poggio Pratone“.

Allenamento

La “Via degli Dei” è un trekking vero e proprio, meglio dunque partire con una buona base di allenamento.

Cosa portare

Tutti gli alloggi offrono la possibilità di lavare gli indumenti (a mano o lavatrice). Quindi, cercando di essere il più esaustivo possibile, lasciate a casa “l’armadio”. A mio avviso, lo zaino ideale è 20/30 litri con all’interno:

  • 1 maglietta di riserva
  • 1 pantaloncino di riserva
  • Poncho
  • Piccolo anti-vento
  • Pile tecnico
  • Calze tecniche di riserva
  • Mutande di riserva
  • Luce frontale
  • Kit igiene personale (dentifricio, spazzolino, sapone marsiglia)
  • Eventuale attrezzatura elettronica (macchina fotografica, caricabatterie etc)

Ruolo centrale, a mio avviso, è giocato dalle scarpe. Un buon paio tecnico, infatti, potrebbe evitarvi spiacevoli episodi di vesciche. Io utilizzo, per i miei trekking, le Salomon XA PRO 3D. Molto utili, occhiali e/o berretto per proteggersi dai raggi del Sole.

Quanto costa

Nel caso in cui optiate per le “camerate da saccopelisti“, la spesa varierà (all’incirca) dai 10€ ai 20€ per notte. Con l’aggiunta delle cene presso le strutture (o in trattoria), quest’ultima incrementa di circa 15/25€. Dormendo in tenda e mangiando solo cibo acquistato nei vari negozi di alimentari, invece, il totale diminuisce notevolmente. In conclusione, possiamo affermare che la cifra finale necessaria, per affrontare il percorso, varia dai 50€ ai 200€ per i 4 giorni di viaggio (trasporti esclusi).

Quando partire (periodo migliore)

Molte strutture accolgono i camminatori per buona parte dell’anno (inverno compreso). Io, amando l’estate e le alte temperature, mi sento di consigliare i mesi di Giugno, Luglio, Agosto e Settembre per intraprendere la “Via degli Dei”. In questo modo è possibile approfittare, oltretutto, della luce solare per un numero maggiore di ore. In primavera e in autunno, invece, bisogna considerare l’eventualità di forti piogge che, di conseguenza, portano la formazione del fango. Quest’ultimo, vi garantisco, crea non pochi problemi alle gambe rendendo necessario l’ausilio dei bastoni da trekking. L’inverno, a mio avviso, è destinato agli esperti di “camminate sulla neve”. La coltre bianca, indubbiamente spettacolare e poetica, rende però (per certi versi) pericoloso il cammino.

Conclusioni

La “Via degli Dei” permette, in un unico viaggio, di osservare borghi bellissimi, edifici UNESCO e reperti archeologici di notevole importanza. 4 giorni (o più) di cammino, immersi nello splendido scenario dell’Appennino Tosco-emiliano. Il tutto contornato dalla possibilità di conoscere persone straordinarie. Serve altro per partire?

Arrivederci al prossimo articolo!

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Crediti Foto: Venturelli Bruno