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Lo “scontro” Lucarelli-D’Urso infiamma Ballando con le Stelle
Pochi confronti televisivi hanno generato tanto clamore quanto quello tra Selvaggia Lucarelli e Barbara D’Urso, un botta e risposta che domina social e media
In un panorama televisivo italiano dominato da reality e show di intrattenimento, pochi confronti hanno generato tanto clamore quanto quello tra Selvaggia Lucarelli e Barbara D’Urso. Da anni le due donne rappresentano due poli opposti del dibattito mediatico: da un lato, la giornalista e scrittrice Lucarelli, nota per le sue critiche taglienti e il suo ruolo di opinionista “scomoda”; dall’altro, la storica conduttrice D’Urso, icona del trash televisivo e del giornalismo popolare. Ma è nell’edizione 2025 di Ballando con le Stelle che la loro rivalità ha raggiunto l’apice, trasformandosi in un vero e proprio “accanimento” (apparente) da parte di Lucarelli, come denunciato da fan, colleghi e osservatori. Un botta e risposta che non solo domina i social e i tabloid, ma solleva interrogativi su etica giornalistica, vittimismo e dinamiche di potere in TV.
Le radici di una faida decennale
La storia tra Lucarelli e D’Urso non è nata ieri. Risale al 2008-2011, quando Selvaggia era opinionista nel programma di Barbara, Pomeriggio Cinque. Fin da allora, Lucarelli non ha mai risparmiato frecciate al format della conduttrice, accusandola di “spettacolarizzare il dolore” e di puntare su emozioni forti per fare audience, in un mix di trash e sensazionalismo che definiva “pericoloso”. D’Urso, dal canto suo, ha sempre difeso il suo stile come “servizio al pubblico”, ma le tensioni sono esplose nel nel 2013 quando Lucarelli vinse una causa contro d’Urso per “ruffiana popoli” e nel 2014 fece la stessa cosa D’Urso nei riguardi di un tweet della Lucarelli che paragonava gli applausi ricevuti dalla conduttrice a un’ospitata televisiva a quelli per la bara del criminale nazista Erich Priebke. Risultato? Una querela per diffamazione, vinta: Lucarelli fu condannata a una multa di 700 euro e al risarcimento danni. Da quel momento, la faida è diventata cronica, con frecciate reciproche su social, interviste e programmi. Lucarelli ha spesso dipinto D’Urso come relitto di un’era televisiva superata, mentre Barbara ha replicato accusandola di “invida” e di usare la critica come arma personale. Nel 2025, il destino le ha rimesse l’una contro l’altra in Ballando con le Stelle: D’Urso come concorrente con il maestro Pasquale La Rocca, Lucarelli come giurata. Un setup perfetto per riaccendere i fuochi, e così è stato.
Volevate questo? 🎇Ci siamo!☄️
Siamo alla seconda puntata
🔥non🔥 ti 🔥preoccupare🔥Barbara ON FIRE 🔥#ballandoconlestelle#barbaradurso pic.twitter.com/L2fu3opDRw
— Carmelona5 (@Carmelona5) October 4, 2025
L’escalation a Ballando: da critiche tecniche ad attacchi personali
La prima scintilla è divampata già nelle puntate iniziali. Lucarelli ha criticato le performance di D’Urso non solo sul piano tecnico – “fai le faccette”, “ti nascondi dietro il partner” – ma ha presto spostato il mirino sul personale. In un episodio di ottobre, ha ironizzato: “Milly Carlucci è una donna di televisione, mica come te”, provocando la risposta secca di D’Urso: “Ma vaff…”. Ma il vero turning point è arrivato a fine novembre, con una serie di scontri che hanno polarizzato il pubblico.
Scontro infuocato @carmelitadurso – @stanzaselvaggia: “fai ridere, sei una scostumata”. #Striscialanotizia #BallandoConLeStelle #Barbaradurso #SelvaggiaLucarelli @Ballando_Rai pic.twitter.com/MvtWHrqmae
— Striscia la notizia (@Striscia) November 22, 2025
Il 19 novembre, Lucarelli ha dedicato la sua newsletter Vale Tutto a un j’accuse feroce. Partendo da una Storia Instagram di D’Urso – in cui la conduttrice condivideva una riflessione su una “lenta e logorante demolizione psicologica” subita nel programma, definendolo un “purgatorio televisivo” – Selvaggia ha ribaltato il vittimismo: “Barbarella si sente demolita per due palette. È pagata centinaia di migliaia di euro, ha benefit da privilegiata (camerino separato, team di trucco personale), e fa la lagna”. Lucarelli ha aggiunto sale sulla ferita, legando le lamentele di D’Urso al suo addio da Mediaset: “Non è una povera disoccupata, ma una milionaria ferma un anno e mezzo perché non ha capito che la sua TV stava morendo”. Un attacco che va oltre il ballo, insinuando fallimento professionale e ipocrisia.Il culmine è arrivato il 22 novembre, nella nona puntata. Dopo un’ottima performance (che ha valso a D’Urso la vittoria della serata e +50 punti), Lucarelli ha accusato la concorrente di “vivere in una bolla” e di “rosicare”, riferendosi di nuovo ai social: “Hai condiviso che subisci una demolizione psicologica, dillo in faccia!”. D’Urso ha replicato con veemenza: “Sei scostumata, i tuoi non sono giudizi ma attacchi verbali. Mi fai ridere!”. Milly Carlucci ha tentato di mediare parlando di “muro di incomunicabilità”, ma lo scontro ha lasciato il segno: D’Urso ha ignorato Lucarelli per gran parte del confronto, guardando in camera “col cuore, per gli amici a casa”. Un gesto che sui social è diventato virale.
Non so voi, ma io questa regola silenziosa che vige in televisione legata al fatto che se sei caduto e vuoi tornare in auge devi accettare di essere retrocesso per dimostrare la tua fedeltà alla causa, manco la televisione italiana fosse la massoneria, non la capisco. Succede da… pic.twitter.com/8iRdm39Al2
— Mario Manca (@MarioManca) November 17, 2025
Perché si parla di “accanimento”?
L’aggettivo “accanimento” non è casuale: emerge da più fronti. Vladimir Luxuria ha tuonato: “C’è un accanimento verso di lei, se si giudica persino come batte le ciglia. Riassumere la sua carriera con ‘trash’ è ingeneroso: ha fatto interviste a politici e tanto altro”. Mara Venier, da Domenica In, ha difeso D’Urso: “Ha 30 anni di carriera, ha creato format. Non merita questo”. Sui social, il sentiment è diviso ma netto: molti utenti accusano Lucarelli di “bullismo televisivo”. Le critiche al ballo (D’Urso ha la media voti più alta della edizione) sembrano un pretesto per scavare nel privato e nel professionale della rivale. Lucarelli, maestra della provocazione, qui appare ossessionata, come se D’Urso rappresentasse tutto ciò che lei combatte: il populismo televisivo che ha costruito carriere milionarie.
Vittimismo, potere e il ruolo della TV
Al cuore di questa faida c’è un tema più ampio: il vittimismo in TV. D’Urso lo incarna alla perfezione, dipingendosi come “vittima di un purgatorio” nonostante cachet e privilegi, ma Lucarelli ne fa un’arma, smontandolo per apparire “la voce della verità”. Eppure, chi osserva da fuori vede un circolo vizioso: entrambe traggono audience da questo scontro. Ballando ne beneficia – gli ascolti schizzano – ma a che prezzo? Lucarelli rischia di passare da critica a “tormentona”, mentre D’Urso rafforza il suo appeal da “sopravvissuta”.
In fondo, questa è la TV italiana: un’arena dove il personale diventa spettacolo, e l’accanimento – reale o percepito – è il carburante. Con tre puntate alla finale, chissà se il “muro” crollerà o si innalzerà. Una cosa è certa: Barbara e Selvaggia hanno trasformato il tango in una guerra di parole, e il pubblico non smette di guardare.
