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Il pattinaggio di figura sotto shock dopo il suicidio di Ekaterina Alexandrovskaya

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La gavetta, il sogno Olimpico e poi, il baratro. Il mondo del pattinaggio di figura, e dello sport in generale, è ancora sotto shock dopo la tragica scomparsa di Ekaterina Alexandrovskaya, morta suicida a soli vent’anni nella giornata di sabato 18 luglio a Mosca.

La pattinatrice australiana di origini russe – nota per aver dominato in categoria Junior nella specialità delle coppie d’artistico con Harley Windosr nel 2017 conquistando sia la medaglia d’oro ai Mondiali che il primo posto al circuito Grand Prix, partecipando l’anno successivo alle Olimpiadi Invernali di PyeongChang 2018 –  è arrivata alla tragica decisione di togliersi la vita lanciandosi dalla finestra di casa dopo una serie di problemi di carattere psicologico che, come riporta l’agenzia russa TASS, sarebbero emersi dopo il recente ritiro dalla scena agonistica.

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Stando alle testate locali inoltre Katia, così era soprannominata l’atleta, la notte della tragedia avrebbe lasciato un messaggio con scritto solo una parola, ovvero “Love“. “Nessuna frase può descrivere come mi sento in questo momento: sono devastato e sconvolto“, ha scritto il partner Windosr sul suo profilo Instagram. “Quello che abbiamo raggiunto durante la nostra collaborazione è qualcosa che non potrò mai dimenticare e che mi terrò sempre stretto al cuore“.

Sgomento anche dall’International Skating Union, come attesta il comunicato del Presidente Jan Dijkema diramato sul sito ufficiale: “Ekaterina era una pattinatrice di talento e mancherà alla comunità del pattinaggio di figura. Offriamo le nostre più sentite condoglianze alla sua famiglia, amici e compagni di squadra e piangiamo per questa tragica perdita”.

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Foto: LaPresse