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Olympo: la serie tv che riscrive le regole dello Sport

Con un cast giovane e carismatico, e temi complessi come il doping, l’omofobia nello sport e l’ambizione senza freni, la serie, fatta da 8 episodi da 60 minuti ciascuno, si candida a diventare il fenomeno dell’estate 2025

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Olympo: la serie tv che riscrive le regole dello Sport
Crediti Netflix

Dal 20 giugno 2025, Netflix ha portato sugli schermi di tutto il mondo Olympo, una nuova serie spagnola che si tuffa nel cuore pulsante dello sport d’élite, mescolando teen drama, thriller psicologico e una narrazione audace che non ha paura di spingersi oltre i limiti. Creata da Jan Matheu, Laia Foguet e Ibai Abad, e prodotta da Zeta Studios (gli stessi di Élite), Olympo si distingue come un’esplosione di adrenalina, sensualità e tensione, ambientata nel fittizio Pirineos High Performance Center, un centro di allenamento d’élite nelle suggestive montagne dei Pirenei. Con un cast giovane e carismatico, una regia visivamente impeccabile e temi complessi come il doping, l’omofobia nello sport e l’ambizione senza freni, la serie si candida a diventare il fenomeno dell’estate 2025. Ecco perché Olympo sta riscrivendo le regole dello sport in TV.

Un’ambientazione che respira competizione

La serie si svolge nel CAR Pirineos, un centro dove i migliori atleti spagnoli si allenano per conquistare titoli mondiali, medaglie olimpiche e, soprattutto, le prestigiose sponsorizzazioni del marchio sportivo Olympo, una sorta di “Santo Graal” per i giovani talenti. Qui, gli atleti non sono solo in competizione tra loro, ma devono affrontare pressioni psicologiche, sacrifici personali e dilemmi morali. La narrazione si concentra su Amaia Olaberria (Clara Galle), capitana della squadra di nuoto sincronizzato, una perfezionista che vive per essere la migliore.

Quando la sua migliore amica e compagna di squadra, Núria Bórges (María Romanillos), la supera improvvisamente in modo inspiegabile, Amaia inizia a sospettare che qualcosa di oscuro si nasconda dietro le prestazioni straordinarie di alcuni atleti. Il centro, descritto come una “gabbia piena di squali e avvoltoi pronti a sbranarsi”, diventa il palcoscenico di rivalità feroci, tradimenti e segreti. La serie non si limita a glorificare lo sport, ma ne esplora il lato oscuro: il doping, la manipolazione psicologica e le pressioni istituzionali che spingono i giovani a superare i limiti del corpo e della morale.

Un Cast di talenti e atleti veri

Uno degli aspetti più impressionanti di Olympo è il suo cast, che unisce attori emergenti a veri atleti, conferendo autenticità alle scene sportive. Clara Galle, nota per A Través de mi Ventana, dà vita ad Amaia con un’intensità che cattura il pubblico, mostrando il peso delle aspettative e la vulnerabilità di una giovane atleta sotto pressione. Per prepararsi al ruolo, Galle ha lavorato con Ona Carbonell, campionessa olimpica di nuoto sincronizzato, immergendosi nel mondo della disciplina per nove mesi. Un altro standout è Agustín Della Corte, ex rugbista internazionale uruguaiano, che interpreta Roque Pérez, un giocatore di rugby apertamente gay che sfida l’omofobia nel suo sport.

La sua performance, arricchita dalla sua esperienza reale nel rugby, è stata elogiata per la sensibilità e il realismo, soprattutto nelle scene che affrontano le difficoltà di essere un atleta queer in un ambiente spesso ostile. Anche Nira Osahia (Zoe Moral), una nuova arrivata nel mondo della recitazione, brilla come un’etptatleta dal passato misterioso, mentre Nuno Gallego (Cristian Delallave) e María Romanillos (Núria) aggiungono spessore alle dinamiche relazionali e competitive. 

Temi coraggiosi e una narrazione audace

Olympo non è solo una serie sullo sport: è un’esplorazione cruda delle ambizioni, delle pressioni e delle fragilità dei giovani atleti. Uno dei temi centrali è il doping, affrontato con un approccio che non demonizza gli atleti, ma ne comprende le motivazioni, mostrando come la ricerca della perfezione possa portare a scelte disperate. Quando una nuotatrice collassa in piscina, Amaia inizia a indagare, scoprendo un possibile scandalo legato a sostanze dopanti somministrate agli atleti da figure influenti del centro e del marchio Olympo.La serie si distingue anche per il suo approccio inclusivo. La storia di Roque, che affronta il pregiudizio per la sua omosessualità, è uno dei punti di forza della narrazione, offrendo una riflessione sull’omofobia nello sport e sul fenomeno del “pinkwashing” da parte di organizzazioni come Olympo, che sfruttano l’immagine di atleti queer per coprire pratiche discutibili.

Inoltre, la trama di Renata Aguilera (Andy Duato), un’atleta intersessuale costretta a trattamenti per abbassare i livelli di testosterone, tocca temi di identità e discriminazione, anche se alcuni critici lamentano che questa storyline non sia stata approfondita a sufficienza. Non mancano momenti di sensualità, con scene di sesso esplicite che, pur rischiando di sembrare gratuite, riflettono le tensioni e gli impulsi di giovani sotto pressione costante. La serie bilancia queste scene con un’estetica raffinata, fatta di slow-motion, inquadrature subacquee e una fotografia che esalta i corpi atletici e l’intensità delle competizioni.

Disponibile su Netflix dal 20 giugno 2025, con 8 episodi da circa 60 minuti ciascuno, Olympo è una serie che non ha paura di mostrare il lato crudo e affascinante dello sport, riscrivendo le regole del genere con un mix di passione, intrighi e colpi di scena. Se cercate una storia che vi tenga incollati allo schermo, tra corpi scolpiti, segreti oscuri e una tensione palpabile, Olympo è il binge-watch perfetto per l’estate.

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