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Mei, Rubrica. MUSICA IN GIALLO. Musica, maternità e tanto altro: Deborah Bontempi fa almeno tre cose contemporaneamente

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Di Roberta Giallo

MUSICA, MATERNITA’ E TANTO ALTRO: DEBORAH BONTEMPI FA ALMENO TRE COSE CONTEMPORANEAMENTE

Prosegue Musica in Giallo, nonostante lo stato di quarantena più assurda e impensabile che potesse capitarci. E mentre noi ne faremo storiografie a posteriori, la storia continua a sorprendere, imprevedibile, che sia la storia della natura, della politica, della scienza, dei batteri e dei virus, invisibili ad occhio nudo. Ed invisibile è anche la musica, eppure così materica a suo modo, fatta dal corpo e dagli strumenti (la voce è il nostro strumento), e fatta anche dal pensiero e dai sentimenti. 

Così, oggi vi parlerò di sentimenti, di corpo, di strumenti e di maternità, anzi, ce ne parlerà direttamente l’artista a cui dedico questo articolo, con affetto e augurandole di portare avanti in futuro tutto quello che ha portato avanti fino ad ora, con l’aggiunta, adesso, della maternità. Sì, perché Deborah Bontempi una cosa “e basta” non l’ha mai fatta; incarnando così la vorticosa passione della femminilità che ama darsi totalmente alla vita, concentrica, sondando tante isole, tanti luoghi: per apprendere, conoscere, e infine ridare al mondo il proprio “raccolto”.

Non a caso la formazione di questa cantante/cantautrice e insegnante, è nutrita da numerose esperienze, che ne indicano non solo la devozione allo studio (ogni volta che ho incontrato Deborah, oltre a parlarmi con passione delle sue allieve/i, mi ha sempre raccontato con entusiasmo di qualche master/corso che stava frequentando per poter a sua volta nutrire la sua didattica di aggiornamenti), ma anche quella tensione alla curiosità, che è poi un motore importante per il percorso minato di un’artista, e mi viene da dire, specie se donna… ma questo ce lo racconterà meglio lei stessa, che dopo numerose peripezie dovute al destino, è riuscita ad arrivare alla pubblicazione italiana  di questo suo primo album “OH”! Alfredo!”(in tempi più remoti lo stesso album aveva avuto una vita all’estero), mettendoci “del suo” in tutti i passaggi finalizzati alla pubblicazione che, guarda caso, è più o meno coincisa con la messa alla luce del suo primo figlio. Tanto desiderati, entrambi, e amati da prima che arrivassero.

Mi ha sempre colpito di questa donna la determinazione e l’ostinazione a raggiungere i propri obiettivi, ammesso che la strada richiedesse tempo per essere percorsa, ma è forse dentro alle lunghe attese e ai desideri profondi che si possono partorire le cose più belle,  di valore, per noi e per chi ne godrà.

Vi lascio ora alle mie domande e alle  sue parole; ci racconteranno meglio chi è questa artista dal cuore passionale, portata a fare più cose contemporaneamente, e anche di come una donna possa faticare, “forse” un pochino di più, per veder riconosciuti i suoi sforzi, apprezzato il proprio talento e, compiute, le sue opere.

Come è stato conciliare la maternità con il lavoro di rifinitura dell’album?

<<E’ stato ripescare un disco lasciato in un cassetto e portarlo alla luce, completarlo e chiudere il cerchio, dargli finalmente una collocazione nel mondo, esattamente come una madre cerca di fare con il proprio figlio, portarlo alla luce ed aiutarlo a prendersi il proprio spazio in questa vita …

il disco è qualcosa che ti nasce da dentro e lo crei, idem un figlio, e per entrambi ho avuto aiuti esterni di persone verso le quali nutro grande ammirazione e rispetto. Mio marito per esempio ha contribuito non solo alla “creazione” del bebè ma anche alla realizzazione del disco fin dall’inizio…ha seguito tutte le fasi sia dell’uno che dell’altro.>>

Hai scritto canzoni durante la gravidanza? 

<<No, in compenso ho cantato canzoni che ho ripescato dal cassetto e che non erano mai state incise… alcune di queste le ho inserite nel disco come “Vanità”.>>

In quanto donna credi di aver subito delle ingiustizie nel tuo settore?

<<Assolutamente sì e non poche… tante mie scelte nel bene e nel male sono state condizionate da questo. Ho lottato con il coltello tra i denti, oggi siamo già meno tartassate, ma negli anni ’90 era molto difficile farsi sentire ed essere prese sul serio, e non è vero che se sei una bella ragazza sei agevolata, anzi, la mia estetica mi ha dato grossi problemi… ho avuto parecchie crisi… alcune volte ho pensato di mollare tutto, ma il mio istinto di sopravvivenza e il mio amore per il canto e per la musica mi hanno salvata… devi sapere che questo sarebbe il terzo disco cantautorale che scrivo e canto, peccato che risulti il primo, perché gli altri due non sono mai usciti. 

Il motivo? ce ne sono vari, uno di questi è che mi sono fidata troppo di chi avevo attorno.., ho delegato troppo, perché sono sempre stata una tipa rispettosa dei ruoli e questi ruoli erano ricoperti da uomini. Io avevo tanto da dire e una gran voglia di emergere… ma queste persone seppure lavorando egregiamente ai miei dischi e seppure mettendoci tanta passione, al momento fatidico non avevano il carattere per puntare i piedi e chiudere il cerchio… avrei dovuto farlo io, la testardaggine non mi è mai mancata, ma in un mestiere patriarcale io ho rispettato ciò che in quell’epoca storica era l’iter. Era il produttore che portava l’artista in discografica, non era concepibile che andassi io da sola a suonare il campanello, poi una ragazzina, figuriamoci! Nella mia testa non mi avrebbero mai considerata! Ecco, ho delegato troppo, è stato un rimetterci per tutti a mio parere… dall’altro canto però mi rendo conto di avere avuto una vita artistica meravigliosa, piena di “maestri” che mi hanno insegnato tantissimo, ogni mia esperienza anche quella più piccola, anche se apparentemente negativa, mi ha arricchito. Molto probabilmente doveva andare così, siamo noi e questo lo dico col senno di poi, a non vedere spesso il disegno “d’insieme”. Avrei dovuto usare quella strafottenza che a volte mi usciva un po’ più spesso e puntando meglio il fucile verso il bersaglio, a volte invece io sparavo a caso e dove prendevo prendevo…

Comunque non sono ancora morta! Ahahahah!  quindi mi sono ripromessa di fare uscire gli altri due dischi da sola, come del resto ho fatto uscire questo. Voglio dare luce anche a quella parte di me che c’è stata e che ha scritto tanti brani e che si è trasformata in ciò che sono oggi.>> 

 

Credi di aver impiegato molto tempo per produrre il tuo album? Se sì, cosa secondo te ha rallentato il processo di lavorazione e di pubblicazione?

<<Se racconto tutta la storia di questo disco che è piuttosto pittoresca e travagliata, di sicuro chiunque mi direbbe che ci ho messo molto, in realtà penso che ogni “frutto” maturi e cada dall’albero solo quando è realmente pronto. Ha rallentato il processo di pubblicazione, non di lavorazione in realtà, un lutto molto importante per me, avvenuto ad un anno dalla pubblicazione del video del singolo “Oh! Alfredo”.>> 

Quanto è difficile per una donna ritagliarsi un ruolo lavorativo rispettato e rispettabile nel mondo della musica? 

<<Molto, una volta era moltissimo, quasi impossibile…

oggi  è “molto”… ma non impossibile.>>

Parlaci del tuo Album “Oh! Alfredo”. Rappresenta un momento particolare della tua vita? Che cosa racconta di te? 

<<Come dicevo prima, il Singolo doveva uscire per il mercato Giapponese grazie ad un’etichetta italiana, e così l’intero disco, ma all’ultimo momento a produzione già iniziata, l’Editore ha avuto la bella idea di “scomparire” lasciando me ed il produttore artistico Giuseppe Zanca (arrangiatore del singolo Oh! Alfredo) da soli, così ci siamo arrangiati, abbiamo trovato un Avvocato che in quel periodo aveva l’hobby di investire nella musica e ha pagato la produzione del videoclip. Finito il videoclip, l’ho caricato su YouTube convinta che qualcosa succedesse: Infatti dopo circa un anno, dal Giappone, mi hanno contattata per pubblicare il singolo e l’intero disco (che a quel tempo era un EP), che ho dato loro in licenza. 

Nel frattempo, era il 2012, ho avuto il lutto di cui ti parlavo, del protagonista del videoclip, il mio furetto. Con questo lutto ho smesso di cantare per anni, è avvenuto tutto da solo, non l’ho deciso, mi sono resa conto che ero in un lutto profondo solo dopo 4 anni, perché non ero felice, non ero più io… Così ho deciso di “guarire” e mi sono fatta aiutare, ho deciso qualche anno dopo (2018) di chiudere il cerchio. (Quell’anno ho portato a conclusione parecchie cose iniziate e mai finite…).

Il contratto con il Giappone era scaduto da anni, ero libera, sulle piattaforme digitali questo disco non esisteva, così mi sono detta ” diamo onore a ciò che è stato” un disco concepito durante un grande “amore” vissuto con un animale che per me era il centro del mio mondo. Penso che ogni disco sia la fotografia di ciò che siamo in quel preciso istante, come siamo vestite, pettinate, che amori viviamo, i nostri pianti, la nostra casa, i nostri mobili, le nostre scarpe, le nostre abitudini e le nostre inquietudini, era giusto che io celebrassi noi due, lui che per sette anni mi ha amata ed accompagnata in questa vita. >>

Qual’è la tua canzone preferita dell’album? Ammesso ci sia… ce ne parli? 

<<Le preferenze, come ben sai da cantautrice, un pò cambiano con il passare del tempo, devo dire che Nido e Vanità che sono le ultime due canzoni inserite nell’album incise nel 2018-19, sono le mie preferite…>>

Sei autrice, ma anche interprete. C’è una canzone non tua che ami cantare più di altre? O per lo meno di cui ti va di dirci qualcosa? Potresti parlarcene?

<<Sì, mica solo una, amo molto i brani di Marrale, di Jobim, oppure brani delle mie colleghe come “L’equilibrio è un miracolo” di Patrizia Laquidara, amo chi sa scrivere, autori come Saverio Grandi , Lucio Dalla, Gino Paoli. Samuele Bersani… e poi ascolto molto repertorio jazz, amo cantare le ballad.>>

Da tempo insegni canto. Hai elaborato un tuo personale metodo. Credi che la docenza abbia rappresentato per te un freno alla tua avventura lavorativa come interprete e autrice, oppure sei riuscita a conciliare i ruoli traendone addirittura nuove opportunità?

<<Assolutamente non mi ha frenata, anzi: se stai sul palco insegni con più cognizione di causa e viceversa, insegnando specialmente ai giovani, impari tanto.>>

Come immagini il tuo futuro di mamma, di insegnante e di cantante? Credi che il mondo della musica e dello spettacolo riuscirà a rialzarsi da questo stallo e anche a prendersi  i diritti di cui non ha mai beneficiato?

<<Io mi auspico che ci rialzeremo più forti di prima prendendoci i diritti mai avuti, se c’è qualcosa che il Covid ha messo in risalto sono le cose che vanno e che non vanno, che funzionano e che non funzionano. Diciamo che tutti i nodi vengono al pettine e oggi questi nodi li vediamo tutti molto chiaramente. Il mio futuro? io lo vedo stratosferico, amo vivere e amo le sfide, quando il gioco si fa duro io ci godo, sarà il mio segno zodiacale… sono un’ottimista di natura!>> 

Quali sono i progetti che per forza di cose hai dovuto frenare o annullare, data la situazione Covid-19? Da dove intendi ripartire, quando si ripartirà? (Ammesso che si ripartirà).

<<Beh, dovevo laurearmi e tutto è stato rimandato a data da destinarsi, ma devo dire che questa quarantena la devo ringraziare: mi sta dando la grande opportunità di fare la studentessa a tempo pieno e la madre a tempo pieno! Non sarebbe mai successo se tutto era “normale”.>>

Hai mai pensato di “farla finita” con la musica?

<<Sì, devo dire che le conto sulle dita di una mano, penso tre o quattro volte in tutto, ho avuto _come raccontavo sopra_ la crisi di “la faccio finita” ma poi alzi la testa, ti guardi le mani, ti guardi intorno e allo specchio e ti dici, “ma che vado a fare poi? io sono nata per questo” non ci credi nemmeno tu che cambi mestiere, sappiamo fare questo e questo facciamo, nel bene e nel male, e te lo dice una che mentre faceva piano bar da “Napoleone” locale storico di Bologna, andava alle 4 del mattino, a mettere sui bancali della Coop le passate Cirio a Ferrara ( vivevo lì), quindi mi sorbivo pure la nebbia in pieno inverno lungo la strada in piena notte, da sola!>> 

 

Un consiglio ai giovani aspiranti cantanti: cosa diresti loro, spassionatamente, quale prima “regola” o consiglio gli daresti perché si avventurino nel viaggio del canto con il piede giusto?

<<Di non dimenticare mai del “perché” hanno iniziato a cantare e a studiare canto… di chiedersi se stanno onorando ogni giorno il loro dono, se hanno “sogni” da realizzare e di non smettere mai di chiedersi se sono “pronti” per poterli ottenere.>>

E dopo queste parole accorate, piene di sentimento, in cui abbiamo potuto vedere in faccia l’ingiustizia ma anche la gratitudine, le difficoltà ma anche le buone occasioni, le delusioni ma anche i risultati etc., vi invito a “vedere” il video che ho scelto oggi, per accompagnare questo articolo:  “NIDO”; uno dei brani preferiti del suo album, in cui appare la vita vista con gli occhi di Deborah Bontempi, una vita da mordere e da inseguire sempre, perché anche negli “inseguimenti” c’è tanta poesia, “comunque vada”.

Inoltre voglio ricordare a tutti i lettori e le lettrici di MeiWeb e della mia rubrica, che “ dal 2 al 4 ottobre  Deborah parlerà del suo metodo FBFS proprio  Mei Academy, inaugurando, riporto le sue parole: “un gemellaggio con il Mei nel quale porterò il mio Metodo di canto”.

Grazie di cuore Deborah per le tue risposte, e per aver portato pensieri e sentimenti dentro un altro capitolo di Musica in Giallo. Un augurio duplice per la tua maternità e per la tua arte, che possano procedere insieme, mano nella mano.

Ecco il video di “NIDO”, estratto da una performance al Bravo Caffè di Bologna, in cui Deborah canta accompagnata alla chitarra da Pietro Posani.

Credits

lyrics: Saverio Grandi 

music: Saverio Grandi – Deborah Bontempi

 

 

Breve biografia dell’artista

Deborah Bontempi

Cantante Songwriter e Vocal Coach 

Voce  ed immagine dei DATURA dal 2002, approda alle classifiche europee con il singolo Will Be One che le apre le porte di S.Remo dance. Cantante e autrice per produzioni dance e jingle pubblicitari, inizia a scrivere canzoni con Saverio Grandi produttore degli Stadio e vince una borsa di studio come autrice di testi al CET che le permette di iniziare collaborazioni con giovani ma promettenti autori. Approda al jazz e alla bossanova collaborando con nomi noti del circuito e riarrangiando i brani di Madonna con un nuovo gusto e stile nel disco BO.DA’ plays Madonna in jazz (Cinedelic) –distribuito in Italia, Korea, Giappone e Germania. Ha prodotto il video clip OH ALFREDO e il suo primo singolo cantautorale JULIE – OH ALFREDO! licenziato in Giappone per l’etichetta Orange Records.

Pubblica nel 2019 il suo primo disco cantautorale dal titolo Deborah Bontempi “Oh! Alfredo” con la Freecom di Andrea Ponzoni per DocLive.

Studia e brevetta un nuovo metodo di canto SBARRA A TERRA PER CANTANTI© FLOOR BARRE FOR SINGERS pubblicato nel libro “La voce del Cantante” volume VII  a cura di Franco Fussi (Omega Edizioni).

Vocologa – Diploma post laurea in Vocologia con il Dott. Franco Fussi (Università di Bologna) e relatrice al Convegno Internazionale di Foniatria e Logopedia La Voce Artistica nel 2011. Studiosa del metodo Sbarra a Terra e Danza Classica, Yoga e insegnante di Pilates Certificata F.I.F (Federazione Italiana Fitness) insegna nella sua realtà scolastica “FBFS PROFESSIONE CANTANTE” .

Vince il concorso per autori Targhe D’autore controcorrente 2016, partecipa alle iniziative del circuito Anatomia Femminile di Michele Monina.

Un augurio duplice per la tua maternità e per la tua arte, che possano procedere insieme, mano nella mano.

Sito Web Metodo e Scuola

http://www.sbarraterrapercantanti.it/deborah-bontempi/

Pagine Artistiche 

https://www.facebook.com/deborahbontempisingers/?ref=bookmarks

https://www.facebook.com/Bo.DaPlaysMadonnaInJazz/?ref=bookmarks

LEGGI QUI L’ARTICOLO ORIGINALE SUL SITO DEL MEI – MEETING DELLE ETICHETTE INDIPENDENTI.

Roberta Giallo

 

Laureata in Scienze Filosofiche, Roberta Giallo è cantautrice, autrice, performer, pittrice etc. Si definisce un “ufo” o “un’aliena perennemente in viaggio”. Ha già scritto di musica per Vinile e All music Italia. Musica in Giallo è la sua prima rubrica musicale per MeiWeb e OaPlus.

 

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