Seguici su

Arte

SPAZIO MENTE. Arteterapia in adolescenza

Pubblicato

il

parasite

di Alessandra Bisanti

 

L’adolescenza rappresenta un periodo, che va dai dodici ai diciannove anni, di rapidi cambiamenti in cui i ragazzi si trovano ad affrontare notevoli difficoltà.

La maturazione fisica è solo un aspetto di questo delicato e complesso processo e l’adolescente deve rimettere in discussione l’identità acquisita precedentemente per costruire una personalità matura e rinnovata. Infatti si trova ad affrontare una crisi su due versanti in contemporanea: quello interno della relazione con sé stesso e con il corpo che si modifica e quello esterno del rapporto con l’ambiente nei confronti del quale avverte la necessità del cambiamento.

Tale fase di transizione rappresenta un momento di risveglio e scoperta, ovvero un’epoca in cui la maturazione intellettuale si accompagna allo sviluppo fisico, dando luogo ad una maggiore libertà ed intensità emozionale. Per questo motivo gli esperti focalizzano l’attenzione sui processi di prevenzione primaria e di sensibilizzazione all’uso di strumenti e metodologie che supportino i ragazzi in questo percorso con il fine di prevenire l’insorgenza di eventuali patologie.

Laddove, invece, siano presenti disabilità fisiche e psichiche,  essi possono  fornire un valido supporto per l’integrazione del soggetto all’interno del gruppo classe, abbattendo in tal modo il rischio di un eventuale isolamento ed una conseguente emarginazione.

In questo scenario l’arteterapia indica una forma di terapia a mediazione “non verbale” che usa la creazione artistica come mezzo per esprimersi, liberarsi e trasformarsi e che, attraverso la pittura, il disegno, la musica e la scultura cura grazie all’arte.

A differenza delle altre attività curricolari, le attività espressive di gruppo rappresentano, per definizione, modalità produttive non competitive che consentono l’espansione dell’immagine di sé per cui l’identità del singolo si consolida sulla base del prodotto artistico.

Secondo questa logica, quindi, chi sono” diventa “quello che so fare”.

Il senso dell’identità personale, dunque, aumenta parallelamente al concetto di autostima ed autoefficacia. I giovani, infatti, trovano nella modalità “estetico-formale” un terreno espressivo più adeguato dal quale ricavare un senso di padroneggiamento e controllo del materiale artistico che permette un consolidamento dell’autostima per aver realizzato qualcosa che viene riconosciuta ed apprezzata.

Alessandra Bisanti, Psicologa, Psicoterapeuta cognitivo-comportamentale

Chicca qui per mettere “Mi piace” al BLOG HIT NON HIT

Clicca qui per seguire OA PLUS su INSTAGRAM

Clicca qui per mettere “Mi piace” alla nosta PAGINA OA PLUS
Clicca qui per iscriverti al nostro GRUPPO OA PLUS