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Arte

Pompei: ritrovato Thermopolium quasi completamente intatto

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Le ricerche effettuate nel 2019 avevano riportato alla luce nella Regio V degli scavi – al di fuori del Grande Progetto Pompei – erano emersi parte del bancone, assieme al dipinto di una nereide che cavalca un ippocampo, l’impronta lasciata nella cenere dell’eruzione dal grande portone e un balcone del piano superiore.

I lavori effettuati nelle scorse settimane hanno però riportato alla luce l’intero spazio della locanda, con il bancone a L su cui sono rimasti intatti i vasi con i pasti disponibili (tra cui un antenato di paella con carne e pesce assieme) e le numerose decorazioni estremamente realistiche.

Una di queste doveva raffigurare proprio lo spazio della locanda nei giorni di lavoro: le anatre germane appese, il bancone, le pietanze. Sulla cornice di un dipinto che raffigura un cane, qualche mascalzone aveva inciso un insulto a un omosessuale: “Nicia cinaede cacator”.

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Il Direttore Generale dei Musei dello Stato, Massimo Osanna, ha elogiato la scoperta, la quale “restituisce un’incredibile fotografia del giorno dell’eruzione” e apre la strada a nuovi studi sulla vita e sugli usi dei pompeiani. “Sarà un dono di Pasqua per i visitatori”.

Infatti, come precisato dallo stesso Osanna, non è il primo Thermopolium scoperto a Pompei, ce ne sono già 80 in tutti gli scavi, ma questo ha l’incredibile peculiarità di decorazioni estremamente raffinate e conservate, così come i pasti rimasti nei vasi per quasi 2000 anni.

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Ancora più incredibili sono i corpi di due uomini e di un cagnolino trovati durante lo scavo. Un uomo, morto attorno ai cinquant’anni, era steso su una branda nel retro e probabilmente è stato ucciso dal crollo del solaio. le ceneri del secondo sono invece state trovate in un vaso, fatta eccezione per un piede. l’occultamento potrebbe risalire a certi tombaroli “forse addirittura del XVII secolo”, che avevano scavato un cunicolo proprio in quello spazio. Ma la posizione del piede suggerisce che potesse essere un fuggiasco che ha provato a trovare asilo dall’eruzione nella locanda, con scarsi risultati.

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Foto: LaPresse