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Coronavirus, Aifa non esclude rari casi di trombosi dopo seconda dose del vaccino

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vaccino AstraZeneca

Sulla sicurezza negli under 60 ci sono margini di incertezza, ma ok a completare i richiami

“Con il vaccino anti-Covid di AstraZeneca non si può escludere che un soggetto che non abbia sviluppato la rara reazione coinvolgente le piastrine con la prima dose, non possa farlo con la seconda”.

A rivelarlo è l’Aifa in un documento di approfondimento sulle complicanze tromboemboliche post-vaccino.

“In Italia al 26 aprile sono stati riportati 34 casi di trombosi, 18 delle quali associate a trombocitopenia: 0,45 casi ogni 100.000 vaccinati” ha aggiunto.

La sicurezza della somministrazione di Vaxzevria, nei soggetti sotto i 60 anni, rimane un tema ancora aperto e sul quale ci sono margini d’incertezza. Ciononostante, il gruppo di lavoro Emostasi e trombosi dell’Aifa ritiene che il completamento della schedula vaccinale, con la seconda dose di Vaxzevria negli under 60 che ne abbiano già assunto la prima dose, rappresenta la strategia di contrasto alla diffusione del virus che garantisce il maggior livello di protezione.