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Mina live alla Bussola. L’ultimo concerto di un mito

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Cover "Mina.Live"

Un live indimenticabile in una notte di fine estate in Versilia. Un’uscita di scena senza precedenti tra musica d’autore, cura maniacale negli arrangiamenti e contaminazioni in salsa brasiliana e jazz. L’ultimo concerto di Mina è il modo migliore per festeggiare i suoi ottant’anni.

MINA LIVE 78 | LA RECENSIONE

Una testimonianza sonora dell’evento musicale più importante della storia della musica pop italiana. L’ultimo, storico, concerto di Mina Mazzini alla Bussola, datato 1978, è il modo migliore per celebrare gli ottant’anni della Tigre di Cremona.

Mina live 78“, pubblicato nell’ottobre del 78 per PDU, è il terzo e ultimo disco dal vivo registrato dall’artista al night club La Bussola, celebre locale notturno ubicato sul lungomare di Marina Di Pietrasanta. Un album di fondamentale importanza per la carriera della cantante che, da quel momento in poi, rinuncerà a qualsiasi comparsa o partecipazione pubblica, relegando la sua presenza con l’assenza e con una quantità innumerevole di contributi discografici di innata maestosità, tra inediti, sperimentazioni, reinterpretazioni di miti nostrani (Lucio Battisti, Renato Zero solo per fare qualche esempio) e di idoli internazionali ( come “L’allievo“, tributo a Frank Sinatra) senza dimenticare i capitoli dedicati alla musica sacra (“Della terra“).

Ma riproiettiamoci in Versilia, in quella notte estiva italiana del 23 agosto 1978. Mina era la più amata dagli italiani, pensare a una sua sparizione dalle scene, specie totale, era davvero impensabile; tuttavia, anche se acclamata dal pubblico e richiestissima da ogni media, nella sua interiorità cresceva malessere, ansia, stress.

Nonostante i problemi, Mina riuscì comunque a compiere un ultimo miracolo televisivo, ovvero il videoclip musicale di “Ancora“, ennesimo contributo iconico, ad alto tasso di erotismo. Come ha scritto Gino Castaldo su “Repubblica” in un pezzo che ha fatto scuola del giornalismo musicale, la cantante appare in tv “[…]Come sempre sconvolgente, erotica, torrida, ipertruccata, le labbra luccicanti e le stelline sugli occhi, vorticosa e inebriante icona gay, con la mano protesa in avanti che si chiude come un pugno stretto sul nulla. E finalmente l’addio si concretizza“.

Sarà Elio Gigante, suo fidato manager, a consigliarla un’ultima, trionfale, tourneè in giro per l’Italia. Vennero pianificate sedici date, ce ne saranno solo undici. L’ultimo, l’atto finale, fu lo show in Versilia.

L’album inizia con un brano in studio, uno dei tanti regali di Ivano Fossati (con cui ha duettato per interno nel disco “Minafossati“): “Stasera io qui“. Sembra un’ouverture, da dietro il sipario immaginario la cantante residente in Svizzera attacca: “Qui, questa sera di nuovo io. Mi ricordo, ci sono già stata“. Il concerto vero e proprio comincia invece con l’energica “Stayin’Alive” dei Bee Gees – suonata a tutta forza dall’ampio organico strumentale composto da Nando De Luca (pianoforte), Alberto Mompellio e Aldon Banfi (tastiere), Sergio Farina e Beppe Cantarelli (chitarre), Bruno De Filippi (armonica a bocca, chitarra, mandolino), Pino Presti (basso elettrico), Cosimo Fabiano (contrabbasso), George Aghedo (percussioni), Walter Scebran (batteria) e dal coro composto da Mariam Del Mare, Lella Esposito, Marva Jan Marrow, Wanda Radicchi – per poi sfociare nelle atmosfere sensuali de “L’importante è finire“, cult firmato da Cristiano Malgioglio. Il piano avvolgente accoglie il capolavoro “Non può morire un’idea che mantiene altissima l’intensità anche nella successiva “E poi…“.

Nel secondo quartetto di brani ritorna la firma di Malgioglio con l’intramontabile “Ancora, ancora ancora, alternata a “Sognando” e alla tradizione partenopea di “Lacreme Napulitane; seguono le vibrazioni positive scatenate de “El Porompompero“. Sarà invece un tributo a tre grandi muse ispiratrici il primo medley del concerto, “Georgia on my mind” (Ray Charles), “Angela” (Josè Feliciano) e “Margherita” (Riccardo Cocciante), che lasciano spazio alla mitica “Città vuota” e “Amante amore. Il secondo medley è invece dedicato al grande Lucio Battisti, quasi sei minuti di struggente bellezza, uno dei punti più alti dell’intera produzione: “Emozioni“, “Ancora tu“, “Sì viaggiare” e “I giardini di marzo” traghettano le note di Mina quasi alla conclusione del live, affidata a “We are the champions” e all’immancabile “Grande, grande, grande.

Cavalli di battaglia, cover, sperimentazioni, pop d’autore, soul italiano, flessioni jazz, contaminazioni brasiliane, cura maniacale del suono e degli arrangiamenti. Anche se della fine degli anni 70, forse Mina sceglierebbe ancora oggi lo stesso tipo di scaletta, in quanto perfettamente coerente a quanto affrontato nel periodo post uscita dalle scene. Perché Mina, dalle scene, in realtà, non c’è mai uscita. Tanti auguri Tigre.

VOTO: 10/10

AGGETTIVO:  COERENTE

TRACKLIST:

1. Stasera io qui
2. Stayin’Alive
3. L’importante è finire
4. Non può morire un’idea
5. E poi…
6. Sognando
7. Ancora, ancora, ancora
8. Lacreme napulitane
9. El porompompero
10. Medley (Georgia on my mind, Angela, Margherita)
11. Città vuota
12. Amante Amore
13. Medley (Emozioni, Ancora tu, Sì, viaggiare, I giardini di marzo)
14. We are the champions
15. Grande, grande,grande

ARTISTA: MINA

ALBUM: MINA LIVE ’78

ANNO: 1978

ETICHETTA: PDU

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