Musica

Lucio Leoni: buona la prima (parte) del nuovo album

Pubblicato

4 anni fa

19 Maggio 2020

La prima parte del nuovo progetto discografico del cantautore Lucio Leoni è un concentrato di riflessioni politico-sociali interessanti e rappresentati in musica in modo unico.

Emergere nel panorama musicale italiano, oggi florido più che mai, diventa sempre più complicato. Tra tentativi di imitazione più o meno riusciti e artisti che cambiano totalmente stile seguendo in copia carbone il carrozzone, solo chi ha una personalità o un personaggio con carisma riesce davvero a catturare l’attenzione del pubblico. Tra questi rientra nella cerchia sicuramente Lucio Leoni, musicista che dopo l’acclamato “Il lupo cattivo” (novembre 2017) ha pubblicato venerdì 8 maggio la prima parte (la seconda vedrà la luce in autunno) del suo nuovo progetto discografico, “Dove sei“, per Lapidarie Incisioni-Black Candy.

La carta vincente dell’album sta nell’evoluzione del cantautore, bravissimo a rimanere in piedi tra le inflessioni hip hop e quelle prettamente spoken word, trattando temi di grande complessità in modo unico, unendo critica e riflessione politico-sociale in uno straniante ma funzionale connubio tra la filosofia di Battiato e la rabbia ruvida di Pierpaolo Capovilla de Il Teatro Degli Orrori, tra gli insegnamenti della scuola cantautorale calssica e le genialità dei Bluvertigo.

Un disco generazionale quello di Lucio Leoni, rappresentante di una generazione di mezzo, stordita tra il precariato e le moltitudini incertezze della vita: da questo concetto parte prepotentemente forte con “Il fraintendimento di John Cage”, per poi rievocare tematiche care al rap anni 90 come quello della distanza tra Stato e “State of the art” sciorinata ne “Il sorpasso” (Feat C.U.B.A Cabbal) – dove non mancano stoccate riguardanti i moti migratori e sull’integrazione – o l’eterna riflessione sui cambiamenti dell’individuo esposte in “Dedica“, episodio interpretato con Francesco Di Bella.

Impreziosito da un sound che riesce a coniugare sfumature folk, rock e jazz l’album prende sempre più quota per trovare la quadra perfetta nella conclusiva “Mi dai soldi“, passaggio che vanta la collaborazione del drammaturgo Andrea Cosentino, che porta l’ascoltatore alla fine di un album certamente complesso, da riascoltare più volte per comprenderne a pieno il significato, ma di grande autenticità.

VOTO: 8/10

AGGETTIVO: PERSONALE

TRACKLIST:

1 Il fraintendimento di John Cage
2.Il sorpasso feat. Cuba Cabbal
3.San Gennaro
4.Dedica feat. Francesco Di Bella
5.Treno
6 Mongolfiere
7.L’atomizzazione
8.Mi dai dei soldi feat. Andrea Cosentino